L'arte contro il femminicidio, domani alla villa comunale di Frosinone

Una delle opere è dedicata ad Adriana Tamburrini, la studentessa sorana uccisa nel 2005 dal suo fidanzato

Frosinone. Tutto pronto alla villa comunale di Frosinone per il grande evento artistico dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. Venticinque pittori, poeti, scultori, fotografi e musicisti, attori di teatro tutti insieme per dire basta alla violenza sulle donne, alla discriminazione di genere, al femminicidio. Ciascun artista esporrà la propria arte e le proprie opere in segno di solidarietà alle donne vittime di violenza ed indosserà anche qualcosa di rosso per richiamare l'installazione delle scarpette rosse all'ingresso della villa comunale. Tra le tele ne verrà esposta una dedicata ad Adriana Tamburrini, la studentessa di Sora uccisa dal suo fidanzato nell'ottobre del 2005. Adriana era incinta. Due vite spezzate da una stessa mano, quella di un uomo, il suo fidanzato. Una delle tante drammatiche storie della ciociaria. Un evento memorabile ed unico che apre al pubblico a partire dalle 10 e fino alle 19. La lodevole iniziativa è nata dalla sensibilità di Giuseppina Bonaviri della Rete La Fenice e di Maccotta Bruno Collettivocinque. Il patrocinio all'iniziativa è arrivato dal comune capoluogo da  Cgil, Cisl e UIl, il Conservatorio di Frosinone e Università di Cassino e del Lazio meridionale. "Le donne vengono uccise in quanto donne - afferma Giuseppina Bonaviri- e non per questioni passionali. C'è bisogno di iniziative come queste per incentivare il dibattito e formare le nuove generazioni al rispetto di genere. Perchè anche l'attuale decreto legge riguarda solo la sicurezza." Determinante al fine organizzativo- secondo quanto ci racconta la Bonaviri- la partecipazione trasversale delle associazioni del territorio. Fondamentale l'apporto del Telefono Rosa che quotidianamente raccoglie le segnalazioni e le denunce da parte delle donne ciociare vittime di soprusi, violenze psicologiche e fisiche tra le mura domestiche. Numerosi casi balzati agli onori delle cronache locali e nazionali. Casi purtroppo in aumento nel corso degli ultimi due anni. Casi di donne che per anni hanno subìto violenza da parte di insospettabili compagni che all'interno del nucleo familiare si trasformavano in aguzzini. Con l'evento di domenica 22 si vuole spingere ed incoraggiare la denuncia nelle donne che spesso non parlano perché vittime anche di un sistema culturale che le porta piuttosto a soccombere.

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