Emissioni fumi alla Marangoni: denunciati tre dirigenti, mancavano le autorizzazioni

Il sit in di protesta inscenato contro l'ampliamento dello stabilimento
Il sit in di protesta inscenato contro l'ampliamento dello stabilimento

 

Anagni.  Gestione illecita di rifiuti speciali e gestione di impianti in assenza di autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. Si tratta delle accuse depositate in Procura dai militari della locale Stazione, unitamente a personale del Nucleo Investigativo CC di Frosinone e ARPA Lazio, a seguito di complessa e prolungata attività investigativa all’interno dello stabilimento Marangoni di Anagni.  Scandagliati gli impianti e controllate le emissioni di fumi nell'aria.  Nel mirino delle forze dell’ordine sono finite tre dirigenti della nota azienda: L’Amministratore Delegato, Assistente di Centrale e Direttore Tecnico. Tutti denunciati in stato di libertà. Le indagini avevano preso il via dalle segnalazioni che decine di residenti avevano inoltrato ai carabinieri all’inizio dello scorso mese di Maggio in merito ad una nube nera che fuoriusciva dal noto stabilimento. L’allarme che questo episodio aveva destato negli abitanti ha portato l’avvio delle indagini e la segnalazione in Procura. Lo stabilimento, leader nella produzione di pneumatici, è ubicato sulla statale anticolana a pochi km dal casello autostradale di Anagni. Area dove insistono molte attività commerciali e abitazioni. Anni fa ci fu un eclatante caso di fuoriuscita di una nube nera che in forma di polvere aveva creato un deposito fuligginoso sulla vegetazione e sui campi di frutta e verdura di proprietà dei residenti stessi. Un fatto clamoroso che desto l’allarme nella popolazione attenta ad ogni segnale di possibile inquinamento proveniente dallo stabilimento.  Le associazioni ambientaliste lottarono contro l’eventuale ampliamento dello stabilimento con potenziamento degli inceneritori per la lavorazione del carr-fluff.  Nello specifico si trattava di "adeguamento dell’impianto di termovalorizzazione di pneumatici fuori uso (PFU) al trattamento di ASR (car-fluff)”, nonché i relativi atti presupposti. La vittoria fu ufficiale contro lo stabilimento, che presento ricorso, con sentenza del Tar del Luglio 2011.

 

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