Vanessa, arrestato questa mattina il carnefice: è il suo compagno (foto e video)

Ferentino. La fine di un incubo.

Sono giunte finalmente a conclusione le indagini sul caso di Vanessa Villani La 31enne di Ferentino trovata in fin di vita il 17 marzo scorso.

Era stata la madre a scoprire il corpo della giovane ancora sul suo letto in una pozza di sangue.

A causare il violento trauma cranico commotivo della ragazza e la conseguente emorragia cerebrale un colpo proditorio, sferratole mentre dormiva, a seguito del quale è stata costretta a versare, in stato di coma farmacologico, per oltre un mese nel letto di un ospedale della Capitale.

Il suo aggressore, avrebbe adesso un volto ed un nome.

È stata infatti eseguita dalla Squadra Mobile di Frosinone un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo della provincia di Frosinone resosi responsabile di tentato omicidio ai danni di Vanessa Villani.I sospetti erano caduti sul compagno della Villani, un carpentiere di Ferentino, dal quale Vanessa ha avuto un figlio, Tommaso di 3 anni.

 

I video dell'arresto e le fasi della conferenza stampa in questura


"Vado via ti lascio": Accecato dalla rabbia ha tentato di ucciderla nella notte

Frosinone. Vanessa voleva lasciarlo ed andare via da casa portando con se il figlio di tre anni. Le valigie pronte all'ingresso e la ferma convinzione di Vanessa a non tornare indietro sui suoi passi. Lui non ha resistito. Acceccato dalla rabbia e dall'dea di perderla nella notte tra il sabato e la domenica di quel 17 Marzo, l'ha colpita mentre dormiva causandole un gravissimo trauma cranico. Poi si è creato un alibi con la complicità dei suoi genitori. La ricostruzione dei fatti, unita all'attività di indagine degli inquirenti e la testimonianza di Vanessa lo hanno inchiodato alle sue responsabilità. Dopo quasi tre mesi di attesa ha un nome e un volto il carnefice di Vanessa Villani, la 32enne di Ferentino. E' il suo compagno. L'uomo con il quale Vanessa stava insieme da anni, il padre di suo figlio, Tommaso tre anni, l'uomo che le aveva reso la vita impossibile con la sua possessività e gelosia maniacali. Un ragazzo conosciuto, incensurato e adesso arrestato con l'accusa di tentato omicidio. "Una personalità che ha compiuto un'azione lucida e fredda" ha dichiarato il conferenza stampa il  Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone dott. Vittorio Misiti che ha coordinato le indagini della squadra mobile. "Il caso di Vanessa Villani - aggiunge il Procuratore - ed il coragggio della ragazza vittima di questa brutale aggressione debbono essere un monito per tutte le donne. Un episodio di cronaca che deve infrangere il retaggio culturale maschilista di questa provincia. Atti gravi come come questi non possono essere più tollerati."

Quello che alla conferenza stampa non è stato detto

Elementi indiziari.

“La Convinzione che sia stato lui senza una prova significa dimostrare che nessun altro può averlo fatto”.

Questo quanto dichiarato dal capo della squadra Mobile di Frosinone Carlo Bianchi.

I rilievi tecnici non davano nulla: le impronte dell’arrestato non costituivano prova in quanto, essendo il convivente, è normale che si siano trovate delle sue impronte nell’appartamento.

Mancava la testimonianza diretta e nemmeno Vanessa poteva darla, visto che, nel momento in cui è stata colpita, lei dormiva.

C’era quindi bisogno della costruzione di una catena di indizi per dire che è stato lui. Una ricostruzione indiziaria che è andata avanti per mesi.

Oggi l’arresto. Ma ci chiediamo: basteranno una serie di prove indiziarie per tenere in carcere il convivente?

Sono sufficienti queste “prove” perché, in un eventuale processo si possa pervenire ad una sentenza di condanna?

Il dubbio è grande. E nemmeno ci ha rassicurato il fatto che non sia


stato fornito il nome dell’arrestato. Durante la conferenza stampa infatti più volte abbiamo chiesto di esplicitare nome e cognome, ma non abbiamo ottenuto la risposta. Ovviamente lo conosciamo bene il nome dell’arrestato, come lo conosce bene tutta la città di Ferentino. Ma allora perché non dirlo?

 

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Commenti: 2
  • #1

    Roberto Di Molfetta (martedì, 04 giugno 2013 10:07)

    Questo arresto è veramente una buona notizia, per Vanessa, i familiari e tutta la comunità.

  • #2

    Carlo (mercoledì, 05 giugno 2013 00:30)

    Un plauso alla polizia di stato!