La scuola popolare per migranti, un ponte tra mondi diversi

È terminata la Scuola popolare per migranti di Frosinone, organizzata per il sesto anno consecutivo dall’Associazione Oltre l’Occidente e Casa dei Diritti Sociali sezione di Frosinone per l’insegnamento della lingua italiana per stranieri e sostegno scolastico per minori.

 

Con una piccola festa organizzata dagli insegnanti si sono sciolte le emozioni di due mondi che hanno cominciato a comunicare nonostante le difficile realtà delle condizioni africane e delle terribili esperienze dei processi migratori. 

 

Dall’inizio di novembre la scuola ha avviato 5 corsi per un complessivo numero di 40 studenti che hanno frequentato vari livelli di insegnamento della lingua italiana. Uno di questi corsi il PRILS, Piano Regionale d’integrazione linguistica e sociale degli stranieri del Lazio, ha visto gli studenti, asiatici, mediorientali, nordafricani e dell’Europa dell’est, raggiungere il livello 1, con le insegnanti Daniela Spaziani e Donatella Sanità. In un altro corso c’è stata la partecipazione di cittadini dell’est Europa con l’insegnante Daniela Spaziani.

Un terzo corso di alfabetizzazione si è svolto invece con i ragazzi profughi africani (Nigeria, Ghana, Gambia, Mali, Chad, Senegal e Guinea), con la collaborazione della coop.Antea, e ha visto la partecipazione di circa 20 ragazzi con l’insegnante Ilaria Mastrantoni, Venera Oi, volontaria del Servizio Civile, e Yoanna. “L’approccio iniziale con i ragazzi è stato molto delicato, poiché giunti da poco in Italia dopo un lunghissimo viaggio, apparivano frastornati e intimoriti a causa delle barriere linguistiche, culturali e religiose” afferma Ilaria Mastrantoni “ma a poco a poco grazie all’uso della lingua inglese e francese noi insegnanti siamo riuscite a stabilire un dialogo e un rapporto di reciproco rispetto e fiducia”.

 

Un ultimo corso si è svolto con i ragazzi  della Casa famiglia Elefante Invisibile con l’insegnante Venera Oi. Si è poi effettuato sostegno scolastico a minori durante tutto l’anno scolastico. "Per noi insegnanti è stata un’esperienza molto intensa e gratificante, sia dal punto di vista umano, che dal punto di vista dell’insegnamento. Siamo riuscite ad instaurare con loro legami molto forti, che vanno oltre il semplice rapporto alunno-insegnante”.

 

La scuola d’italiano è un’occasione per conoscere il mondo, per avvicinarlo per tentare di costruire e condividere un orizzonte comune. Frosinone nel suo piccolo avrebbe strutture e risorse associative importanti per avviare su una scala diversa questi percorsi. La Casa della Pace strumento individuato da legge regionale a cui il Comune di Frosinone ha aderito e con i fondi del quale è stata ripristinata una sede pubblica è lì morta da almeno due anni senza cha alcuno se ne preoccupi. In ogni caso con le difficoltà e i limiti di sempre Oltre l’Occidente e Casa dei Diritti Sociali alla fine di ottobre riprenderanno il tentativo di gettare un ponte di condivisione tra mondi diversi con la scuola d’italiano.

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Commenti: 2
  • #1

    un lettore (lunedì, 04 agosto 2014)

    Bravissimi, questa sicuramente e' una cosa buona per ragazzi che vengono da altri paesi lontani imparare la nostra lingua e fondamentale. un saluto affettuosa per Ivan e Paolo Iafrate nella foto.

  • #2

    Timechaser (domenica, 30 ottobre 2016 14:30)

    Questi soldi andavano destinati alle famiglie italiane in difficolta' . Punto