4 Novembre. Il sindaco Maliziola: "Commemorare significa tramandare il senso delle istituzioni alle nuove generazioni"

“Commemorare non significa solo ripetere un formale rituale, ma significa tramandare alle nuove generazioni il senso delle istituzioni, della Patria, del sacrificio, degli ideali che hanno animato i nostri valorosi combattenti.” Questo uno stralcio del discorso pronunciato dal primo cittadino Manuela Maliziola alla presenza delle autorità civili e militari nel corso delle celebrazioni del 4 Novembre, giornata in cui l’Italia di ferma per celebrare l’Unità Nazionale, le Forze Armate ed i caduti di tutte le guerre.  Giornata in cui la città di Ceccano ricorda anche il 70° anniversario del bombardamento che  rase al suolo la Chiesa di San Pietro e la chiesa di Santa Maria a Fiume. “Le ferite del ricordo sono ancora aperte nella mente e nei cuori dei sopravvissuti, dai loro racconti traspare ancora la paura di quei giorni.” In quel 3 Novembre del 1943 morirono 18 ceccanesi, uomini, donne e bambini strappati tragicamente alla vita. A decine rimasero mutilati portando ancora oggi sulla propria pelle i segni di quei tragici eventi. Presenti alla Cerimonia di Commemorazione anche i bambini delle scuole elementari ai quali “va tramandato il ricordo di un momento

terribile della nostra storia- ha aggiunto il sindaco Maliziola-  fornendo loro gli strumenti necessari affinché contribuiscano ogni giorno alla costruzione della pace”. Ad aprire le celebrazioni del 4 Novembre è stata alle 10.30  la funzione religiosa officiata da Don Tonino Antonetti nella Collegiata di San Giovanni in suffragio delle vittime di tutte le guerre. A seguire, e sulle note della Banda Musicale di Ceccano, è stato dato inizio al rito civile di commemorazione con la deposizione della corona di alloro alla lapide del martire delle Fosse Ardeatine “Luigi Mastrogiacomo”. Il corteo, infoltito dai bambini delle scuole elementari e dalle associazioni combattentistiche è sfilato da Piazza Municipio a via San Pietro dove è stata deposta la corona di alloro alla stele delle vittime civili del bombardamento di Ceccano. Il sindaco Manuela Maliziola ha ricordato i diciotto ceccanesi rimasti uccisi nel bombardamento del 3 Novembre del 1943 “attimi indimenticabili cui seguirono morte, distruzione e disperazione.” Il programma della commemorazione è seguito poi con la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti in Piazza XXV Luglio “giovani uomini, cresciuti troppo in fretta, strappati alle loro terre, alle loro famiglie, e mandati al fronte per servire la Patria. Giovani che non possono essere dimenticati, né possono essere dimenticate le mutilazioni, le loro sofferenze ed il loro sacrificio massimo ossia la “loro Vita” per la conquista della libertà e democrazia” ha sottolineato nel suo discorso il primo cittadino. Una giornata quella della commemorazione del 4 Novembre in cui la comunità di Ceccano si è stretta intorno al ricordo della propria storia, delle proprie radici ricordando chi, combattendo “ha conseguito un sacrificio estremo e nobile, ma allo tempo stesso è stato precursore di un importantissimo risultato: il definitivo conseguimento dell’unità nazionale.” Quel 4 Novembre infatti “ha sancito la vittoria “dell’unione che fa la forza”, dello stato, della libertà, e della democrazia” valori sui quali si fonda la nostra storia. “Valori sacri che ogni giorno dobbiamo  rispettare con la nostra condotta civica e le nostre scelte di vita in una società che purtroppo- ha concluso il sindaco Maliziola-  sta perdendo il senso delle Istituzioni, il rispetto della memoria storica, il valore degli ideali e dei principi per i quali tantissimi combattenti hanno perso la vita.”

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