Tragedia nella notte alla Videocon. Ladro precipita da dieci metri e muore sul colpo

Sul cadavere la profonda ferita alla nuca. Aperta un'inchiesta

Foto Frosinone Web (riproduzione riservata) L'audi A4 scura con il cadavere all'interno
Foto Frosinone Web (riproduzione riservata) L'audi A4 scura con il cadavere all'interno

Anagni. Si è presentato al casello dellA1 di Anagni col suo amico moribondo chiedendo dove fosse il più vicino ospedale. È stato proprio il casellante a bloccarli e a chiamare la polizia ed il 118. I sanitari sono arrivati immediatamente ed hanno però potuto solo constatare il decesso del 37enne. La Polizia ha quindi messo alle strette il conducente della Audi A4 ed è venuta fuori la verità. Il 37enne sarebbe precipitato dal tetto di uno dei capannoni della Videocon e sarebbe morto sul colpo. Avrebbe ceduto una parte di tetto.  Quindi il corpo, ormai senza vita, sarebbe stato preso e trasportato in auto dai suoi connazionali, forse volevano depistare le indagini abbandonandolo presso il pronto soccorso dell’ospedale. Il cadavere dell’uomo è stato perciò trascinato e caricato sull’Audi A4 con la quale i ladri in trasferta erano partiti da Caserta per raggiungere attraverso l’A1 lo stabilimento abbandonato. Qui nella notte tra giovedì e venerdì hanno tentato l’ennesimo furto di rame: fare razzia delle giacenze all’interno dello stabilimento è ormai all’ordine del giorno. Ma qualcosa è andato storto. Il 37enne, Z.M.N è caduto da un altezza di almeno dieci metri e non è sopravvissuto all’impatto. Di qui la precipitosa fuga verso l’ospedale. Il 26enne alla guida dell’auto ha aiutato la polizia a ricostruire come erano andate le cose: mentre del fatto è stato avvisato il Magistrato, il dottor Adolfo Coletta ed il medico legale, il dottor Esposito, gli agenti lo hanno riaccompagnato allo stabilimento dove è stata ricostruita la dinamica di quanto accaduto. I fatti sono stati confermati anche da una prima ispezione cadaverica dove è apparso evidente il segno di una caduta: la profonda ferita alla nuca, il sangue ai lati della bocca, graffi ed ecchimosi su tutto il corpo. Dieci metri di altezza, a terra ancora tracce evidenti di sangue. L’inchiesta servirà a capire ora chi si muove dietro questi furti di rame, chi li commissiona e chi alimenta il mercato nero. Il cadavere nella notte, intorno alle 3, è stato adagiato in un sacco di colore nero e poi trasferito all’obitorio di Frosinone. L’auto posta sotto sequestro. Le indagini proseguono. Il 26 enne è stato arrestato per tentato furto aggravato.  Dalla dinamica di quanto accaduto risulta impossibile, secondo il magistrato e la polizia, che il conducente dell’Audi abbia fatto solo da palo e che abbia trasportato da solo il cadavere fino all’auto posizionata in una piazzola di sosta sull’autostrada. Ci sono senz’altro dei complici. Il 26 enne che ha raccontato tutto alla polizia. È un ragazzo esile, il suo connazionale morto è il doppio di corporatura, impensabile che l’avesse trascinato da solo nella notte.

 

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Commenti: 14
  • #1

    SA (venerdì, 09 agosto 2013 15:07)

    SOLO IN INDALIA

  • #2

    PINO (venerdì, 09 agosto 2013 15:41)

    SECONDO ME SI AGGIUNGERA' AI CREDITORI E VERRA' RISARCITO

  • #3

    salvo can (venerdì, 09 agosto 2013 17:56)

    come hai visto dal documento che ti ho inviato, il dr. Adolfo Coletta aveva tentato già nel 2008 di avviare un'indagine sullo sfascio fraudolento della VDC (non si è mai chiamata videocon), ma non glielo hanno permesso. la morte di un rumeno cambierà qualcosa?

  • #4

    salvo can (venerdì, 09 agosto 2013)

    la nuova torta vale 80 milioni di euro, ma finirà presto. allora ne servirà un'altra... e poi un'altra, e un'altra... la VDC è il salvadanaio delle mafie insediate nelle istituzioni. improbabile un'indagine

  • #5

    salvo can (venerdì, 09 agosto 2013 20:54)

    il documento (che ti ho già trasmesso) contenente l'invito che nrl 2008 il dr. COLETTA mi aveva notificato per ascoltarmi "quale persona informata sui fatti", può essere tranquillamente pubblicato, essendo relativo ad un'indagine mai iniziata, grazie al subentro del dr. DI BONA, che a sua volta ha virtualmente trasmesso il fascicolo alla dr.ssa MONTEMERANI, che ne ha immediatamente chiesto ed ottenuto l'archiviazione dal GIP, dr.ssa MARZANO, ritenendo penalmente non rilevanti i fatti denunciati. virtualmente, dicevo, perchè il fascicolo, viaggiando da un ufficio all'altro, è andato smarrito

