Violenta la figlia minorenne. Arrestato

Il Capitano Fabio Imbratta (sx) C.te Compagnia Pontecorvo ed il Maresciallo Mario Testa (dx)
Il Capitano Fabio Imbratta (sx) C.te Compagnia Pontecorvo ed il Maresciallo Mario Testa (dx)

Dopo aver violentato per anni la figlia minorenne si era rifugiato in Olanda per sfuggire alla giustizia italiana. I carabinieri però lo hanno rintracciato ed arrestato. Oggi l’estradizione.


Si tratta di Renato Tanzi 69enne di San Giovanni Incarico. L’uomo aveva abusato della figlia (adottata) fin da quando la giovane aveva solo 14 anni.


Era stato processato e condannato anche in via definitiva. Immediatamente dopo la pronuncia della Corte di Cassazione però si era volontariamente sottratto all’ordine di arresto emesso il 2 settembre 2013 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino. L’uomo era espatriato insieme alla moglie.



Sono state le lunghe indagini dei carabinieri a rintracciarlo. Le complesse attività di ricerca hanno  infatti consentito di identificare un nucleo familiare residente a Ceprano che aveva favorito la prosecuzione "discreta" della latitanza del ricercato, provvedendo alla gestione dei  beni immobili dei TANZI, tenendo i rapporti con la famiglia e provvedendo al sostentamento di moglie e marito utilizzando il bancomat dell’uomo. In pratica prelevavano il denaro e lo facevano recapitare al Tanzi.  


Lo scorso  15 luglio 2014 l’uomo è stato finalmente localizzato nella città di Meppel (Olanda) ed arrestato dalla polizia olandese. Per evitare di esser estradato l’uomo aveva anche fatto ricorso in cassazione per presunte irregolarità. Ricorso rigettato il 25 settembre scorso. Oggi l’uomo è atterrato a Fiumicino dove è stato prelevato dai carabinieri e condotto nel carcere di Cassino dove dovrà scontare nove anni e dieci mesi di reclusione per violenza sessuale continuata. Numerosa la documentazione sequestrata dai carabinieri che attesta l’attività delle altre tre persone e la moglie, tutti denunciati, che avrebbero favorito la latitanza del Tanzi.

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Commenti: 4
  • #1

    un lettore (venerdì, 24 ottobre 2014 18:47)

    Perche' lo arrestate non fate prima a tagliarci le P......... Abusare di una minore e poi figlia adottiva, Razza di maiale ecco cosa sei un maiale. Complimenti all'Arma dei Carabinieri che lo avete scovato. Adesso la pena la deve scontare fino all'ultimo giorno.

  • #2

    indipendente (venerdì, 24 ottobre 2014 19:06)

    Pensate che la reclusione lo faccia riflettere sul reato commesso? Da come riportato in cronaca ho forti dubbi. Credo che la riforma giudiziaria debba essere riscritta ed adeguata al tempo attuale con pene più incisive ed esemplari e per certi reati si dovrebbe rispolverare la vecchia legge del taglione. Con questo sistema avremo sempre più disonesti che onesti.

  • #3

    Omaggio alla BENEMERITA (lunedì, 27 ottobre 2014 20:59)

    Oggi ho visto due Agenti della BENEMERITA di servizio su strada: erano eccezionali, soprattutto nel loro atteggiamento formale.
    Complimenti alla BENEMERITA, volevo fermarmi e complimentarmi, poi non l'ho fatto, ma meritavano questa mia attenzione.
    Su strada, oggi, tutto ciò è una rarità! Che dire di alcuni agenti dell'ordine che indossano le armi, a mò di pistoleros del selvaggio west! .. e svolgono il loro "lavoro" irritando, a volte chi viene giustamente "controllato".
    Complimenti alla BENEMERITA che si promuove sempre con più professionalità al servizio di tutti, ivi compreso il loro approccio a chicchessia, e complimenti anche per l'abbigliamento, anche se l'abito non fa il monaco! Ma quando c'è, c'è, e piace ammirarlo.
    Evviva la BENEMERITA:

  • #4

    cleopatra (mercoledì, 29 ottobre 2014 14:19)

    Essendo molto vicina all'arma dei Carabinieri, non può farmi altro che piacere sentire tali notizie! Viva i Carabinieri !!! Sempre vigili, al servizio dei cittadini, tuttavia è opportuno che i cittadini stessi, per aiutarli nel loro lavoro collaborino con le forze dell'ordine e siano sempre pronti ad osservare e riferire situazioni e cose che possono sembrare strane ed essere utili allo svolgimento delle indagini.