Ospedale. "Timidi" i provvedimenti presi dopo il Blitz dei Nas

“C’è voluto l’intervento dei NAS per scuotere l’immobilità e l’insensibilità della dirigenza della ASL”. L’affermazione è di Francesco Notarcola Presidente della Consulta delle associazioni secondo il quale comunque “i provvedimenti adottati vanno considerati come primi timidi passi”.

 

C’è bisogno di molto di più se si vuole ridare dignità alla sanità ciociara. “Dal nuovo manager ci si attendeva un intervento molto più sostanzioso dal momento che l’ex direttore generale della Asl, generale Vincenzo Suppa, aveva pubblicamente dichiarato di aver ricevuto il nulla-osta della Regione per il trasferimento dell’Unità Operativa Complessa di lungo degenza dall’ospedale del Capoluogo ad Alatri. Ciò allo scopo di reperire una ventina di posti letto a disposizione del pronto soccorso e dell’intero presidio ospedaliero”.

 

Insomma se lo poteva fare Suppa perché la Mastrobuono ancora non si muove? Ma le associazioni non criticano soltanto, anzi, la Consulta suggerisce al nuovo manager la strada da seguire:

 

1) Garantire la presenza nel pronto soccorso, di un cardiologo, un radiologo, un pediatra ed un ortopedico, così come prescritto dalla legge; 

2) Aprire in via sperimentale almeno 4 punti di Pronto soccorso H24 dislocati nelle strutture dismesse di Anagni, Frosinone Umberto I°, Cassino o Pontecorvo e Sora o Isola del Liri o Atina, strutture che potrebbero  essere gestite dai medici di famiglia o assumendo medici giovani senza lavoro a tempo determinato;

3) Potenziare in modo adeguato l'assistenza domiciliare, realizzando ed estendendo anche l'assistenza socio sanitaria integrata oltre all'istituzione di un'anagrafe assistenziale e del registro dei tumori;

4) Attivare percorsi riservati e programmati per i pazienti affetti da patologie croniche;

5) Costituire un coordinamento tra i pronto soccorso di Frosinone ed Alatri;

6) Istituire degli hospices, presso le strutture dismesse di Anagni, Alatri, Ceccano e Pontecorvo, per i malati terminali, per alleggerire la pressione sui pronto soccorso e nei reparti ospedalieri;

7) Attivare decine e decine di nuovi posti letto:

    a - trasferendo il reparto di lunga degenza dal "Fabrizio Spaziani" ad Alatri o Ceccano;

    b - recuperando spazi, arredi e posti letto della riabilitazione ortopedica dell'ospedale Fabrizio Spaziani;

    c - utilizzando tutti gli spazi disponibili adiacenti il pronto soccorso;

8) Le associazioni ritengono inoltre opportuno e necessario attivare strumenti di valutazione da parte del cittadino che si rivolge al pronto soccorso. Questa importante attività potrebbe essere gestita con il contributo volontario delle associazioni in un apposito ed attrezzato sportello, messo a disposizione dalla ASL.

 

Non è poi da trascurare il fatto che nella ASL di Frosinone vengono impiegati decine di medici per attività burocratico-amministrative. Tali risorse, considerato il periodo eccezionale di emergenza economica, dovrebbero tornare ad essere impiegati nelle attività sanitarie di loro competenza.

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Commenti: 3
  • #1

    Lupin (martedì, 18 febbraio 2014 10:56)

    Le linee guida indicate dalla Consulta mi sembrano ottime osservazioni, speriamo non siano pure utopie....Questo perchè chi deve prendere in mano questa situazione sono coloro che possono permettersi in casi del genere strutture e cliniche private e di certo neanche immaginano cosa significhi stare male e recarsi al pronto soccorso!!!!

  • #2

    giovanni (martedì, 18 febbraio 2014 12:32)

    ma gli infermieri e i medici x aprire qst altri posti letto, dove sono??

  • #3

    fabio (martedì, 18 febbraio 2014 17:17)

    ....... strutture che potrebbero essere gestite dai medici di famiglia o assumendo medici giovani senza lavoro a tempo determinato.... A DARE L'ESTREMA UNZIONE. Vorrei ricordare a queste grandi menti che il pronto soccorso è il luogo più importante per un malato perché di solito vi ricorre per un'urgenza e dove se non si è in grado di intervenire nell'immediato con una diagnosi precisa possiamo risparmiarci anche i posti letto. Nel pronto soccorso dovrebbero esserci macchinari e medici competenti poiché quando il paziente è stato messo fuori pericolo immediato potrebbe essere poi trasferito nei vari ospedali per la degenza. Potenziare i o il pronto soccorso sarebbe già un passo avanti.