Nonnetti ultraottantenni usati per frodare lo stato per un giro di affari milionario

13 imprenditori denunciati per un'evasione da 100 milioni di euro

Ceprano. Elettrodomestici, capi di abbigliamento e prodotti alimentari a prezzi bassissimi. Articoli venduti in gran quantità in un periodo di crisi in cui la gente va in cerca del prezzo più basso. Un giro d’affari milionario che tuttavia non risultava affatto al fisco.  In questo modo facevano affari ben tredici imprenditori, dodici romani ed un calabrese. Il più giovane di loro ha 33 anni, che avevano ideato uno schema preciso di azione per frodare lo stato. Creavano una società e la intestavano ad un prestanome ultraottantenne, quando la società raggiungeva un capitale sufficiente la chiudevano e trasferivano la sede in Bulgaria evitando di presentare le dichiarazioni dei redditi e di assolvere gli obblighi I.V.A. in Italia. I responsabili di questo meccanismo fraudolento risultavano gli ultraottantenni. Ben sette le società nate ed utilizzate per frodare il fisco e collocare sul mercato prodotti a prezzi stracciati. Ben 100 milioni di euro la cifra aggirata e frodata allo stato ed evasione di imposta sul valore aggiunto per un ammontare complessivo di circa 13 milioni di euro.

 

 

Gli anziani ultra ottantenni probabilmente, conoscevano a stento il ruolo da essi rivestito nell’ambito di tali società. Il meccanismo fraudolento, scoperto dalla Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano ha svelato una truffa ingente messa in piedi da questi imprenditori che avevano cura di  integrare o modificare i prestanome, attingendo sempre da ignari stranieri o anziani.

 

Le indagini sono scattate all’inizio dell’anno, quando le Fiamme Gialle di Ceprano si erano incuriosite ad un imprenditore ottuagenario titolare di alcune imprese, tra le quali una con sede in Ciociaria, che cessavano sistematicamente la loro attività senza presentare la prescritta dichiarazione dei redditi, pur in presenza di un gran numero di operazioni imponibili.

 

Conclusa nel Marzo scorso tale prima operazione, i Finanzieri hanno proseguito gli accertamenti e la paziente ricostruzione di rapporti economici, legami societari e transazioni finanziarie ha consentito di smantellare l’intera organizzazione ed individuare gli importi sui quali lo Stato potrà far valere le proprie pretese erariali.

 

100 milioni di euro e di evasione di imposta sul valore aggiunto per un ammontare complessivo di circa 13 milioni di euro. I 13 responsabili della frode al fisco sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per varie ipotesi di reati tributari

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