Commerciante vittima di rapina ed estorsione. Arrestati due giovani fratelli

Anagni.  Hanno rapinato ed estorto denaro ad un commerciante fino a minacciarlo e picchiarlo ripetutamente.

Si tratta di due fratelli di 26 e 22 anni di Anagni arrestati dai carabinieri dopo una specifica  attività info-investigativa e su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa  dal Tribunale di Frosinone.

Le accuse sono di  “rapina ed estorsione continuata in concorso”.

Le indagini, avviate nel mese di ottobre 2013, hanno consentito di accertare che i due responsabili, con violenza e minaccia,  in concorso tra loro e con più azioni criminose, si facevano consegnare somme di denaro ammontanti ad euro 8.000,00 circa, in cambio di promesse di protezione da parte di un commerciante della zona.

In una circostanza, a seguito dell’ennesima richiesta estorsiva di 500 euro, al rifiuto del commerciante, lo picchiavano asportandogli il portafogli.

Ad espletate formalità di rito, i due fratelli,  rispettivamente di 26 e 22 anni, come disposto dall’A.G., sono stati posti agli arresti domiciliari.

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Commenti: 3
  • #1

    C.C.C. (mercoledì, 11 dicembre 2013 22:03)

    22 e 26 anni gia' fanno di questi reati, col passare del tempo cosa faranno ? Date loro una giusta pena in modo che possono tornare sulla retta via. Confidiamo sempre nella Giustizia.

  • #2

    greeneyes (giovedì, 12 dicembre 2013 13:18)

    E perchè arresti domiciliari e non 2 anni di galera come si deve?Ecco dove si sbaglia....troppo lusso gli arresti domiciliari

  • #3

    Frosinone Web (giovedì, 12 dicembre 2013 14:16)

    Ricordiamo a tutti che la libertà personale è difesa dall'articolo 13 della Costituzione. Nessuno può essere ristretto in carcere prima che vi sia una sentenza di condanna. Prima del processo quindi la detenzione è possibile, ma solo per un periodo limitato (in relazione alla gravità del reato) e solo se il giudice ravvisa che vi sia possibilità di: 1) Inquinamento delle prove 2) reiterazione del reato 3) possibilità di fuga.
    Pertanto gli arresti domiciliari vanno considerati in questo contesto e non come pena detentiva, la quale, come detto, verrà decisa dal giudice del processo.