L'ex Snia presidiata nella notte dai vigili del fuoco per sicurezza. Attesa sulle analisi Arpa. La nube è sparita ma resta la paura. Flash mob a Colleferro

Paliano. All'indomani dell'incendio divampato all'interno di un capannone della ex Snia, attualmente Enercombustili del gruppo Acea Ambiente,  in località Castellaccio al km 57.200 della casilina tra Anagni e Colleferro, resta il dubbio sulla tossicità della nube nera che per ore ha sovrastato la zona circostante creando allarme nella popolazione. "Tranquilli, ammonisce sergio Crescenzi, vigile del fuoco in servizio ieri. Niente sostanze chimiche ma "solo incendio di pannelli fotovoltaici" Tanti, circa 10000 mq. Forse per un corto circuito che ha causato anche l'incendio di guaina di asfalto che gocciando accesa nel sotto locale adibito a compattare buste di plastica, ne ha provocato l'incendio di una minima quantità. Escluso sostanze radioattive. Incendio domato intorno alle ore 12,30. Monitoraggio dei Vigili del Fuoco di Fiuggi, Frosinone, coadiuvati anche dagli esperti NBCR e investigatori venuti da Roma". Una squadra di Fiuggi è rimasta in presidio  per tutta la notte a sorvegliare l'impianto.. Anche dalle foto che abbiamo pubblicato ieri si evince che il danno maggiore lo ha ricevuto il tetto del capannone e all'interno c'erano rifiuti, Cdr. Dal nord al sud della ciociaria sono state centinaia le chiamate al centralino dei vigili del fuoco, comuni e protezioni civili per la richiesta di informazioni. I carabinieri effettuaranno delle indagini incrociando la perizia stilata dai vigili del fuoco e quando scaturito dai rilievi Arpa. La percezione di pericolo nella popolazione è alta. preoccupazione è stata espressa dal presidente dell'associazione ambientalista "Retuvasa" Alberto Valleriani: «Chiediamo l’apertura di un tavolo istituzionale dedicato, aperto alle associazioni e alla cittadinanza, con la presenza di Regione, Province di Frosinone e Roma, Comuni del comprensorio, che si riunisca sul territorio interessato dalla nube tossica. Inoltre, la massima trasparenza da parte degli enti di controllo e la pubblicizzazione dei risultati delle analisi in questione». Dichiarazione alla quale fa eco quella del coordinatore di Frosinone Francesco Bearzi: «Dopo oltre un decennio dalla sua approvazione, è tempo che la Regione Lazio si decida a chiudere i battenti dell’impianto di cdr di Castellaccio, che ha arrecato enormi disagi alla popolazione del centro abitato di San Bartolomeo, Comune di Anagni, situato a ridosso dell’impianto, dove non sarebbe mai dovuto sorgere per ovvie ed elementari ragioni di tutela della salute della popolazione limitrofa. Si deve ragionare linearmente in termini di chiusura, non si provi a gettare acqua sul fuoco pensando di proporre la trasformazione la struttura di ACEA Aria, la cui funzionalità è sotto gli occhi di tutti, in un “luminoso” impianto di Trattamento Meccanico Biologico». In attesa della pubblicazione dei dati, il tam tam su facebook della gente continua e tutti si chiedono. "Che fine ha fatto la nube nera" e ancora "cosa abbiamo respirato ieri". Interrogativi leciti che giustificano anche la corsa all'acquisto di mascherine ieri a Frosinone  per filtrare l'aria. Intanto alle 18.30 in piazza Italia a Colleferro  si svolgerà un flash mob dal titolo "cosa brucia' scendiamo in piazza". Nota di dissenso di ambientalisti e cittadini sui quanto accaduto ieri. 

 

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