Solidiamo, la faccia cialtronesca della politica

Mentre la città subisce i durissimi colpi con l'approvazione del piano di riequilibrio finanziario, con una fortissima riduzione di servizi pubblici, la loro completa privatizzazione, l'espulsione dal lavoro delle fasce meno “professionali” della forza lavoro relegate ad impieghi giornalieri, aumento indiscriminato delle aliquote e tariffe a cominciare dalla “camuffata” TARSU che è stata già inviata ai cittadini con la complicità del governo esattore sulle fasce più deboli, che presto invierà il reale e cocente aumento, tagli che proseguiranno per 10 anni almeno, la bontà dei nostri amministratori regala il progetto SOLIDIAMO con l'intento di coprire con approssimative pezze i danni causati da terribili politiche nazionali, regionali e comunali. Un progetto di riduzione dei costi della politica che, a livello locale, vede la riduzione del 50% (in realtà la maggioranza si oppose al taglio del 100%) sulle indennità. Ma quali sono queste indennità e di quanto effettivamente si risparmia. Già ora gli assessori/lavoratori prendono solo una parte della loro prevista completa indennità. I consiglieri prendono indennità a seconda dei lavori del consiglio o delle commissioni. Quindi questo risparmio come sarebbe calcolato?

Ma se pure fosse reale, è del tutto conveniente e tendenzialmente utile per un difficile equilibrio democratico locale (basta guardare un solo consiglio comunale) non risarcire i politici - certo in maniera equa -? E soprattutto i grandi sperperi avvengono realisticamente a livello regionale e nazionale dove, sappiamo, le più grandi forze politiche, a cominciare dal PDL, tengono stretti i forzieri. Cosa si fa là?

Gli spiccioli di Solidiamo andrebbero a progetti di giovani e anziani, mentre una fetta importante andrebbero a viaggi.... (non pensate male!). Altra importante proposta è quella delle borse di studio per 280 studenti. Ma anche questa, certamente interessante, ma non nuova, volontà, confligge con le politiche che fatte negli ultimi anni e che vedono aumentare vertiginosamente i costi annuali per consentire l'attività di base per gli alunni fin dalla scuola materna; alla fine dell'anno per un singolo bambino si può arrivare a pagare anche €.1500,00. Se si hanno più figli si capisce che la scuola comincia ad essere un lusso... Il rimborso dei libri di testo e quello dei materiali di scuola, rimborsato per il 100% fino a qualche anno fa, oggi è coperto di meno di 1/3. Se un genitore spende 100 euro di libri può ricevere indietro circa 27 euro!

Gli anziani frequenteranno laboratori artistici, li troveremo su facebook, scriveranno creativamente e faranno arrampicata libera, ma, purtroppo, subiranno i tagli dell'assistenza domiciliare se avranno superato indenni il taglio alla sanità.

Insomma risparmiamo, ma solo gli spiccioli, appunto. Davanti a cospicui e “etici” risparmi i nostri amministratori si “trattengono”. L'ente comune spende circa 12 milioni di euro all'anno (su 36 milioni di spesa corrente) per il personale. Ma come e a favore di chi? Frosinone ha un dirigente ogni 30 dipendenti, mentre potrebbe benissimo averne, come altri importanti comuni, 1 ogni 60, risparmiando oltre 400 mila euro all'anno. Frosinone poi premia 23 proprie posizioni organizzative (funzionari con buon stipendio a cui viene riconosciuto un ulteriore bonus mensile pari a quasi a 700 euro) con una spesa annua di quasi €.200.000,00. Fermo restando i dubbi sulle individuazioni delle posizioni organizzative che andrebbero scelte sul criterio del titolo di studio (laurea) e della esperienza di direzione di organizzazioni complesse (si suggerisce di guardare il “trasparente” sito dell'amministrazione dove dovrebbero essere elencati i curricula dei dirigenti e funzionari), rimangono forti i dubbi che le scelte siano conseguenti non al buon funzionamento dei servizi ma a logiche di equilibrio politico/burocratico e degli interessi partitici in primis all'interno dell'ente stesso.

Il costo delle strutture sportive e culturali comunali e a carico della collettività completamente. Negli ultimi anni si è cercato di far pagare per l'accesso a questi servizi, ma mentre i “piccoli” dilettanti, pagano per promuovere cultura e sport i “grandi” professionisti, fanno “ammoina” e tentano, riuscendo immancabilmente, a non pagare. Ad esempio dal 2007 alcuno ha mai sborsato euro per la copertura dei costi di gestione del palasport. Non spareremmo troppo lontano se il calcolo sarebbe poco sotto le 800 mila euro. Stesso discorso, con alcune diverse sfumature, per la piscina olimpionica e gli stadi. Di quanti solidiamo avremmo bisogno per coprire il circo sportivo frusinate?

Se poi si scorre la parte investimenti del bilancio comunale scopriamo che sono pronti ad essere investiti ben 23 milioni di euro per le strutture sportive (che fosse il nuovo stadio?). Alla faccia della necessità e dell'idea di risparmio. Su questo versante non sarebbe il caso che almeno, in virtù della trasparenza si faccia saper alla popolazione se chi ha utilizzato, ad esempio il palasport, negli ultimi 7 anni, abbia mai pagato bollette e servizi?

Insomma solidiamo sembra essere il sinonimo di “facciamo la carità”: dopo aver regalato servizi a privati; ridotto i salari dei lavoratori ancora sui servizi, dopo averne segato centinaia, resi non fruibili i servizi per la popolazione media, impegnato la città mani e piedi a sforzi inenarrabili per la copertura del debito creato dai partiti, adesso, con la scusa delle briciole alla cultura e ai giovani, chiudiamo i rubinetti della politica per adeguarla a quella per cui si sta riducendo, soprattutto a Frosinone, nelle file della maggioranza: il consenso senza coscienza alla volontà di uno solo. (Comitato di lotta Frosinone)

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Commenti: 1
  • #1

    un lettore (venerdì, 27 settembre 2013 22:08)

    Condivido molto quello scritto dal comitato di lotta.