  • #6

    salvo can (venerdì, 09 agosto 2013 22:05)

    di seguito si riporta uno stralcio di quanto archiviato in quella occasione: "… Sotto la guida dell’ing. Incagli il gruppo di R & D si limitava a scopiazzare i progetti degli altri, avendo cura di commettere quanti più errori possibile per garantire continuità all’attività di produzione, recupero e smaltimento dei materiali di scarto…
    Non è difficile immaginare quale fosse il volume di affari connesso… se soltanto si considera che in quell’anno i relativi proventi ufficialmente riportati nel bilancio – che rappresentano solo il primo step dell’immane traffico – hanno raggiunto la cifra record di 17 miliardi di lire

  • #7

    salvo can (venerdì, 09 agosto 2013 23:00)

    i materiali di scarto (si fa per dire) erano quasi interamente costituiti da INVAR, ben più costoso del RAME. ma il traffico era gestito dal potere locale. tuttora intoccabile, nonostante la bancarotta da 100 milioni di euro

  • #8

    salvo can (sabato, 10 agosto 2013 10:58)

    il gruppo di TUTTI UNITI PER ha variamente commentato l’episodio, auspicando maggiori controlli e sottolineando l’etnia dei ladri.
    Ha però dimenticato di quantificare il valore del RAME, che il curatore del fallimento non ha alcuna intenzione di recuperare, ed il cui furto, di conseguenza, non comporta alcun danno per i creditori: VALE LO 0,01 % DEL VALORE DELL’ INVAR CHE IL POTERE LOCALE - ORGOGLIOSAMENTE ITALIANO - HA RUBATO PER ANNI, SENZA CHE NESSUNO FIATASSE: ITALIA BATTE ROMANIA DIECIMILA A UNO

  • #9

    salvo can (sabato, 10 agosto 2013 12:42)

    Berlusconi è stato condannato a quattro anni di reclusione per aver frodato il fisco di 7 milioni di euro, dopo averli restituiti con gli interessi, e badando a preservare i posti di lavoro. Forse il segreto è proprio questo: PER NON AVERE RILEVANZA PENALE LA FRODE DEVE SUPERARE I 100 MILIONI DI EURO, COMPORTARE LA PERDITA DI 1.500 POSTI DI LAVORO, E, SOPRATTUTTO, NON DEVE ESSERE RESTITUITO UN CENTESIMO

  • #10

    salvo can (sabato, 10 agosto 2013 13:45)

    Inutile dire che per evitare ulteriori danni sarebbe sufficiente chiamare i mafiosi responsabili del disastro, TUTTI NATI E CRESCIUTI IN ITALIA, a restituire il maltolto (approssimativamente 200 milioni di euro): a quel punto sarebbero loro a doversi preoccupare di preservare quello che ancora rimane

  • #11

    salvo can (domenica, 11 agosto 2013 11:09)

    In definitiva, quello che è successo, che sta succedendo, e che succederà, è la naturale conseguenza della facoltà dei magistrati di applicare o meno la legge, in ragione di chi la viola, e dell’impossibilità del singolo magistrato di contrastare il potere centrale, che in mancanza di “collaborazione” lo può facilmente neutralizzare, trasferendolo altrove.
    E nessuna riforma della giustizia potrà cambiare le cose, per il semplice fatto che la magistratura continuerà ed essere libera di applicarla o meno, in ragione delle circostanze

  • #12

    salvo can (domenica, 11 agosto 2013 14:25)

    In Norvegia una cosa del genere non sarebbe possibile, perché non rispecchierebbe il pensiero della gente. In Italia invece, come dimostrano i post di TUTTI UNITI PER, la prima preoccupazione di chi perde il lavoro è quella di garantirsi un trattamento di favore rispetto agli altri, anche a costo di regalare altri 80 milioni di euro a chi ne ha già rubati 200. È la cultura delle mafie. E non si vede per quale motivo la magistratura dovrebbe rispecchiare un diverso pensiero

  • #13

    salvo can (lunedì, 12 agosto 2013 16:17)

    liliana arfè vorrebbe denunciare i responsabili alla procura della repubblica. hanno (blandamente) aderito in tre su 1.100. ecco spiegato lo strapotere delle mafie

  • #14

    salvo can (lunedì, 19 agosto 2013 21:03)

    Oggi, 19 agosto, tra le 16.30 e le 17.30, la mia auto è stata forzata dal lato passeggero, in maniera quasi invisibile (ormai tutti usiamo il telecomando, ed è difficile accorgersene). L’autore dell’effrazione non ha spostato nulla, neppure per vedere se vi fosse qualcosa da rubare. Me ne sono accorto soltanto perché ho imparato a pensare come i magistrati che ho denunciato, e che mi hanno già fatto processare due volte per futili motivi, e comminato un decreto penale di condanna per essere stato aggredito da un poliziotto fuori servizio, che senza apparente ragione mi ha rotto una costola a bastonate, dopo avere coperto la targa della sua auto. D’altro canto già controllano il mio cellulare e il mio pc… ci mancava solo l’auto, e dopo quello che ho scritto me lo aspettavo