Olive? Un'ecatombe. La produzione dell'olio è scesa dell'80%

Sono 33 mila le aziende in provincia di Frosinone che producono olio, gran parte (2/3) per autoconsumo. Ma ci sono anche molte altre che basano la loro attività economica sulla vendita dell’Olio extravergine d’oliva. Nel 2014 si registra un calo alla produzione di circa l’80%, un’ecatombe per l’economia del settore. Quelle poche olive che sono sugli alberi sono state attaccate dalla mosca o dalla lebbra. Tantissimi preferiscono non raccogliere affatto. I frantoi stanno lavorando al minimo, alcuni sono rimasti addirittura chiusi.

 

Un danno economico enorme. “Stiamo verificando con l’assessore regionale la possibilità di utilizzare il vecchio Psr (2007-1013) per poter recuperare qualcosa e procedere al risarcimento dei produttori per calamità naturale”. A parlare il direttore di Confagricoltura Franco Baldassarre.  Il 2014 sarà un anno da ricordare per le condizioni ambientali che si sono verificate.

 

Ma cosa è successo? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Angela Canale tecnico-esperto di olivicoltura. “Abbiamo avuto una poca fioritura ed una scarsa allegazione dovuta all’anno di alternanza. Poi però le poche olive sono diventate preda di numerosi parassiti. Sia animali che vegetali”. Colpa del clima? “Si, perché un inverno molto caldo non permette alla generazioni svernanti di morire ma lascia spazio per vivere meglio ed essere immediatamente attive già dalla primavera. Le prime generazioni di mosca olearia hanno attaccato le olive sin dal mese di luglio, cosa molto strana ed insolita”.

Prof.ssa Angela Canale
Prof.ssa Angela Canale

Questo cosa ha comportato? “Dopo l’attacco della mosca si è formata una specie di galleria all’interno dell’oliva. La pioggia abbondante ha mantenuto sempre l’ambiente umido e la superficie della drupa sempre bagnata  quindi  sono intervenute le marcescenze ed un’altra patologia che è la lebbra”. Lebbra? Di cosa si tratta? “La lebbra è un  parassita fungino che colpisce sia la drupa che la corteccia. Nel momento in cui abbiamo delle condizioni di umidità persistente con saturazione dell’aria e quindi un’umidità relativa molto ampia”.

 

A questo punto che olio ne esce fuori? “Il risultato è quello di ottenere degli oli che non sono extravergini perché hanno un’acidità molto alta e sotto il profilo organolettico avranno molti difetti tra cui il rancido, il verme stesso ed il riscaldo dovuto alla marcescenza che innesca tutta una serie di fermentazioni. Le olive  appaiono di colore marrone scuro così anche l’olio”.

 

Che consiglio possiamo dare ai produttori? “Si doveva eventualmente intervenire prima. A questo punto non esiste nessuna ricetta”. Meglio allora non raccogliere affatto? “Si, meglio lasciare le olive sull’albero. I prodotti di queste olive saranno degli oli non commestibili”. È vero che oli di questo genere potrebbero contenere micotossine? “La storia delle micotossine è vera perché è stato dimostrato con degli studi che, all’interno della galleria scavata dalle larve delle mosche dell’olivo, si formano dei funghi che producono micotossine. Queste sono appunto delle sostanze cancerogene che possono favorire patologie nell’uomo”. Sono pericolose? “Un cucchiaio di quest’olio sicuramente non avvelena ma a lungo andare di sicuro non fa bene al nostro organismo. Diciamo che non è consigliabile”.

Antonio Lancia pres. As.P.Ol.
Antonio Lancia pres. As.P.Ol.

La situazione attuale porterà anche ad un aumento del prezzo? “Sicuramente si. Ci sarà prima una caccia al tesoro per trovare l’olio dell’anno scorso che si è mantenuto bene e poi, una volta tanto, i produttori potranno fare il prezzo e non subirlo”.

 

Pensa che si vada verso un cambiamento radicale del clima? “Io non credo. Ma se così fosse, se anche in Italia si arrivasse ad un clima tropicale, la pianta di olivo coltivata qui non produrrebbe più frutto”.

 

Forse questa sarà solo una stagione negativa, benché eccezionale, che ci fa capire l’importanza di utilizzare un olio di qualità e soprattutto di passare a coltivazioni più professionali.

 

Ne è convinto anche Antonio Lancia il presidente dell’As.P.Ol. l’associazione dei produttori di olio secondo il quale “Bisogna fare tesoro di questa annata sfortunata per organizzarsi al meglio anche per prevenire negli anni queste malattie causate da una stagione anomala.

