Azienda all'avanguardia costretta a chiudere per un cavillo burocratico!?!

Un consorzio per lo sviluppo industriale (Asi) che non aiuta lo sviluppo è un paradosso di per sé. Se a questo aggiungiamo che il mancato sviluppo di un’azienda impedisce a questa di assumere, in un periodo in cui l’occupazione attraversa un trend più che negativo, capiamo quanto la questione possa essere importante.

 

Eppure è quel che succede quando un’impresa vuole fare “Impresa” in Ciociaria e si va a scontrare con i cavilli burocratici.

 

L’azienda in questione è la Vetreco di Supino (in foto). Si tratta di uno innovativo stabilimento, primo in Italia per il riciclo del vetro. Ebbene, dal maggio 2012, da quando cioè lo stabilimento ha sede a Supino, che non riesce ad ottenere l’allaccio alla rete di distribuzione del gas metano.

 

“A nulla sono serviti solleciti, richieste scritte, incontri e lettere degli avvocati per sbloccare la situazione” dicono dalla Vetreco i cui dirigenti sono stati informati che, il collegamento dell’impianto “non è possibile in quanto è necessaria la concessione di una servitù di passaggio che dovrebbe rilasciare l’Asi”.

 

Cosa risponde Il Consorzio? “Vogliamo aiutare la Vetreco a risolvere i suoi problemi, anzi lo abbiamo già fatto” Dice il direttore dell’Asi Massimiliano Ricci. Il quale spiega che è stata già deliberata una convenzione che concede alla Vetreco l’uso del terreno per realizzare l’allaccio del metanodotto.

 

Ma allora? A questo punto la palla passa alla Sgi la società che distribuisce il gas. Quest’ultima vorrebbe (il condizionale è d’obbligo) che la servitù di passaggio fosse rilasciata direttamente a lei e non alla Vetreco. Tra l’altro la Sgi gestisce anche il metanodotto della stessa Asi, quindi che cosa le impedisce di completare l’allaccio e far finalmente arrivare il gas alla Vetreco?

 

A questa domanda al momento non abbiamo una risposta, anche perché con il responsabile della Sgi non siamo riusciti a parlare nonostante le numerose telefonate nelle quali loro hanno chiesto ed ottenuto: nome e cognome del giornalista, denominazione della testata, numero di telefono, motivo della chiamata…

 

Al contrario però Sgi non ci ha neppure “rivelato” (un segreto?) il nome del responsabile di Frosinone, il quale, una volta era a pranzo, un’altra in riunione, in un’altra ancora ci avrebbe richiamato lui. Cosa che a tuttora non è avvenuta.

 

Noi siamo fiduciosi che prima o poi ci chiamerà, e ci spiegherà le sue ragioni (che saremo ben lieti di pubblicare). Intanto la Vetreco attende. Nel frattempo, per continuare a mantenere operativo lo stabilimento, è costretta a rifornirsi “tramite camion bombolai ordinati giornalmente ad un costo proibitivo”.

 

E poi ci lamentiamo che le aziende, anche quelle che funzionano e sono all’avanguardia, alla fine vanno a  produrre altrove…

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Commenti: 8
  • #1

    Maurizio imprenditore (sabato, 05 aprile 2014 12:06)

    In via dei salci zona ASI le pecore passano minimo 4 volte al giorno non c'e' il gas abbiamo il bombolone abbiamo l antenna per lavorare con internet l energia elettrica manca frequentemente vogliamo parlare delle strade oltre che fatiscenti piene di escrementi appunto di pecore Quando viene qualcuno da fuori nella nostra azienda rimane sbalordito chiaramente in NEGATIVO



  • #2

    Maurizio imprenditore (sabato, 05 aprile 2014 12:09)

    Oltre tutte le tasse che paghiamo anche 89 € consorsio bonifica a sud di Anagni vorrei capire a chi vanno questi soldi?

  • #3

    senza parole (sabato, 05 aprile 2014 14:28)

    senza parole, il paese delle "BANANE"

  • #4

    un lettore (sabato, 05 aprile 2014 15:50)

    E poi dicono che non si trovano i posti di lavoro. Se ad un privato non gli viene concesso neanche di allacciare il gas. POLITICI abbiamo ragione di dirvi andate tutti al diavolo.

  • #5

    mmmmm (domenica, 06 aprile 2014 06:01)

    se so magnato tutto e mo fanno pure la scarpetta

  • #6

    Voce confidenziale (domenica, 06 aprile 2014 14:26)

    Forse la vetreco doveva far fare le pratiche a qualche consulente ammanicato in asi tipo Mastracci e allora avrebbe gia risolto i suoi problemi. L'asi è divemtata um organo con altri fini diversi dallo sviluppo industriale. L' asi si occupa anche dei controlli degli scarichi industriali e le analisi vengono effettuate dalla Palmer che è di propietà di Ricci ovvero il direttore asi menzionato nell'articolo.

  • #7

    eg (lunedì, 07 aprile 2014 07:14)

    Che schifo di paese solo la rivoluzione ci salvera'

  • #8

    Giusto (lunedì, 07 aprile 2014 09:13)

    Chissà cosa c'è sotto?