Colle Fagiolara, inquinamento sotto controllo ma la discarica "va chiusa"

I dati sulla qualità dell’aria sono nella norma. Questi i risultati che sarebbero emersi all’indomani dell’incendio sviluppatosi nella discarica di colle Fagiolara a Colleferro l’11 giugno 2014. L’incendio aveva preoccupato non poco i sindaci dei comuni limitrofi tanto che il comune di Paliano aveva emanato un’ordinanza ai cittadini perché chiudessero le finestre e rimanessero dentro casa.

 

Oggi i controlli ambientali effettuati da ARPA Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) rassicurano sulla nube sprigionatasi nell’occasione: non c’è stato alcun tipo di inquinamento, i valori sono nella norma. Anche il Sindaco di Colleferro rassicura la popolazione e scrive che non vi è “nessun inquinamento, nessun pericolo”: i valori delle analisi sono una certezza.

 

Ma le associazioni dei residenti  non sono affatto tranquilli “Finora l’unica certezza per gli abitanti della valle del Sacco è lo stato di perenne preoccupazione” scrive Ina Camilli, rappresentante Comitato residenti Colleferro che ricorda i dati del rapporto ERAS (Sorveglianza sanitaria ed epidemiologica della popolazione residente in prossimità del fiume Sacco 2010-2013) del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della regione Lazio.

 

“Il Rapporto ERAS -  dice la Camilli - ha studiato le malattie della popolazione residente in territori dove sono attivi impianti di trattamento dei rifiuti; ha rilevato gli effetti degli inquinanti sulla salute umana e ha acquisito informazioni sulla qualità e quantità delle sostanze emesse; ha dimostrato che esiste una stretta interdipendenza tra rifiuti, ambiente e salute, un nesso causale tra esposizione e stato di benessere delle persone, anche in relazione alla distanza dai siti inquinati”.

 

Secondo il comitato dei residenti “Sarebbe anche importante sapere se sono state accertate le cause che hanno sviluppato l’incendio e se vi siano state eventuali inosservanze nel rispetto delle prescrizioni dell’Autorizzazione ambientale integrata; carenze nell’attuazione delle procedure di gestione delle emergenza prima, durante e dopo l’incidente; inadeguatezze del sistema antincendio messo in atto dalla società di gestione dell’impianto; responsabilità del Sindaco del Comune di Colleferro, quale l'Autorità sanitaria locale, nella sua veste di Ufficiale di governo, in materia di igiene e sanità pubblica e/o come Autorità comunale di protezione civile, questioni che abbiamo segnalato con l’esposto al NOE (Nucleo operativo ecologico)”.

 

Sulla pericolosità della discarica di Colle Fagiolara interviene anche Retuvasa (rete per la tutela della valle del Sacco. L’associazione ricorda il pronunciamento del Tar il 30 luglio scorso sulla richiesta di sospendere l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

 

“L’atto in questione – scrive l’associazione - permette di continuare ad utilizzare la discarica di Colle Fagiolara mediante la semplice tritovagliatura dei rifiuti. Ricordiamo che la circolare del 6 agosto 2013 dell'allora ministro Orlando dichiarava invece fuori norma, quindi immediatamente non utilizzabili, le discariche di questo tipo”. Secondo le associazioni “non esiste alcun carattere di urgenza e necessità che giustifichi  questo dissennato e illegale uso della discarica”.

 

Inoltre secondo Retuvasa “nella nostra Regione ci sono impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) che non lavorano a pieno regime, capaci quindi di trattare anche i rifiuti destinati a Colle Fagiolara”. Il dato di rilievo è che “un’ulteriore proroga per l'utilizzo della discarica non è ammissibile perché in realtà non esiste nessuna emergenza rifiuti, paventata ad ogni piè sospinto da amministrazioni e gestori. Da metà settembre quindi non si potranno più conferire rifiuti non trattati presso la discarica di Colle Fagiolara”.

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Commenti: 1
  • #1

    un lettore (mercoledì, 06 agosto 2014 14:11)

    Siamo preoccupati per la nostra salute.