 

Bisogna fare i conti con il cambiamento del clima ed acquisire conoscenze tecniche per agire con un’azione preventiva, razionale e professionale”.

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Commenti: 10
  • #1

    un lettore (martedì, 21 ottobre 2014 14:50)

    Adesso quando lo faranno pagare un litro di olio extravergine di oliva.

  • #2

    cittadino (martedì, 21 ottobre 2014 16:17)

    l amministrazione invece di interessarsi della notte bianca si occupasse del problema di questo

  • #3

    Franco (mercoledì, 22 ottobre 2014 10:58)

    Sono un olivicoltore che produce per autoconsumo(circa 400 piante distribuite su 4 appezzamenti).Ho eseguito un campionamento
    e dall'esame delle drupe è risultato un attacco di mosca e lebbra per una totale infestazione del 98%,pertanto ho preso la dolorosa e consapevole decisione di non raccoglierle .Senza nulla togliere agli esperti locali ritengo che sia un vero peccato non poter disporre a tempo pieno della qualificatissima consulenza della dottoressa Angela CANALE.Alla precisa domanda"che consiglio possiamo dare ai produttori?" La risposta è chiarissima"si doveva eventualmente intervenire prima.A questo punto non esiste nessuna ricetta"Di sicuro non c'è stata la giusta informazione da parte degli organismi preposti su come e quando intervenire con i necessari trattamenti.Non credo di essere stato l'unico sordo.Alla dottoressa CANALE chiedo di darci i consigli necessari,anche a mezzo di FROSINONE WEB,come tra l'altro sta facendo con questo apprezzatissimo articolo,per come combattere la generazione di MOSCA,la cosi detta ibernante che sopravviverà dalle tante olive che resteranno a terra.di certo non possiamo sperare in un forte freddo invernale,se ciò si avverasse rischieremmo di perdere nuovamente gli alberi di ulivo come è già accaduto nel passato.Grazie di tutto dottoressa CANALE a nome mio e di tanti miei amici che come me si stanno come si suol dire leccando le ferite.

  • #4

    Ebbene! (mercoledì, 22 ottobre 2014 19:16)

    Sono d'accordo con il sig. Franco, sempre molto elegante e concreto nei suoi commenti.
    Io mi ritengo fortunato, ho salvato il raccolto al 50%, ed ho ottenuto un buon olio.
    Certo ho provveduto ad una accurato trattamento degli olivi ai primi di agosto e nella prima decade di settembre. Se fossi intervenuto a luglio avrei avuto un raccolto sicuramente più abbondante.
    Ritengo che attualmente bisogna intervenire con qualche giusto trattamento; quindi senza sovrapporre nuove richieste a quelle del sig.Franco, attendo tutti i necessari consigli.
    Buona serata a tutti.

  • #5

    M. Di Girolamo (domenica, 26 ottobre 2014 19:13)

    Ciao, per favore siamo un gruppo di personne in Canada e ogni anno facciamo Venire Dell olio di Rotello Prov campobasso per usa di casa.vogliamo sapere dell olio di quella regione e Buona o e nocive come dice lei.Aspettiamo la vostra riposte con anzia Grazie

  • #6

    Frosinone Web (lunedì, 27 ottobre 2014 12:54)

    La situazione che abbiamo descritto diciamo che interessa tutta l'Italia centrale. Ovviamente però ci sono delle eccezioni. Anche in una stessa provincia ci possono essere delle olive attaccate dalla mosca ed altre no. Per rispondere alla sua domanda quindi dovremmo andare a vedere proprio le olive, o gli oli, che sono stati prodotti dal frantoio dove voi acquistate. Il nostro consiglio è di contattare il panel della zona e chiedere se è possibile per loro visitare quel frantoio e quindi darvi una loro opinione. In alternativa acquistate olio dop (per avere la denominazione dop l'olio deve necessariamente essere certificato da un panel).

  • #7

    Ebbene! (lunedì, 27 ottobre 2014 14:36)

