Donne maltrattate e uccise. Interviene il progetto "Astrid" della Asl

L'assessore Ciminiello:"Una rete di professionisti accanto alle donne"

Le donne vittime di violenza tra le mura domestiche sono in aumento in Ciociaria, i numeri sono allarmanti. Un fatto che porta le forze dell’ordine a tessere una rete di collaborazione con le associazioni del territorio come ad esempio il telefono rosa  ma anche l’Auser per individuare  i casi difficili. A questo sistema si aggiunge dall’azienda sanitaria locale una “task force” di 150 professionisti per contrastare il “Femminicidio.” Un lavoro di un anno che ha visto in prima linea medici, psichiatri, ginecologi, ostetriche, infermieri, assistenti sociali, psicologi, della Asl, degli Enti Locali, delle Associazioni. Ovvero  la rete dei soggetti pubblici e del privato sociale che ad iniziare dai Pronto Soccorso sono ora in grado di interagire per aiutare la donna dal momento in cui arriva al pronto soccorso a causa di una violenza subita fino al recupero di quel trauma nelle fasi successive. Si tratta del progetto denominato Astrid operativo presso la ASL di via Armando Fabi.  Presentato oggi presso la sala teatro della Asl in via Armando Fabi  alla presenza della Dirigenza Aziendale, il Direttore Generale dr. Vincenzo Suppa, operatori, specialisti, esperti nonché rappresentanti delle Istituzioni coinvolte e delle Associazioni di volontariato sociale. E’ prevista la partecipazione della Responsabile del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Assessore alle Pari Opportunità della Regione Lazio Concettina Ciminiello. "Abbiamo cercato di mettere in campo – afferma il Dr. Narciso Mostarda Direttore S.C. Servizi Socio Sanitari, Coordinatore e Direttore Scientifico del Progetto “Astrid” – il migliore sforzo possibile contro l’insopportabile violenza verso le donne. Con “Astrid” e le successive “Linee Guida” siamo passati al modello operativo, alla fase concreta, oserei dire dalle parole ai fatti, per intervenire, ma ancor più prevenire e riconoscere i casi di violenza nei confronti delle donne".

Governo e Regione a supporto del progetto. "Il grande ed efficace impegno della Struttura diretta dal Dr. Mostarda e di tutte le componenti aziendali coinvolte – sottolinea il Direttore Generale Dr. Vincenzo Suppa – non sarebbe stato possibile senza il sostegno del Governo e della Regione Lazio che qui desidero ringraziare. Sono sicuro che la maggiore e più coerente attività di rete, che come Asl stiamo mettendo in campo permetterà di sprigionare più efficaci energie contro l’inaccettabile fenomeno della violenza di genere verso  le donne ed  i soggetti più esposti della nostra società".

Una rete di professionisti a sostegno delle donne. "Il progetto ASTRID risponde alle esigenze, da parte delle strutture sanitarie e di pronto soccorso, di professionalità in grado di fronteggiare sul campo il fenomeno della violenza sulle donne e venire incontro alle tante vittime di maltrattamenti, che dopo essersi rivolte alle strutture sanitarie vengono spesso lasciate sole e spinte di nuovo tra braccia del loro carnefice". Lo dichiara l’assessore alle Pari opportunità, Autonomie locali e Sicurezza della Regione Lazio, Concettina Ciminiello "L’esperienza maturata in questi anni all’interno del progetto ASTRID ci permetterà di mettere in campo azioni positive– spiega la Ciminiello - per rendere omogenei sul territorio laziale gli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere. A tale scopo è nostra intenzione – conclude la Ciminiello - istituire una rete regionale operativa tra la Regione, gli Enti locali, il sistema socio-sanitario, gli uffici scolastici, le forze dell’ordine, le prefetture, la magistratura e i centri antiviolenza capace di contrastare efficacemente il  fenomeno del femminicidio".

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Commenti: 1
  • #1

    un lettore (lunedì, 30 settembre 2013)

    Questo dramma che riguarda le donne che subiscono maltrattamenti non e' degno della nostra societa' moderna e un drastico ritorno al passato quando le donne erano nulla . OGGI LE DONNE DOPO TANTE BATTAGLIE HANNO CONQUISTATO LA PARITA' DEI DIRITTI E TALE DEVE ESSERE. La Dott. Bonaviri da tempo si batte per questa giusta causa e noi siamo tutti solidali con lei. Lo Stato deve essere piu severo con questi reati commessi nei confronti delle Donne. Gli uomini che osano alzare le mani nei loro cofronti non possono stare dentro una societa' civile. GLI UOMINI CHE MENANO ALLE DONNE PERSONALMENTE GLI DAREI 10 ANNI DI LAVORO FORZATO POI VEDI SE LE RISPETTANO LE DONNE.