La pubblica amministrazione in marcia contro il precariato (foto)

I precari contestano il recente decreto

Ieri Giovedì 19 settembre ha preso il via la staffetta dei precari pubblici. I lavoratori affiancati dal sindacato USB aprono l’autunno di lotta per chiedere la revisione del decreto 101 cosiddetto “salva precari”. Una corsa ad ostacoli senza traguardo che le migliaia di precari pubblici in servizio da quasi venti anni negli enti locali non sono disposti ad accettare: "occorre una legge a sanatoria del precariato pubblico con assunzioni vere per tutti - afferma in una nota il sindacato- In questo decreto i precari non riconoscono una vera legge di stabilizzazione adeguata a risolvere positivamente la condizione di migliaia di precari storici che consenta assunzioni a tempo indeterminato in deroga ai vincoli finanziari e assunzionali, sblocco del turn over e spese per la stabilizzazione fuori dal patto di stabilità, e risorse sufficienti per tutti".

I precari contestano il recente decreto che confina le stabilizzazioni entro vincoli sempre più stringenti anziché sostenerle, e l’impossibilità di rinnovo dei contratti ove non saranno avviati concorsi, potrebbe produrre effetti drammatici per migliaia di lavoratori, destinati, dopo anni di precariato, al baratro della disoccupazione invece della stabilità del lavoro e dare prospettiva e sicurezza al futuro. "Allarmante la situazione negli enti locali - continua l'USB- nei quali il numero più alto di precari con contratto a tempo determinato e LSU, si scontra con la ristrutturazione istituzionale e finanziaria in atto con accorpamenti di piccoli comuni, convenzioni di servizi ed esternalizzazioni, abolizione di Province e Comunità Montane, riducendo all’osso qualsiasi aspettativa di assunzioni, vincolate come sono alla riserva del 50% dei posti rispetto alle cessazioni che per effetto della riforma pensioni Fornero, saranno del tutto inconsistenti". A Roma ieri si è tenuto l'ennesimo presidio al Ministero del Lavoro in Via Veneto con i precari pubblici degli enti locali del Lazio, provenienti dal bacino lsu regionale senza stipendio da mesi e lavoratori socialmente utili della Regione Campania. In Calabria manifestazione congiunta a Villa S. Giovanni (RC) dei lavoratori LSU/LPU e sit-in LSU a Palermo sotto la sede della Regione Sicilia.

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Commenti: 2
  • #1

    un lettore (venerdì, 20 settembre 2013 12:17)

    I lavoratori della Multiservizi sono precari da 17 anni alla fine LICENZIATI dal Sindaco OTTAVIANI e oltretutto senza T.F.R e senza certezza di un futuro. BELLA LA POLITICA SPECIALMENTE QUELLA LOCALE.

  • #2

    amico (martedì, 24 settembre 2013 11:46)

    LA P.A. SONO DIVENDATE COOP BASTA VEDERE FROSINONE ANKE I DIPENDENTI NON ANNO + SICUREZZA