Confagricoltura si rinnova. O meglio rinnova i suoi vertici. La riunione dei soci ha eletto infatti il suo presidente nella persona dell’imprenditore di Anagni Paolo Perinelli, titolare dell’azienda vitivinicola “Casale della Ioria”, già presidente regionale di Confagricoltura. Il suo nome come quelli del suo staff giravano da giorni tra le stanze dell’associazione. Alla fine allevatori e produttori sono stati tutti d’accordo. Paolo Perinelli è la persona giusta per rilanciare il settore dell’agricoltura proprio in questo momento di crisi profonda in cui è necessario un profondo rinnovamento.
A coadiuvare Perinelli in un consiglio rinnovato al 50% con l’ inserimento di molti giovani, ci saranno tre vice presidenti: Marcella Giuliani, Giuseppe Caiaffa e Giovanni Mastrangelo ed i consiglieri: Caira Giacomo, Attinà Domenico, Rinna Domenico, D’Aguanno Giuseppe, Giudici Domenico, Mearelli Anna Laura, Piccirilli Anatolio, Lancia Antonio, Imperioli Daniele, Viti Alfredo, Corsi Fabio, Nicoli Antonio, Scardamaglia Rosaria, Atrei Garofalo Gaetano e Nora Tommaso.
Presidenza onoraria invece, votata per acclamazione, al presidente uscente Antonio Marino Russo, che molto bene ha fatto in questi due mandati di Presidenza.
Paolo Perinelli si è già messo al lavoro: “L’agricoltura ha delle difficoltà legate non solo al mercato interno – dice - ma è condizionata da quello che succede a Bruxelles. Le cose importanti su cui puntare sono quindi l’innovazione e l’internazionalizzazione. Su questo ci batteremo perché vogliamo che gli agricoltori ed i produttori ciociari abbiano la visibilità che meritano anche nel mercato internazionale”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore di Confagricoltura Franco Baldassarre:
“Gli obiettivi sono sempre gli stessi, ma in questo momento di grave difficoltà, per l’economia in generale e del mondo agricolo, ciociaro abbiamo inteso seguire la strada del rinnovamento nella continuità, dando il timone di questa struttura ad un imprenditore tra i più significativi del nostro territorio: una persona di esperienza che dovrà traghettare l’agricoltura ciociara al di la dei confini della crisi”.
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