Di ritorno a piedi da San Giovanni Rotondo con l'asino: "Un percorso di pace e purificazione"

Raffaele sogna di andare a piedi a Santiago di Compostela, 3 mila km

Ferentino. Rientrato da poche ore a Ferentino dal santuario di San Giovanni Rotondo, Raffaele Principi Coppotelli, 39 anni, di professione operaio, affiancato dal suo asinello ha percorso quello che lui definisce un "tragitto di purificazione e meditazione." Ben 400 km a piedi,  15 giorni di viaggio, campeggiando lungo la direttrice Casilina -Benevento e poi l'Appia- Traianea che congiunge Benevento a Brindisi. Raffaele non ci sta tuttavia ad essere etichettato come il pellegrino di Padre Pio, devoto al Santo. Il suo è stato un pellegrinaggio alla scoperta del  santo degli umili "sul quale è stato edificata, tuttavia - ci confessa- una roccaforte lontana dalla vera essenza del personaggio. Al mio arrivo a San Giovanni Rotondo il mio asino non è stato accolto bene, ho trovato una guardia che mi ha allontanato. Mi è dispiaciuto molto vedere una città blindata."  Il suo è stato più un percorso alla ricerca di se stessi seguendo il ritmo scandito dal passo dell'asino "Un animale accanto al quale ci si rilassa e si rallenta il ritmo frenetico della vita, ci racconta Raffaele.  L'asino funge da terapia e ci aiuta a riconnetterci con le nostre tradizioni, la nostra origine ciociara, quando eravamo un popolo semplice che basava i ritmi giornalieri su una vita contadina. Tempi in cui l'animale, l'asino, era un fedele collaboratore."Raffaele, che abitualmente percorre km a piedi con la sola compagnia del suo asino, scelto ogni volta nella rosa del suo allevamento, crede molto nella meditazione come crescita personale e come riscoperta dell'altro. "Quando arrivo in una città o in un paese, affiancato dal mio asino, vengo accolto da molto stupore ma anche da tanti sorrisi, qualcuno mi giudica come pazzo, molti mi parlano in inglese convinti che io sia straniero. In Italia si è perso completamente questo costume di camminare con l'asino, viene visto come un fatto insolito e strano". Raffaele crede nella PET therapy, spesso fa da guida alle persone che vogliono provare questa esperienza per un percorso terapeutico di sblocco emozionale. La sua è un'attività parallela a quella di operaio in fabbrica ad Anagni. Quando decide di partire sospende il lavoro e pianifica il suo pellegrinaggio con l'asino. davanti a se un viaggio di km senza prendere alcun mezzo. In spalla il suo zaino, un paio di scarpe buone ai piedi e la voglia di incontrare persone ed incrociare storie. La sella dell'asino non è in legno come quella di una volta e non costringe l'animale ma asseconda i suoi movimenti. Sulla sella vengono montati dei piccoli pannelli fotovoltaici con i quali Raffaele ricarica il cellulare, il  navigatore e segnala sempre la sua posizione. Attraverso i social network rende tutti partecipi del suo viaggio coniugando il sapore delle nostre origini con la tecnologia moderna. Il prossimo pellegrinaggio ci sarà a Marzo in occasione dell'anniversario dell'eccidio delle fosse Ardeatine lungo il percorso Ferentino- Roma ed il suo sogno più grande da realizzare resta Ferentino- Santiago di Compostela, 3 mila km, circa cinque mesi di viaggio e di meditazione.

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Commenti: 4
  • #1

    Leonardo (venerdì, 13 settembre 2013 17:56)

    Raffaele sei forte!!!! Persona molto preparata e molto professionale..........

  • #2

    aldo (venerdì, 13 settembre 2013 21:55)

    Raffeele,6 forte e un Grande con la G maiuscola .Dovremmo essere tutti come te .ti abbraccio ,continua sempre cosi .

  • #3

    Tonino (sabato, 14 settembre 2013 12:03)

    Raffaele sei un mito spero che riuscirai a realizzare il tuo sogno più grande.....

  • #4

    Pasquale (sabato, 19 ottobre 2013 14:36)

    Ciao Raffaele
    io dal 11 al 14 agosto di quest'anno ho fatto la tua stessa esperienza ma senza l'amico animale; Non l'avevo mai fatto ed è stata una esperienza bellissima pur tra le difficoltà del viaggio. Ho percorso circa 160 km con scarpe non proprio idonee e per 3 giorni ho camminato su bolle che si sono presto trasformate in vere e proprie ferite. Ho fatto anche 50 km in un giorno. Sono arrivato il 14.08.2013 alle ore 14.15 a San Giovanni Rotondo e mi è venuto una sorta di crollo psico-fisico.
    Padre Pio, La madonna e Gesù sono stati con me per tutto il viaggio ma quando sono entrato nel santuario/centro commerciale e nella cripta d'oro è svanita la magia. Sono sicuro che padre Pio non apprezza tutto quello scintillio d'oro.
    Comunque la prossima volta vorrei andare a mediugoje da roma, ma debbo trovare delle scarpe buone e soprattutto quello che occorre è la "motivazione". senza quella non si va da nessuna parte.

    Ciao