Acqua, verso una gestione pubblica? La regione si adegua al referendum del 2011

“L'acqua nel Lazio deve essere pubblica e partecipata”. Questo lo slogan adottato anche dalla regione Lazio  il cui consiglio regionale ha approvato all'unanimità la nuova legge.

 

Si tratta di norme di iniziativa referendaria, proposte da 39 Comuni del Lazio, primo fra tutti Corchiano, e sottoscritte da 40mila cittadini. La legge stabilisce che "l'acqua è un bene naturale e un diritto umano universale".

 

Un principio che recepisce lo spirito dei referendum nazionale del 2011 e dal quale deriva che "tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili".

 

La gestione del servizio idrico integrato "deve essere svolta senza finalità lucrative e ha come obiettivo il pareggio di bilancio, persegue finalità di carattere sociale e ambientale".

 

La prima mossa della Regione sarà quindi di abolire gli Ato ossia gli ambiti territoriali ottimali dopodiché La gestione dell'acqua avverrà nel bacino idrografico.

 

La gestione cioè dovrà avvenire in base a un preciso bilancio idrico che dovrà assicurare "l'equilibrio tra prelievi e capacità naturale di ricostituzione del patrimonio idrico" e dovrà essere aggiornato con cadenza almeno quinquennale. Ogni anno le autorità di bacino dovranno predisporre "un report sulle perdite idriche nelle reti di distribuzione".

 

Una novità salutata favorevolmente da tutto il consiglio regionale anche se la strada è ancora lunga.  Lo stesso presidente Zingaretti ha affermato che: "Il testo approvato rappresenta un primo, ma fondamentale passo di un iter, più lungo e complesso, che porterà alla riforma di tutta la materia". 

 

Il rappresentante del comitato acqua pubblica della provincia di Frosinone rimane però scettico. Mario Antonellis infatti dice “salutiamo positivamente la scelta fatta dalla Regione, tuttavia a livello locale la provincia di Frosinone ha sempre un contratto in essere con Acea che ha una durata di 30 anni. Un contratto che non può essere disatteso a meno che la stessa assemblea dei sindaci non decida in tal senso”. Ad Antonellis fa eco anche l’altro rappresentante del comitato, Domenico Aversa il quale dice: “La palla torna comunque ai primi cittadini. Adesso sanno che la regione ha tracciato una strada e che l’acqua può tornare pubblica”.

 

Il passaggio è importante e delicato: non ci può essere possibilità di una gestione pubblica se non si rescinde il contratto con Acea e a questo si arriva se i sindaci della provincia di Frosinone decidono di far valere le ragioni dei cittadini. In caso contrario entro fine marzo l’assemblea dovrà votare un nuovo aumento della tariffa dopo quello approvato solo 15 giorni fa.

Maliziola: “Un primo passo decisivo per invertire la tendenza nella gestione del servizio idrico”.

“L’Approvazione all’unanimità della legge che difende l’acqua come bene comune segna  un primo passo per una vera e propria inversione di tendenza sulla gestione del servizio idrico. Il Consiglio Regionale cosi facendo sostiene quanto ho sempre difeso e ribadito fuori e dentro l’Assemblea dei sindaci”.

 

E’ quanto dichiara il sindaco di Ceccano Manuela Maliziola all’indomani della decisione di portata storica presa dal Consiglio Regionale del Lazio in merito ai principi che dovrebbero regolare la gestione del servizio idrico.

 

Una linea quella dettata dalla Regione Lazio che avalla la posizione del primo cittadino della città fabraterna all’interno dell’Assemblea dei Sindaci. Oltre a bocciare l’aumento della tariffa il primo cittadino di Ceccano aveva infatti  richiesto di inserire come punto all’ordine del giorno la risoluzione del contratto con Acea, tale richiesta di integrazione non è stata accettata.

 

Il Sindaco nonostante tale rifiuto non si è arresa ed ha presentato una mozione nella quale si invitava l’assemblea a esprimersi in merito alla risoluzione della convenzione.

 

La mozione è stata accolta dal commissario Patrizi ma, al momento della votazione, mancava il numero legale e quindi sarà riproposta dal sindaco Maliziola una richiesta di convocazione dell’Assemblea dei sindaci avente in  oggetto i punti già elencati sopra.

Acqua Rossa in via Baden Powell (Cavoni) a Frosinone

Acqua rossa in nel piccolo torrente parallelo a via Baden Powell a Frosinone (zona Cavoni).

 

La scoperta è stata fatta ieri da un cittadino che ha notato appunto un addensamento di liquido rosso sugli argini del piccolo rio.

 

Del fatto sono stati avvertiti i vigili urbani i quali hanno poi fatto intervenire i tecnici dell’arpa Lazio per poter prelevare qualche campione dello strano liquido.

 

I tecnici hanno infatti fatto alcuni prelievi sul posto ed hanno assicurato che entro una settimana circa, si potranno avere i risultati delle analisi.

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Commenti: 3
  • #1

    non è benzina (martedì, 18 marzo 2014 12:44)

    i cittadini con l'acqua ci bevono!i sindaci ed assessori,Frosinone città in testa,CI MANGIANO!!!

  • #2

    Domenico Aversa (martedì, 18 marzo 2014 21:49)

    Come portavoce del com.acqua pubblica di ceccano accogliamo favorevolmente la decisione del cons.regionale del lazio di approvare una legge che si integra con i voleri dei cittadini italiani che nel 2011 attraverso il referendum hanno in modo chiaro ed univoco espresso la volontà attraverso il referendum che l'acqua in quanto bene comune non può essere gestita in modo privatistico con fini di lucro. Detto questo abbiamo due problemi. 1) La legge non è chiara sulla effettiva possibilità dei comuni di chiudere i rapporti con i gestori privati dove essi abbiano i contratti in essere, e per lo più trentennali, come è il caso della nostra provincia dove, come tutti sappiamo abbiamo una gestione trentennale con il "cancro" Acea Ato 5 S.p.A.. Come risolvere questo problema? La palla non può che passare di nuovo ai Sindaci che senza se e senza ma, facciano l'unica cosa possibile, votare la RISOLUZIONE CONTRATTUALE con Acea ato 5, e "sanare" la scandalosa votazione del 5 Marzo scorso

  • #3

    no ad ACEA (mercoledì, 19 marzo 2014 13:26)

    Sono anni che ACEA ato 5 ci sta facendo danni ingenti.

    la manutenzione dell'acquedotto non esiste, le tariffe alle stelle, il servizio pressoché scadente.

    Noi cittadini ci abbiamo perso ma qualcuno ci ha guadagnato..