Ospedale. Il direttore generale corre ai ripari

Dopo il blitz dei carabinieri del Nas all’ospedale Spaziani il manager della Asl è corso subito ai ripari con una serie di provvedimenti che dovrebbero risolvere alcune delle criticità riscontrate dai militari.

 

La dottoressa Mastrobuono ha infatti individuato al 4° piano del nosocomio un’area di stazionamento “holding area” con i primi 8 posti letto per i pazienti che attendono di accedere nei Reparti di degenza nonché di un percorso veloce “fast track” per il rapido accesso - senza passare al Pronto Soccorso - dei pazienti con patologie cardiologiche.

 

Per la sosta delle salme è stata individuata una sala distinta da quelle per le visite, come previsto dal Regolamento di Polizia Mortuaria.

 

Per gli esami endoscopici di urgenza, (altro punto critico riscontrato dai Nas) è in funzione al piano -1 un percorso formalizzato esclusivamente per le urgenze con ottimizzazione delle risorse umane, logistiche e tecnologiche.

 

Queste sono alcune delle soluzioni immediatamente applicabili che il Direttore Generale Prof.ssa Isabella Mastrobuono ha trovato insieme ai suoi collaboratori.

 

Proprio oggi ha infatti riunito il Responsabile Sanitario del “Fabrizio Spaziani” ed il Responsabile del Pronto Soccorso, ed ha preso le decisioni di cui sopra.

 

Si tratta in questa prima fase di alcune decisioni che permetteranno di alleviare i disagi, ridurre lo stazionamento degli utenti nell’area del Pronto Soccorso, attenuare le problematiche operative per medici e personale sanitario.

Intanto il presidente dell’ordine dei medici punta il dito contro la regione: “I numeri fotografano una sanità provinciale al collasso, con 600 posti vacanti tra medici ed infermieri, 382 unità perse negli ultimi tre anni e 570 posti letti in meno. Una enormità. Senza dimenticare che ci sono 85 posti-letto autorizzati che non possono essere attivati per mancanza di personale medico e infermieristico.

 

Ma chi deve autorizzare le assunzioni? Chi deve sbloccare i concorsi? La Regione. Sono anni, però, che l’Ente Regionale è sorda ad ogni istanza della sanità della nostra Provincia.

 

E dobbiamo riconoscere che tutti i vertici aziendali, dagli attuali a quelli che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno costantemente rimarcato, in Regione, questa emergenza. Ma la risposta è sempre stata un muro di gomma che offende innanzitutto i Cittadini-utenti, ma anche noi operatori che, ogni giorno, dobbiamo lavorare in situazioni-limite.

 

Ci sono colleghi con ferie e centinaia di giorni di riposo accumulati nel tempo e con l’impossibilità di smaltirli; ci sono reparti in cui si lavora con turni massacranti e ben al di là degli orari normali; ci sono reparti dove la stessa assistenza ai malati è carente perché non ci sono infermieri a sufficienza.

 

Ma queste criticità – ribadisco - le abbiamo segnalate mille volte. Purtroppo, senza essere mai ascoltati".