Carbon Trading, 9 indagati per frode fiscale

Ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di 9 indagati per reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale.


Le indagini sono partite dalla guardia di finanza di Milano ma hanno interessato molte città italiane tra cui anche Frosinone.


L’associazione a delinquere, secondo la procura, ha carattere transnazionale ed è dedita all’illecito commercio dei certificati di Carbon Trading.


Si tratta di quote di emissione dei gas serra, introdotte con la direttiva 2003/87/CE, per promuovere la riduzione di dette emissioni secondo criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica.


Per metterla in atto gli arrestati si servivano di ripetute e sistematiche “frodi carosello” perpetrate con l’interposizione di società cartiere e di società filtro nella filiera commerciale “al fine di appropriarsi dell’imposta sul valore aggiunto connessa alle transazioni”. 32 le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta. Tra questi amministratori di fatto o di diritto , e di 28 persone giuridiche, nell’ambito di un sistema di frode che ha comportato l’emissione/utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 3,5 miliardi euro.


La procura ha quindi dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e quote societarie fino a concorrenza di circa 650 milioni di euro (ammontare dell’imposta sul valore aggiunto evasa). Numerose perquisizioni in varie province, tra cui quelle di Milano, Roma, Savona, Frosinone, Lucca e Novara.

Da Mondo di Mezzo alla Nave Fantasma

Milioni di litri di prodotto petrolifero consegnati dalla nave Victory I al deposito della Marina Militare di Augusta (SR) in Sicilia.


Nessuno aveva accertato però che la nave era naufragata nel settembre 2013 nell’Oceano Atlantico, tanto che alcuni componenti dell’equipaggio risultano ancora oggi formalmente dispersi. 


Si tratta di un altro filone di indagine emerso nell’inchiesta “mondo di mezzo” nella quale è rimasta coinvolta anche la ex direttrice del carcere di Frosinone.


Nell’operazione, denominata proprio "nave fantasma", sono indagati anche un Capitano di Corvetta della Marina Militare, Capo Deposito della Direzione di Commissariato Militare Marittimo di Augusta, ed un Maresciallo della Marina, Capo Reparto Combustibili della medesima Direzione. I due, secondo l’accusa, erano i punti di contatto dell’associazione presso il porto di Augusta.


L’organizzazione poteva poi contare sull’attiva collaborazione di altri due marescialli della Marina Miliare. Questi avevano attestato falsamente l’avvenuta consegna del carburante ovvero la sua certificazione. Implicato anche un tecnico chimico che invece attestava la qualità e le caratteristiche del prodotto mai consegnato.

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Commenti: 1
  • #1

    banana republic (lunedì, 15 dicembre 2014 15:36)

    in italia la criminalità, organizzata o meno, non dovrebbe sorprendere o scandalizzare infatti essa conferma (fuori dal diritto costituzionale italiano ma dentro quello europeo, di maastricht):
    1) il primato del profitto sul bene comune;
    2) l'arbitrarietà di una sovranità territoriale-militare (fuori dal diritto costituzionale italiano ma almeno autoctona) in modo speculare ad una sovranità imperialistica (alloctona), da decenni presente stabilmente in italia, e contrastata solo in rare occasioni...

    http://egodellarete.blogspot.it/2014/12/quelli-che-rifacciamo-il-pci.html
    http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_di_Sigonella
    http://sollevazione.blogspot.it/2014/12/liberta-democrazia-e-sovranita-di.html