Incendio in località Castellaccio. Attesa per i risultati Arpa, l'Agenzia chiede ancora due settimane

Frosinone. Saranno resi noti solo tra quindici giorni i dati Arpa relativi ai monitoraggi eseguiti in località Castellaccio presso i locali della Enercombustili, gruppo Acea Ambiente dove si è verificato un incendio il 19 Giugno scorso. Le fiamme hanno distrutto un capannone di stoccaggio rifiuti cdr. La coltra nube di fumo nero era visibile a km di distanza. Una presenza minacciosa che ha destato allarme nella popolazione. Il personale dell’Agenzia ha installato, in prossimità dell’impianto, campionatori automatici "per la rilevazione di PCB, IPA e diossina e per la rilevazione dei metalli su PM10". Per sapere se abbiamo respirato diossina è necessario attendere. L'Arpa sta effettuando altri rilievi. Dall'incrocio tra i campionamenti effettuati in giorni diversi si stilerà la dettagliata relazione. Sono quelli sulla presenza di diossina nell'aria i dati maggiormente attesi dalla popolazione. Per gli altri valori, come ad esempio le pm10, i dati sono risultati di lieve entità.  “Tutte le concentrazioni misurate nel giorno dell’evento e nei giorni successivi, in tutte le centraline prese in esame – si legge alla fine della relazione – sono risultate inferiori ai limiti previsti dalla normativa (50 µg/m3 per la media giornaliera del PM10, 200 µg/m3per la media oraria del NO2, 350 µg/m3 per la media oraria di SO2, 10 µg/m3 per la media massima del CO calcolata su 8 ore). Relativamente ai valori medi giornalieri del PM10, si evidenzia un incremento di tale inquinante nel giorno dell’incendio solo nelle stazioni di Anagni e Ferentino (Tab. 5), evento in controtendenza con quanto verificatosi nelle altre stazioni di monitoraggio della Provincia di Frosinone (Tab. 6). Inoltre, il giorno dell’incendio si evidenzia un picco del livello del CO alle ore 7 (ore 8 dell’ora legale) nella centralina di Ferentino che è nettamente superiore a tutti i valori medi orari rilevati per tale parametro sia nella medesima che nelle altre stazioni di monitoraggio. Per quanto riguarda le centraline ubicate nel Comune di Colleferro, non si evidenziano incremento degli inquinanti monitorati”.

Ed il comitato "residenti Colleferro" scrive al sindaco Cacciotti

 

LETTERA  APERTA AL SINDACO, MARIO CACCIOTTI:

 

COLLEFERRO NON E’ TARANTO, MA NEANCHE CORTINA D’AMPEZZO

 

Sindaco Caccioti,

 

la pubblicazione del Rapporto E.R.A.S. e la sua illustrazione in Consiglio comunale, in seduta pubblica, lo scorso 6 giugno, ha consentito alla cittadinanza di Colleferro ed agli abitanti della valle del Sacco di ascoltare le relazioni degli esperti, che hanno curato il documento, corredate da dati precisi, le Vostre controdeduzioni, frutto di opinioni, e di farsi una idea assolutamente precisa della verità.

Anche noi esprimiamo un dovuto e sentito ringraziamento a Corrado Carrubba, Commissario straordinario dell’Arpa Lazio, a Giovanni Maria Arena, Vice Commissario straordinario, a Francesco Forastiere, DEP della Regione Lazio ed a Francesco Blasetti,  Direttore Servizio di Igiene Asl RmG, per aver condotto un’indagine avente ad oggetto le nostre condizioni di salute.

Tra l’altro, proprio mentre noi discutiamo dei risultati del Rapporto E.R.A.S., il DEP ha pubblicato, nel suo sito istituzionale, anche il Rapporto sulla sorveglianza sanitaria ed epidemiologica della popolazione residente in prossina del fiume Sacco.

 

I risultati cui è pervenuta la loro ricerca, il dibattito che si è svolto in Consiglio, le iniziative già assunte da altre Amministrazioni comunali, ed il recente incendio divampato nel capannone di proprietà dell’ACEA A.R.I.A. per la preselezione di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti), nell’ex area industriale Snia di Castellacio, nella frazione di Paliano (FR), richiederebbero, da parte Tua, risposte politiche diverse dal passato, quando ti bastava attribuire la responsabilità del disastro ambientale a chi Ti aveva preceduto.

 

Il risanamento, il recupero e la riqualificazione ambientale della valle del Sacco ed in particolare l’abbattimento dei livelli di inquinamento a Colleferro è la madre di tutti i problemi, che non puoi affrontare  con le dichiarazioni che hai rilasciato ad un anonimo giornalista dell’Ufficio stampa dell’Amministrazione comunale o con una vaga assunzione di responsabilità politica, nel momento in cui esperti del settore parlano ai consiglieri ed alla cittadinanza, dicendo la verità.

 

Ovvero che Colleferro non è Taranto, ma non è neanche Cortina d’Ampezzo;  eppure Ti ritieni soddisfatto della situazione ambientale “che può migliorare ancora”, oppure di accontenti davvero di poco. Chiedilo ai residenti di Colleferro scalo, di via Palianese, di colle Rampo e di via fontana Barabba se sono soddisfatti delle iniziative assunte dalla Tua Giunta.

Sapevo che il momento del confronto pubblico sarebbe arrivato ed ora ho la possibilità di intervistarTi; aspetto perciò risposte esaustive a queste Tue dichiarazioni del 17 giugno:

 

  1. Per Voi amministratori, qual è il valido supporto del Rapporto E.R.A.S. nelle scelte future da compiere?
  2. Attraverso quali interventi le informazioni in esso contenute potranno migliorare la vita della popolazione?
  3. Quali sono i provvedimenti adottati in questi anni dall’Amministrazione per diminuire le fonti di inquinamento?
  4. A fronte della riduzione delle produzioni industriali, soprattutto quelle a più forte impatto ambientale,

come  spieghi la scelta di installare la centrale turbogas al IV km tra Artena e Colleferro?

  1. Nonostante una più dura normativa sulle emissioni nell’aria, nella zona periferica tra Colleferro e Paliano, l’aria è irrespirabile e maleodorante a causa della discarica. A chi spetta il controllo della sua gestione e la tutela della salute pubblica? Puoi indicare una sola delle iniziative comunali intraprese al riguardo?
  2. Quale direzione avete imboccato per ottenere questi buoni risultati e come pensate di  utilizzare i dati del Rapporto E.R.A.S. per migliorare il nostro ambiente?
  3. Da dove muove la Vostra ottica globale dell’intera città, anzi dell’intero territorio?
  4. L’Amministrazione comunale come utilizzerebbe i risultati di un ipotetico osservatorio in questo campo?
  5. Se i termovalorizzatori vanno controllati e  gestiti a norma, come si spiega il rinvio a giudizio, nel 2013, di 26 persone da parte del Tribunale di Velletri?
  6. E’ stato fatto l’esempio del topolino e dell’elefante, ma cosa succede se il gatto mangia il topo? Personalmente vedo solo questa differenza tra il topo e l’elefante.

 

 

 

 

 

 

Rapporto E.R.A.S. – Lazio.Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute, il documento regionale redatto nel 2012 dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale (DEP), in collaborazione con l’Agenzia regionale di Protezione Ambientale (ARPA) del Lazio.

 

 

 

Ina Camilli

Comitato residenti Colleferro

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