Sfruttamento della prostituzione. Scoperta ad Anagni casa d'appuntamento

Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento, sfruttamento e agevolazione della prostituzione.

 

Vasta operazione dei carabinieri che hanno individuato ed arrestato sei persone che gestivano il traffico della prostituzione sia in Campania che nel Lazio.

 

In particolare in provincia di Frosinone le ordinanze di custodia cautelare sono state indirizzate ad alcuni soggetti che gestivano una casa d'appuntamento ad Anagni.

 

L'operazione dei carabinieri è scattata all'alba di oggi.

Sei le persone arrestate di cui quattro della stessa famiglia (moglie, marito, figlio e zia). L'indagine è partita proprio da Anagni. Qui, nelle vicinanze del casello A1 vi era una villa attrezzata appositamente per accogliere i clienti. Questa notte i carabinieri hanno fatto irruzione trovando infatti tantissimi clienti di diversi ceti sociali. Cinque le ragazze che al momento si prostituivano. A loro veniva pagata solo la giornata (100euro) mentre gli organizzatori si facevano pagare al loro ingresso nella casa (da 80 a 100 euro a seconda delle prestazioni).

 

i carabinieri hanno quindi arrestato tutti i componenti dell'organizzazione, si tratta di quattro campani un uomo di Genzano ed una Brasiiliana.

 

Le prestazioni avvenivano solitamente per appuntamento. L'organizzazione gestiva infatti anche un sito internet che fungeva sia da veicolo pubblicitario che per le prenotazioni dei clienti. La villa del valore di circa 300 mila euro è stata posta sotto sequestrodai carabinieri che ora stanno vagliando anche la posizione del proprietario dell'immobile.

 

"Pepe dentro" così i carabinieri hanno denominato l'operazione prendendo il nome proprio dal locale. Un vero e proprio club. Rumene, Bulgare, Brasiliane ma anche Italiane le ragazze che erano contattate tramite una società romana che offriva lavoro. Era questo il modo per procacciare le "dipendenti". Tutte le ragazze che si presentavano in cerca di lavoro venivano sottoposte ad un video provino. Quelle che, per disperazione, si dimostravano disponibili venivano immediatamente avviate al mestiere più antico del mondo sul quale però erano i gestori a guadagnare davvero.

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