Imprenditori salgono sul tetto (foto)e minacciano di lanciarsi nel vuoto."Vogliamo i soldi del nostro lavoro"

"Se entro le cinque non arriva il funzionario regionale ci buttiamo"

L'intervento dei vigili del fuoco con l'autoscala, sul tetto gli imprenditori in bilico (foto FrosinoneWeb)
L'intervento dei vigili del fuoco con l'autoscala, sul tetto gli imprenditori in bilico (foto FrosinoneWeb)

Cassino. Aggiornamento ore 19. Il commissario straorinario per gli appalti della Regione Lazio il dott. Ursini, è arrivato alle 16.30 alla Folcara. Ha incontrato gli operai sul tetto ascoltando tutto quello che avevano da dire. E' stato fissato un incontro per Martedi prossimo sempre davanti alla casa dello studente in costruzione. Entro quella data il commissario ha promesso all'imprenditore salito oggi sul tetto di trovare una soluzione. L'imprenditore e l'operaio, dopo ore di protesta sul tetto sono quindi scesi e adesso attendono che si dia seguito alle promesse pronunciate dal commissario regionale. (Aggiornamento ore 15)  Sono saliti sul tetto e minacciano di lanciarsi nel vuoto perchè non sono stati pagati.

Si tratta di un imprenditore di Avellino, titolare di una ditta subappaltatrice chiamata in causa per la costruzione della nuova casa dello studente dell' Università di Cassino. L'uomo, sostenuto da un operao, alle 11 è salito  sul tetto di questo edificio in costruzione in via Folcara, a pochi passi dall'ateneo cassinate (foto).

 

Sul posto sono presenti carabinieri, polizia del commissariato di Cassino. Sono stati chiamati anche i vigili del fuoco per attrezzare i mezzi di emergenza e scongiurare tragedie in caso di cadute anche accidentali.

 

La squadra dei vigili, munita di autoscala, è intervenuta per verificare le intenzioni delle persone asserragliate sul tetto. E' stato grazie alla mediazione del caposquadra Franco Magnante, il vigile del fuoco sulla scala in foto, che i due sul tetto hanno promesso di mantenere la calma. Si vede chiaramente, nella foto, che il titolare della ditta, A.D. 31 anni e l'operaio D.G, 25 anni,  sono in una situazione di pericolo perché in bilico sul tetto. Persone che rischiano la salute anche per le alte temperature e l'esposizione al sole nell'ora di punta. La protesta è arrivata al culmine con il gesto di oggi dopo che, il titolare della ditta insieme ai familiari ed altri operai, avevano manifestato nelle scorse ore il forte di disagio per la situazione lavorativa che stanno vivendo. Non ricevendo i pagamenti dal committente per il lavoro in atto e non riescono a pagare dipendenti e fornitori. Minacciano di gettarsi nel vuoto se entro le 17 non riusciranno a parlare con un referente della Regione Lazio.  Questo l'ultimatum lanciato dal signor A.D. che dal tetto dell'edificio in costruzione e sotto un sole battente mostra la propria disperazione per la sua ditta fallita a causa del mancato versamento di liquidi da parte della ditta appaltatrice. "Siamo disperati veramente, la situazione è drammatica, mio figlio è sul tetto di questo edificio perché non ci ascolta nessuno e non sappiamo più cosa fare - afferma L.D, padre dell'imprenditore sul tetto - la nostra ditta è fallita a causa di questo appalto non pagato. Ho perso un altro  figlio a 36 anni  a causa di un tumore, ha lavorato a questo cantiere per tre anni dando l'anima e neanche i soldi per il funerale ci hanno dato." Una situazione drammatica quella esposta dall'uomo che con un filo di voce ci racconta "di avere debiti con i fornitori, operai non pagati, la loro situazione economica al collasso. Di operai ne avevano 30, oggi una manciata.

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Commenti: 8
  • #1

    Francesco (venerdì, 26 luglio 2013 13:17)

    Che è diventata una moda adesso?? Bisogna dare una mano a qst lavoratori, ma se adesso si sale sui tetti e dopo si risolve tutto, allora diventa una protesta assurda..

  • #2

    PINA (venerdì, 26 luglio 2013 14:15)

    CHI NON HA PROBLEMI COSA VUOLE CAPIRE DELLA DISPERAZIONE DOVE PORTA TOTALE SOLIDARIETA' I LAVORATORI MULTISERVIZI

  • #3

    Adriano (venerdì, 26 luglio 2013 15:55)

    Ma se è l'unico modo per essere ascoltati allora ben vengano simili gesti! Se si legge tutto l'articolo....emerge la disperazione di queste persone che hanno provato di tutto prima di protestare in tal modo!

  • #4

    Ostrega (venerdì, 26 luglio 2013 17:25)

    Regione Lazio.......mi viene in mente il film di Sordi tutti dentro...
    Non buttatevi piuttosto andate sotto casa del presidente della regione...a fare casino

  • #5

    Giuseppe (venerdì, 26 luglio 2013 17:32)

    Tranquilli...nessuno si butta...nessuno organizza una guerriglia urbana....nessuno mette su una rivoluzione armata.....Il mese delle ferie è ufficialmente iniziato...............

  • #6

    Carmelo Miragliotta Gente Produttiva (venerdì, 26 luglio 2013 18:36)

    Che queste due persone, per giunta produttori, minaccino di buttarsi o si buttino per davvero, non frega niente a nessuno dei burocrati o politicanti coinvolti nel non pagamento del loro lavoro.
    Diverso sarebbe se là in alto avessero portato uno dei responsabili dei loro guai !!!

  • #7

    tito (venerdì, 26 luglio 2013 19:17)

    il primo grande insolvente e' lo stato NON paga nessuno e prima di pagare trova un miliardo di escamotage per non farlo ,non gliene frega un cazzo che le ditte falliscano ,l'unica cosa che importa che ai nostri cari politici non manchino mai lo stipendio e i innumerevoli rimborsi che si autogestiscono e' ora di finirla non serve andare in cima ai tetti ,bisogna andare a mangiare a casa dei nostri governanti

  • #8

    Christian (sabato, 27 luglio 2013 03:19)

    La sovranità monetaria dello stato Italiano non c'è più, e con essa i soldi.... i problemi stanno a monte...
    Con l'euro siamo diventati un paese a rischio default, anzi da quel che vedo, siamo già falliti.