Tre ospedali. Morini non ci sta!

Tre ospedali: Frosinone-Alatri, Cassino, Sora. Frosinone e Cassino dea di primo livello. Si discute sull’atto aziendale alla Asl di Frosinone ma i sindaci non sono affatto contenti.


Prima di tutto perché il piano è stato consegnato loro solo venerdì e non hanno avuto il tempo di leggere le oltre cento pagine redatte dalla direzione aziendale, e poi ci sono tanti distinguo.

 

In primis quelli che fa il sindaco di Alatri il quale teme che il “suo” ospedale, in questo accorpamento, non sia parificato a quello di Frosinone ma ne diventi invece una specie di “Astanteria”.


Giuseppe Morini tuona contro lo svilimento della struttura alatrense: “Se mettiamo la nostra firma su questo piano gli diamo il nostro nulla osta” grida agli altri sindaci presenti.

Secondo il sindaco di Alatri non si capisce perché in tutta la regione è rispettato il livello di 3.7 posti letto per mille abitanti mentre in provincia di Frosinone no. Perché Latina diventa Dea di secondo livello e Frosinone no. Isabella Mastrobuono (il direttore generale Asl) spiega che è anche un problema di numero di utenze: “Accorpando Alatri si potrà poi chiedere il Dea di secondo Livello”. Ma al direttore generale della Asl risponde Francesco Notarcola, il rappresentante delle associazioni: “Latina per avere il Dea ha fatto figurare anche gli utenti di  Velletri, Anzio, Nettuno, persino la residenza turistica. Perché lo stesso discorso non si può fare per Frosinone? Perché il centro trasfusionale  è stato trasferito da Frosinone a Roma e questo discorso non vale per Latina?”


Nicola Ottaviani Presidente della consulta dei sindaci ed Isabella Mastrobuono Direttore Generale Asl
Nicola Ottaviani Presidente della consulta dei sindaci ed Isabella Mastrobuono Direttore Generale Asl

Una domanda alla quale non c'è risposta. Sul piano aziendale i sindaci, tra l’altro, sono chiamati a fare proposte ma solo dopo che questo è stato “confezionato” e le proposte devono anche arrivare in fretta visto i tempi in cui la bozza è stata consegnata ai primi cittadini e visto che entro il 15 di novembre dovrà essere inviato alla regione.

 

Nella difficoltà oggettiva però è lo stesso sindaco di Alatri ad avanzare un suggerimento: “se Frosinone ed Alatri vengono accorpati debbono necessariamente avere la stessa dignità ed allora facciamo in modo che Alatri diventi un centro specialistico per le nascite, potenziamo ostetricia, ginecologia e pediatria”.

 

Ma la Mastrobuono sull’intervento di Morini storce più volte la bocca. Difficilmente la proposta verrà accettata. In questo caso il primo cittadino è fermo sulle sue posizioni: “Se non possiamo fare correzioni al piano allora non lo firmeremo”. Alla fine passa la proposta di rinvio. I primi cittadini torneranno a riunirsi giovedì 13 Novembre.

Nell'ordine: il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, Il sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, il sindaco di Sora Ernesto Tersigni, il sindaco di Anagni Fausto Bassetta

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Commenti: 4
  • #1

    un lettore (lunedì, 10 novembre 2014 21:14)

    I Sindaci che parlano dei problemi della Sanita' !!! VOI LITIGATE E UN POVERO CRISTO CONTINUA A MORIRE. MA LA CONOSCETE LA VERGOGNA.

  • #2

    Morini (lunedì, 10 novembre 2014 21:40)

    sei rimasto solo a difendere la sanità in provincia, non mollare!!!!
    Perché gli altri sindaci non parlano?

  • #3

    luana (martedì, 11 novembre 2014 09:10)

    bravo morini......devi perseguire, lottare...ci sei rimasto solo tu....incazzati con zingaretti, buschini, Bianchi,altrimenti renditi indipendente, quelli citati non hanno rispetto di nessuno....figurati dei cittadini malati.

  • #4

    xxx (martedì, 11 novembre 2014 12:40)

    L’obiettivo cardine del regolamento sui nuovi standard ospedalieri, previsto dalla spending review di Monti, e inviato alle Regioni dal ministro Balduzzi in vista della necessaria intesa alla Conferenza Stato Regioni era quello di garantire a noi cittadini livelli omogenei di assistenza ospedaliera in tutta Italia, sia in termini di adeguatezza delle strutture che in termini di risorse umane impiegate in rapporto ai pazienti assistiti e al livello di complessità della struttura. La classificazione è stata fatta in base agli abitanti ma questo, comunque, ha portato la chiusura dei piccoli ospedali che, invece, secondo la mia modesta opinione, potevano rimanere aperti con la funzione di "pronto soccorso" evitando così le enormi file che adesso si fanno all'Ospedale di Frosinone ed evitando che, ad esempio, se una persona fa un incidente in un paesino deve attendere l'ambulanza che parte da Frosinone e la riporta a Frosinone!! Fa in tempo a morire!!!! Lasciando i piccoli ospedali operare, almeno come pronto soccorso, era ed è un servizio utile al cittadino. Magari il restante della struttura potevano adibirlo ad ambulatori perché una persona anziana di, ad esempio, ceprano, per fare una visita deve venire a Frosinone? e se non guida, come fa? almeno al pronto soccorso di Ceprano, con gli ambulatori, poteva vedersi riconosciuto un servizio! o sbaglio?
    quando fate queste scelte non guardate la carta ma fatevi un giro per gli ospedali! magari lo avrete fatto con le migliori intenzioni.... ma l'idea, in pratica, fa schifo!