Dom Vittorelli si è dimesso. Papa Francesco ha accettato la sua richiesta

L’abate di Montecassino, padre Pietro Vittorelli, questa mattina si è ufficialmente dimesso. Papa Francesco ha accettato la sua lettera di dimissioni.

 

La scelta di non ricoprire più il suo ruolo è scaturita in seguito a un lungo periodo di malattia. I gravi problemi cardiaci gli hanno portato ad avere una paralisi del lato destro del corpo. Inoltre, i lunghi periodi di degenza in ospedale non gli permettono di adempiere alle sue mansioni.

 

La lettera di dimissioni è stata inviata il 23 maggio scorso, alla vigilia della partenza di dom Pietro per l'Inghilterra, dove ha partecipato alle cerimonie per il settantesimo anniversario dell'incoronazione della Regina Elisabetta II.  

 

Dom Pietro era stato eletto abate il 17 novembre del 2007.

 

La lettera di Dom Pietro ai fedeli

Da  MONTECASSINO 12 giugno 2013

CARISSIMI  TUTTI, VICINI E LONTANI,

ad un anno dall’evento che ha cambiato la mia vita, debbo comunicare la mia irrevocabile  decisione di lasciare l’incarico  di Abate e Ordinario della Diocesi di Montecassino  per dedicarmi alla piena riabilitazione del mio stato di salute.

Ho messo, in questo tempo, tutto l’impegno per non far mancare guida e servizio a questa Chiesa ed alla Comunità Monastica. La mia salute e le terapie che mi sono richieste non mi consentono di continuare sui due fronti.

Dopo lunga riflessione e preghiera mi è sembrata la cosa migliore per il bene di tutti.

Il Signore che porta a compimento l’opera sua non ci lascerà soli e incustoditi.

Io vi porterò con me: il tempo trascorso insieme ha segnato profondamente la mia esistenza, se un rimprovero dovrò farmi, e voi stessi mi avete già fatto, è quello di aver trascurato troppo la mia salute per una dedizione senza misura, ma ero felice di non risparmiarmi in nulla.

Rimarrò a tutti vicino con l’affetto e la preghiera, spero tanto che dopo un  periodo di riposo e di cura che mi attende, possiamo ritrovarci fratelli ed amici come sempre vi ho considerato e amato.

Ai miei confratelli monaci, che sono stati impareggiabili nella comprensione e nell’aiuto  fraterno,  voglio dire quanto diceva San Paolo in catene:

“Tutto concorre al bene di coloro che cercano Dio” e il monaco è per eccellenza “Cercatore di Dio” e tutti noi vogliamo cercarlo con disponibilità e apertura di  cuore.

Ai confratelli sacerdoti dico di avere alto il senso di appartenenza a questa terra e a questa chiesa, tutto il resto sarà perdita di identità e di storia. L’espressione della Scrittura «Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione!» (1Tess 4,3), pur essendo rivolta a tutti i cristiani, riguarda in modo particolare noi sacerdoti che abbiamo accolto non solo l’invito a “santificarci”, ma anche quello a diventare “ministri di santificazione” per i nostri fratelli.

A tutte voi Religiose e a voi Religiosi dico di ricordare sempre il senso del vostro cercare Dio in ogni nostro aspetto di vita con la certezza che Egli verrà con amore incontro a noi. Sempre. A voi affido la carità della Chiesa di Montecassino. Siate per essa quella “segnaletica” che indica la via di Dio su cui più volte abbiamo avuto modo di riflettere.

A tutti voi giovani che mi avete seguito nei tanti, innumerevoli incontri formativi e di servizio, dico di non affievolire mai entusiasmo e generosità, non sentitevi smarriti: Dio è la nostra luce e la nostra guida. Vi assicuro che  non sarete soli, per voi offrirò la mia limitazione perché tutti possiate correre spediti nella realizzazione dei grandi ideali di bene che abitano il vostro cuore.

Ai movimenti ecclesiali ricordo che gareggiare nella carità deve diventare uno stile, non fatevi vincere da egoismi e separazioni: la vigna di Dio è una e tutti dobbiamo concorrere perché porti frutti abbondanti di bene.

A tutti voi che ho incontrato nel mio ministero, voi che mi avete aperto il cuore ed avete condiviso le necessità sempre più stringenti del momento storico che stiamo vivendo, dico di non disperare.

Il Signore compie opere grandi con il poco che siamo. Non vi lascerò soli. Le mie battaglie per condannare l’aborto, per la dignità, la legalità, l’equità, il lavoro, continuerò a condurle nel cuore di Dio, che tutto conosce e provvede.

A questa Chiesa amata di Montecassino, a questa terra di San Benedetto a cui ho dedicato la mia giovane esistenza, forze, intelligenza,  entusiasmo ed energie, dico di rimanere fedele alle sue origini e tradizioni guardando in avanti verso un futuro di pace e di benessere per tutti.

Sentitemi con voi sempre.

                                                                                   vostro

                                                                          +Pietro Vittorelli

                                                                     Abate di Montecassino

 

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