Sanofi. Come produrre energia e ridurre CO2

L'azienda farmaceutica di Anagni ha inaugurato il nuovo impianto di cogenerazione

Taglierà del 20% il costo dell’energia e contribuirà alla riduzione di CO2. Si tratta del nuovo impianto di cogenerazione inaugurato oggi alla Sanofi di Anagni. L’azienda opera nel settore farmaceutico ed è tra le quattro  società che sono entrate nell’accordo di programma per lo sviluppo dell’occupazione nella zona nord della provincia.

 

Una sessantina saranno le nuove assunzioni quando il piano entrerà a pieno regime, ossia nel 2018. Nel frattempo il gruppo Sanofi ha stilato un accordo internazionale con GDF Suez.

 

Con ben sei stabilimenti produttivi, Sanofi ha la presenza industriale più importante in Italia dal punto di vista del settore farmaceutico, con un export pari a circa il 90% della produzione. Il sito di Anagni, in provincia di Frosinone, è il primo sito di Sanofi in Italia a puntare sulla cogenerazione.

 

“Il controllo del consumo energetico è parte della ricetta per continuare a co-generare il futuro, poiché consente al sito di Anagni di crescere in competitività ed efficienza,” ha dichiarato Alessandro Casu, Direttore dello Stabilimento Sanofi ad Anagni.

 

Enrico Colombo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cofely Italia ha ribadito che “Il progetto punta a raggiungere un solido equilibrio tra la tutela dell’ambiente e il risparmio economico. L’impianto di Anagni rappresenta un’importante tappa in tale direzione. Continueremo a porre le nostre competenze al servizio di Sanofi, per realizzare soluzioni tecniche finalizzate all’ottimizzazione energetica dei loro stabilimenti.”

Il nuovo impianto di cogenerazione - finalizzato alla produzione combinata di energia elettrica e termica attraverso un utilizzo efficiente dell’energia - consente di realizzare due obiettivi: ottimizzare al meglio sia le risorse energetiche sia i costi dell’impianto, con una soddisfazione del fabbisogno energetico pari a circa il 50%, equivalente a 14 milioni di Kilowattora, e una riduzione del 20% dei costi energetici. Un traguardo importante, considerando che la bolletta energetica nel conto economico dello stabilimento Sanofi di Anagni pesa per un 15%.

 

Insomma alla Sanofi non ci pensano proprio a lasciare il sito di Anagni, tant’è che, oltre all’accordo di programma ne hanno firmato anche uno di collaborazione con GDF Suez che li vincola al territorio per almeno altri 10-15 anni.  Un esempio di come si possa produrre e creare profitti nonostante la crisi, il costo del lavoro, la burocrazia, le leggi (troppe e mutevoli) e le infrastrutture che soprattutto ad Anagni non rendono vita facile a chi fa impresa sul territorio.

 

Il sito Sanofi di Anagni, fondato nel 1973, è specializzato nella produzione di prodotti sterili iniettabili in forma liquida (fiale e flaconi) ed è considerato un centro di eccellenza a livello europeo per le competenze maturate nella liofilizzazione. Con più di 500 collaboratori e oltre 420 presentazioni farmaceutiche prodotte nel 2013, lo stabilimento si distingue per l’elevato livello di tecnologia degli impianti e per la forte vocazione internazionale: oltre l’80% della produzione, infatti, viene esportata in 75 Paesi nel mondo

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