Blitz anticamorra. In manette un imprenditore di Boville

Anche un imprenditore di Boville è finito nella rete dei carabinieri del comando provinciale di Caserta. Si tratta di una vasta operazione contro persone ritenute affiliate al clan dei Casalesi. Sei per ora le persone in manette oltre al sequestro di quote societarie e beni immobili per circa due milioni di euro.

L’imprenditore ciociaro, secondo l’accusa, svolgeva anche un’attività estorsiva avvalendosi della forza del clan per recuperare i crediti. L'indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, svolta dall'ottobre 2011 al novembre 2013, ha consentito di ricostruire una condotta estorsiva attuata proprio dall’imprenditore frusinate, il quale, avvalendosi della forza intimidatrice di alcuni personaggi affiliati al clan "dei casalesi", fazione Bidognetti, recuperava ingenti debiti non onorati da parte di alcune società originarie dell'agro aversano e attive in territorio laziale, che gli avevano subappaltato numerosi lavori di natura edile, tutti realizzati nello stesso territorio.

 

Dal lavoro degli investigatori è emerso anche che un imprenditore, già condannato per camorra, originario di Villa Literno ma residente in provincia di Arezzo, costituiva società operanti nel settore dell'edilizia intestandole ai suoi dipendenti per eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale e sfuggire al sequestro e alla confisca.

 

Le società risultavano tra l'altro essere uno strumento attraverso il quale si procedeva all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per ottenere l'ingiusta restituzione dell'Iva a danno dello Stato. Tra le numerose società intestate fittiziamente a terzi ce ne sono alcune che hanno eseguito lavori derivanti da appalti pubblici. I beni e le società confiscate hanno sede nel Valdarno aretino e ad Arezzo.

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