I medici ricorrono al Tar contro il piano aziendale Asl

L’Anaoo (sindacato dei medici) non ci sta. Ed ha avviato un ricorso al TAR del Lazio contro le linee guida utilizzate per la stesura degli Atti Aziendali Asl. In sostanza il sindacato esprime il proprio disappunto sull’iter procedurale per l’approvazione dell’Atto Aziendale, sia per mancanza di trasparenza che di attenzione alle regole .


Il segretario dell’Anaao, dottor Tommaso Trementozzi, spiega nei dettagli: «Noi abbiamo ricevuto l’ultima copia dell’Atto Aziendale il 6 di novembre. Ma attenzione: la copia non era quella definitiva, visti gli incontri che si sono susseguiti con i Sindaci nei giorni successivi e fino al 13 di novembre quando, anche in quella sede, sono state apportate ancora modifiche». In verità l’Anaao, tramite il dott. Trementozzi, già in sede di Consiglio dei Sanitari si era riservato di esprimere il proprio parere dopo aver ricevuto la copia “definitiva” dell’Atto.  Ugualmente avveniva in sede di incontro  sindacale.


«E invece – commenta con amarezza il dottor Trementozzi - dobbiamo dire che ha prevalso la battaglia, il consenso politico, poco l’apporto tecnico. A questo punto, quindi,  ci sentiamo autorizzati ad inviare tutte le nostre osservazioni, oltre a quelle già inviate alla Direzione generale ASL ,  anche direttamente alla Regione  Lazio». E da qui è nato il ricorso al TAR  contro le linee guida utilizzate per la stesura degli Atti Aziendali.

Ma cosa contesta il sindacato?


Posti letto. La prima osservazione di carattere generale è rivolta  al mancato rispetto dello standard nazionale per quanto riguarda i posti letto. «Riteniamo – spiega il dottor Trementozzi - che non può essere accettabile una tale diversità di trattamento. Infatti, nascondersi dietro il fatto che tale adeguamento (alla media nazionale e delle altre ASL della Regione)  avrebbe creato problemi  per carenza di personale e di strutture non è sostenibile. E’ del tutto evidente, infatti, che la carenza di programmazione da parte della Regione non può, alla fine, ripercuotersi negativamente sulla Sanità della Provincia di Frosinone e sulla salute dei cittadini».


Il futuro delle strutture semplici. Scendendo nei particolari, la prima critica alla “bozza”  riguarda la mancata indicazione nell’organigramma di tutte le strutture semplici. «Si presuppone l’annullamento di tutte quelle attualmente esistenti ? – si chiede il dottor Trementozzi - Rappresentando linee funzionali di attività già in atto, non essendo mai state revocate o valutate negativamente, ora  non si intuisce l’orientamento. Inoltre non sono state riportate quelle linee funzionali di cui necessita questa ASL per bloccare in parte la mobilità passiva».


Gli imboscati. Poi, analizzando sommariamente l’organigramma, spunta la sorpresa degli amministrativi. «E’ vero- aggiunge il segretario dell’Anaao - assistiamo ad un proliferare di strutture di tipo amministrativo che diventano ben 8!!! (assolutamente in controtendenza con le indicazioni del Governo Nazionale sul Pubblico Impiego caratterizzate da un incisivo ridimensionamento della burocrazia). E, francamente, non se ne capisce la produttività se poi la Asl ha un esborso di circa 8,5 milioni di euro all’anno per le spese legali. Ci sorprende, invece, la precisione nell’organizzazione della Direzione Strategica e Amministrativa a fronte dell’indecisione nella programmazione delle Strutture Sanitarie Ospedaliere e Territoriali».  


Dea. Ma l’Anaao punta la sua attenzione anche sugli ospedali, auspicando, nel più breve tempo possibile, per l’ospedale di Frosinone e di Cassino il pieno funzionamento del DEA di primo livello con i requisiti previsti dalla legge. «Come possiamo pensare al DEA di secondo livello – osserva il dottor Trementozzi - con il personale ridotto, con una età media di 55 anni, costretto a fare turni massacranti, con il ricorso all’acquisto di prestazioni con personale che viene dalla Campania e da Roma per sopperire alla carenza di personale ? E ancora: con il blocco del turn-over, con la continua corsa per scongiurare la chiusura dei reparti, con le carenze strutturali degli ospedali…?


E’ da sottolineare, infine,  la presenza  di tre reparti (Nefrologia, malattie infettive, psichiatria) al di fuori del blocco dell’ospedale di Frosinone e l’utilizzo, nel caso della psichiatria, di  ambulanze per lo spostamento dei malati per eseguire accertamenti. E questo è un vero calvario per i cittadini-utenti» .

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Commenti: 7
  • #1

    un lettore (martedì, 18 novembre 2014)

    Pensate ad un paziente che deve recarsi allo Spaziani per delle cure con quale spirito ci va'. Perche' deve mettersi a pregare fino a che non sia guarito. Voi continuate su queste cose non trovate un accordo su niente. VERGOGNATEVI TUTTI

  • #2

    x un lettore (martedì, 18 novembre 2014 13:46)

    VERGOGNATI

  • #3

    Ottimisti (martedì, 18 novembre 2014 14:08)

    Perché negli anni passati ci andavate tranquilli?
    Io mi portavo sempre un cornetto pure prima.

  • #4

    rxfgd (martedì, 18 novembre 2014 16:57)

    Vergogna

  • #5

    lex (martedì, 18 novembre 2014 21:22)

    GRANDISSIMI FIGLI DI UNA MAMMA DEDITA AL PIU' ANTICO MESTIERE DEL MONDO.
    E GLI STO FACENDO UN COMPLIMENTO!!!!!

  • #6

    E vai... (mercoledì, 19 novembre 2014 14:11)

    col tango...

  • #7

    Fabrizio (giovedì, 20 novembre 2014 18:27)

    Tutti i medici si lamentano, giustamente, ma poi tutte queste iniziative concrete contro il sistema sinceramente non le vedo. Anzi mi sembra di vedere sempre molti informatori che bazzicano gli ambulatori, anche quelli pubblici, forse a consegnare dei malox anche ai medici per farli digerire meglio?