Samanta. Condannato Cianfarani

25 anni per omicidio ed occultamento di cadavere. Questa la sentenza nei confronti di Tonino Cianfarani. Secondo il giudice di primo grado è lui l’assassino di Samanta Fava. L’avrebbe uccisa e poi avrebbe murato il corpo nella sua abitazione di Fontechiari.

 

Un’indagine durata un anno quella condotta dalla Polizia di Stato per riuscire a far luce sulla scomparsa a Fontechiari di Samanta Fava.


I fatti. La donna scompare ad aprile del 2012 e tutto si avvolge in un fittissimo mistero.

 

Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Sora raccolgono ogni giorno importanti e complessi elementi d’indagine che conducono al quarantenne manovale di Sora.

 

Le dichiarazioni rese dall’uomo sono contraddittorie e questo rafforza l’ipotesi investigativa dei poliziotti.

Dopo le ricerche della donna lungo il fiume Liri, dove l’assassino aveva dichiarato di averla gettata, la Polizia di Stato ricorre al cane molecolare “Orso” ed al georadar.

 

Qui la svolta. Orso, condotto nella cantina del muratore, dove avevano portato le risultanze investigative, segnala la presenza di un corpo dietro una parete.

 

Si comincia a scavare e presto si arriva alla soluzione del giallo. Samanta viene ritrovata murata ormai in stato di decomposizione. Tonino viene Arrestato.

 

Il processo. Nove mesi di processo ed oggi l’ultimo atto. Dopo l’arringa difensiva del legale di Cianfarani durata quasi sei ore, stamane ha preso la parola lo stesso imputato “non ho mai alzato le mani su Samanta” ha detto. “quella sera eravamo a casa mia ed io stavo preparando la cena quando ho sentito un tonfo. L’ho trovata a terra con gli occhi rivolti all’insù. La chiamavo e non mi rispondeva”.

Anche nella sue dichiarazioni spontanee Cianfarani ha negato di essere stato lui ad uccidere Samanta Fava. Il Pubblico Ministero però a questa versione non crede, anzi è convinto che sia stato proprio lui ad uccidere la donna strangolandola con una fascetta auto stringente.  Per questo il Pm, Alfredo Mattei, aveva chiesto 30 anni di carcere.

 

9 mesi di processo nel quale si sono susseguite le perizie dei medici legali volte a dimostrare o meno la capacità di intendere e di volere di Cianfarani al momento dei fatti. Durante le udienze il difensore aveva invece passato al setaccio “tutti gli indizi posti dalla Procura a sostegno della propria ricostruzione, smontandoli uno dopo l’altro e dimostrandone la evidente fallacia ed inconsistenza”.


Si sono susseguite le analisi sul corpo di Samanta per stabilire l’esatta causa della sua morte. Secondo la difesa dovuta ad una “rovinosa e letale caduta dalle scale dell’abitazione (le fratture costali, determinatesi a seguito dell’impatto con la superficie dura, avrebbero causato nel giro di pochi minuti il decesso della donna per emotorace massivo, ovvero riempimento della cavità pleurica, contenente la sacca polmonare, di liquido ematico e susseguente asfissia)".

 

Il difensore ha richiamato l’attenzione anche sulla patologia mentale da cui sarebbe affetto l’imputato, chiarendo come lo stato di incapacità di intendere e di volere dello stesso al momento in cui avrebbe assistito incolpevolmente alla morte della donna, non gli abbia permesso di autodeterminarsi in maniera differente e consona.

 

Per questo l’avvocato Tatangelo aveva chiesto una sentenza assolutoria “non essendo emersa in giudizio la prova della colpevolezza dell’imputato, al di la del ragionevole dubbio”. La sentenza di primo grado però è perentoria: ad uccidere Samanta è stato proprio lui Tonino Cianfarani, il quale non solo è responsabile della sua morte ma anche di averne occultato il cadavere. A questo punto per la difesa non rimane che il ricorso in appello.

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Commenti: 3
  • #1

    dheniparis@libero.it (lunedì, 24 novembre 2014 18:48)

    Cari Amici,
    difficilmente commento fatti di cronaca, ma se quì e' tutto vero questo personaggio così riprovevole dovrebbe essere condannato ad essere bruciato vivo in piazza.

  • #2

    un lettore (lunedì, 24 novembre 2014 20:01)

    Speriamo solo che li faccia 25 anni fino all'ultimo giorno . Non che fra un po di tempo lo cacciano per buona condotta. Io personalmente lo avrei chiuso in una cella e buttavo le chiavi.

  • #3

    Purtroppo... (mercoledì, 26 novembre 2014 07:19)

    Ne farà circa solo 12 ed il resto in semilibertà.