    Non tutti gli oliveti sono stati interessati dalle vicende negative estreme di questa annata.
    Io mi ritengo fortunato, perché sono riuscito ad avere, grazie al frantoio Quattrociocchi di Alatri, un olio eccezionale.
    Ho detto questo, perché un frantoio ciociaro, del quale ero cliente da tanti anni, e per raggiungerlo percorrevo circa 25 Km.tri, mi ha dato un olio schifoso, e le olive erano belle e buone, dalla documentazione, infatti, risulta una resa del 15%. Quindi le olive erano belle, come da complimenti ricevuti anche dal titolare del frantoio e dai presenti, al momento dello scarico.
    E' difficile fare qualcosa in questi casi avverso a chi ha effettuato la lavorazione, comunque chi ha rovinato le mie olive non è un vero imprenditore, è solo uno che, a mio avviso, vuole fare soldi e basta.
    Tant'è che le ulteriori olive lavorate dal frantoio Quattrociocchi mi hanno dato un olio eccezionale.
    Non faccio il nome del frantoio che mi ha restituito un olio da schifo perché non conosco bene le leggi al riguardo, in ogni caso io non sarò più suo cliente e, dirò a chiunque che quel frantoio non è affidabile, anche perché effettua il lavaggio del separatore, che rende circa tre o quattro litri di olio, quando gli fa comodo. E quando non lo fa, di seguito vengono lavorate le proprie olive.
    Sono convinto che il "frantoiano" in questione, vero e proprio mascalzone leggendo questo commento capirà di aver esagerato, e capirà anche chi è il cliente che ha "danneggiato".
    I soldi vanno guadagnati, non rubati, ed a volte, il silenzio è più loquace di qualsiasi commento.
    N.B. Per raggiungere il frantoio Quattrociocchi percorro solo 10 Km.tri.

  • #8

    Franco (lunedì, 27 ottobre 2014 22:38)

    Pregiatissimo sig. Ebbene | ho appreso con piacere dai commenti n ° 4 e 7(in quanto ritengo che lei sia la stessa persona ) che ha potuto portare a casa un olio eccezionale .Sono contento che lei abbia avuto modo di apprezzare le buone competenze del "FRANTOIANO" Quattrociocchi ,ma da persona che un pò ne capisce le posso garantire che nel raggio di 10 Km. dallo stesso insistono sul nostro territorio ulteriori 8 frantoi con impianti all'avanguardia,alcuni di ultimissima generazione che danno al produttore i cosi detti oli di eccellenza,tenendo sempre presente che l'extravergine nasce dall'albero .Non capisco dove lei sia potuto capitare ,magari me lo dirà in privato.Per ciò che attiene il lavaggio del separatore la posso rassicurare che trattasi di una operazione che va necessariamente eseguita ogni qualvolta l'addetto al funzionamento di questa importante macchina ne ravvisa la necessità,diversamente qualora non venisse eseguita con la dovuta accuratezza si porterebbe a casa olio non perfettamente chiarificato,ma con una percentuale di residui fangosi ed altro.A volte può anche capitare che per eccesso di zelo venga eseguito il lavaggio anche quando non ancora necessario,ma questo sicuramente sempre in buona fede,e con tutta l'onestà che caratterizza tutti i FRANTOIANI.La voglio salutare con tanto rispetto mi consenta una battuta "non è che nelle nostre vene scorre anche un pò di olio ?".

  • #9

    Ebbene! (martedì, 28 ottobre 2014 08:08)

    Ringrazio il sig. Franco per la sua spiegazione, da cui ho anche appreso di aver usato un termine non appropriato, ovvero quello del "lavaggio", con li quale volevo intendere lo svuotamento del separatore, facendo defluire tutto l'olio.
    E quella operazione che al termine del deflusso normale dell'olio, ne fa uscire altri circa tre litri, prima di passare al cliente successivo.
    Comunque qualcosa non ha sicuramente funzionato, e un esperto "Frantoiano", non doveva mandarmi a casa con quella schifezza; soprattutto perché conscio della strada che percorro per raggiungerlo.
    Ho fatto una ricerca dei frantoi in zona e convengo sull'esistenza di circa una decina di impianti all'avanguardia, credo che l'ultimo attivato sia quello di "Pitocco".
    Ho scelto Quello menzionato perché il più premiato.
    Grazie e buona giornata, e spero di incontrarla; sono convinto che con la sua esperienza mi trasmetterà considerazioni che meritano riservatezza.

  • #10

    Franco (martedì, 28 ottobre 2014 10:41)

    Buongiorno sig "Ebbene" spero quanto prima di poterla incontrare,conoscerla e chiamarla con il suo vero nome.Se lei contatta la redazione di Frosinone web le daranno il mio recapito cosi avremo occasione di scambiarci sicuramente utili conoscenze e competenze.Io ritengo di avere ancora tanto da imparare e se pure nella fase ormai calante della mia vita la passione che vive in me per tutto ciò che gira intorno alla parola "OLIO DI OLIVA" mi dà la forza di salire sulla scala per cogliere le olive a "MANO" ed eseguire la potatura,quest'anno purtroppo per cause che non sto qui a spiegare non mi è stato possibile eseguire i necessari trattamenti come giustamente lei ha fatto.La lascio alla sua quotidianità .