Presentato stamane in Provincia il progetto "Più forti insieme"

Violenza sulle donne. Il telefono rosa chiama i comuni e rispondono in 18

Frosinone. "Dobbiamo lavorare molto sul concetto e la cultura del rispetto fin nelle scuole perchè siamo in ritardo in questo senso". Cosi il commissario Giuseppe Patrizi ha salutato l'apertura dei lavori del progetto “Più Forti Insieme” proposto dall’Associazione Telefono Rosa-Frosinone in collaborazione con Sua Eccellenza il Signor Prefetto Eugenio Soldà. Un progetto che  nasce con l'intento di costruire una Rete Antiviolenza con le 91 città della provincia di Frosinone attraverso  la firma di un Protocollo d'Intesa sottoscritto dai primi cittadini. Con la realizzazione di questo progetto si vogliono sollecitare le amministrazioni civiche di tutta la Provincia di Frosinone a farsi promotrici, attraverso la costruzione di una rete antiviolenza, di atti e iniziative per affermare una cultura del rispetto dei diritti e della persona, diffondendo principi, idee, valori che accompagnino concretamente il “NO” alla violenza. Bassa l'adesione dei sindaci stamattina presso la sala dell'Amministrazione Provinciale di Piazza Gramsci. Solo 18 su 91 comuni e c'è anche un comune che ha inviato in rappresentanza il proprio uscere. Segno che la strada verso al sensibilizzazione su questa tematica della violenza di genere è lunga e tortuosa. “Come tutti i cambiamenti culturali che si rispettino occorre tempo e pazienza” ha dichiarato nel suo discorso introduttivo il Prefetto Eugenio Soldà – “ si può dire che oggi abbiamo acceso in motori del cambiamento culturale.” In sala erano presenti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine del territorio. Carabinieri e Polizia collaborano già da tempo con il telefono rosa “Ed il risultato si vede. La sinergia è importante per traghettare le denunce verso le questure ed le stazioni dei carabinieri.” Affermala Presidente del telefono Rosa Patrizia Palombo  che aggiunge: “La donna ha paura di denunciare ma noi prestiamo un supporto psicologico e amichevole per incoraggiarle e sostenerle. L’importanza dei comuni in questo senso è quello di segnalarci casi limite in modo che noi possiamo intervenire. Il ruolo del comune è anche quello di mettere a disposizione- qualora ne avesse la possibilità – delle strutture in grado di prestare ospitalità alle donne vittime di violenza.” Il telefono rosa con sede a Ceccano è operativo dal 2008. In questi anni conta duemila telefonate e 150 denunce. Poche o tante a seconda se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mezzo pieno, segno di un lento ma graduale cambiamento di tendenza per cui molte donne escono allo scoperto. Mezzo vuoto se si considera che in cinque anni sono state 150 le denunce e poi queste donne necessitano di strutture che le ospiti e una società che le reintegri anche dal punto di vista professionale.(continua)


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Commenti: 2
  • #1

    sonia (venerdì, 27 settembre 2013 12:07)

    la rete si costruisce insieme e non escludendo tutte le realtà della provincia di Frosinone,Tamara se sarai presente chiedi al Prefetto che razza di rete è questa...

  • #2

    un lettore (venerdì, 27 settembre 2013 22:57)

    Questa e' una bella iniziativa , pero potevate invitare anche la Dott. Bonaviri che per queste cose e' sempre in prima linea.