Discarica. La procura dispone il sequestro

Sigilli alla discarica di rifiuti di via Le Lame  a Frosinone.

Secondo la procura della repubblica di Frosinone infatti il percolato proveniente proprio dalla discarica avrebbe raggiunto la falda acquifera sottostante.

 

Il che non sarebbe dovuto accadere se la discarica fosse stata messa in sicurezza. La mancata bonifica sarebbe stata la accusa della contaminazione.

 

Di qui i sigilli ed il reato di cui dovranno rispondere a vario titolo i responsabili della mancata bonifica, si parla di avvelenamento delle acque.


I controlli erano stati fatti già nel mese di giugno dai tecnici dell’arpa Lazio proprio per verificare se il percolato prodotto dalla discarica avesse raggiunto i pozzi presenti nella zona.

 

Campionamenti e prelievi sono stati analizzati in laboratorio ed il risultato è che la falda acquifera risulta inquinata. Stamattina quindi sono scattati i sigilli.

 

La discarica era nata nel 1956 ma la situazione si è aggravata negli anni 80 e 90. Poi chiusa con l’entrata in funzione dell’impianto di riciclaggio di Colfelice. Oltre 625mila tonnellate di rifiuti abbandonate a se stesse da decenni.Gli interventi di messa in sicurezza in realtà sono stati realizzati 10 anni fa e sono costati una decina di milioni di euro. Oltre a ricoprire i rifiuti, "hanno impermeabilizzato il terreno sottostante".

 

Tuttavia la prima parte della discarica non è stata oggetto della messa in sicurezza e non è mai stata impermeabilizzata. Per metterla in sicurezza ci vorrebbero almeno altri 20 milioni. alla necessità di bonificare il sito però è seguito il declassamento firmato dall’ex ministro dell’Ambiente. Il decreto Clini ha restituito la competenza alle regioni anche se, non esistendo un’apposita legge regionale la bonifica spetterebbe ai comuni. Insomma il solito rimpallo di responsabilità ed alla fine sulla vicenda ha dovuto mettere mano la procura perché la discarica continua ad inquinare come dimostrano le analisi dei tecnici dell’Arpa Lazio.

Alluminio ferro manganese bario nichel e piombo. Questi i metalli la cui presenza è stata accertata dai tecnici dell’arpa in quantità notevolmente superiori a quelle consentite per legge.


Una situazione gravissima e che perdura dal 2006. Per questo c’è bisogno di una bonifica immediata e per questo la procura ha affidato il sito al sindaco di Frosinone per un’integrale bonifica.


Lo stesso sindaco Nicola Ottaviani ha definito una follia l’aver costruito una discarica di “650.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani, a distanza di appena 75 metri dall’alveo del fiume”


A questo punto, dopo l’iniziativa dell’autorità giudiziaria anche il Ministero, la Regione e la Provincia non potranno più voltare lo sguardo altrove, in quanto l’unica soluzione effettivamente percorribile al di là delle cinturazioni inefficaci rimane quella dello spostamento dei sovvalli e della eliminazione dell’intero sito. Il sindaco ha assicurato che “Già da alcuni mesi stiamo lavorando per recepire manifestazioni di interesse da parte dei privati, per la valorizzazione dei rifiuti della discarica, ma senza l'apporto delle energie o delle soluzioni pubbliche non possiamo essere lasciati in balìa di un problema, causato dal deposito a Frosinone dei rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia”.

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Commenti: 8
  • #1

    un lettore (lunedì, 29 dicembre 2014 17:48)

    i responsabili arrestateli tutti senza nessuna eccezione DELINQUENTI.

  • #2

    Illuso (lunedì, 29 dicembre 2014 19:02)

    Non arresteranno nessuno. Mai nessun politico pagherà per questo o per altro. Il secondo fa sempre finta di non accorgersi di cosa ha fatto il primo, altrimenti il terzo si insapona lui quando non ci sarà più.? E così sarà sempre. È' una legge non scritta ma sempre rispettata.

  • #3

    LETTORE (lunedì, 29 dicembre 2014 20:35)

    GIUSTO, L'UNICA SPERANZA CHE ABBIAMO, NOI COMUNI CITTADINI, E' CHE I BASTARDI RESPONSABILI IN NOME DEL DIO DENARO, ED I LORO FAMILIARI PIU' DIRETTI, CREPINO PER QUANTO FATTO. SPERIAMO BENE....

  • #4

    'ncazzato doc (lunedì, 29 dicembre 2014 21:30)

    Bella robba, da ventanni che ce stavano a fa respirà tutta sta monezza.
    A Sindaco pensaci tu pure a sto giro, che sennò se stai aspettà la regione quelli ce mannano solo altra monnezza.

  • #5

    Albertino (lunedì, 29 dicembre 2014 23:15)

    I miei complimenti per la tempestività con cui è stato eseguito l'accertamento dell'inquinamento in atto. E' stato necessario il dispiegamento di mezzi e tecnici eccezionali per stabilire che siamo sottoposti da decenni ad un inquinamento ambientale vergognoso con la discarica di via le Lame, affettuosamente chiamata "Monte Merda" dagli estimatori del complesso bouquet di profumi che ravvivano la monotonia della vita dei frequentatori della zona industriale (non disperate cittadini, tra qualche anno qualche funzionario pubblico riuscirà, dopo complesse indagini, ad accorgersi anche del fatto che via le Lame è ambiente di sfruttamento massiccio della prostituzione ... ma questa è un'altra storia). Complimenti anche al sig sindaco che si avvede solo oggi che una discarica siffatta a pochi metri dal fiume è una assurdità ambientale.

  • #6

    Lettore accanito (martedì, 30 dicembre 2014 00:56)

    Caro Albertino, mi dovresti spiegare cosa c'entra l 'attuale sindaco con la localizzazione della discarica in via Le Lame, avvenuta negli anni ottanta, quando socialisti, comunisti e qualche democristiani si spartivano la Regione Lazio e mezza Italia portava da noi i suoi rifiuti? Credo che Ottaviani non rimarrà' a guardare, come i suoi predecessori, perché' è' uno un po' str..., ma non ha paura di nessuno di quei papaveri del Ministero o della Regione che si sono inventati quella montagna di porcherie, vicino alla strada dele mignotte.

  • #7

    Tranquilli (martedì, 30 dicembre 2014 08:03)

    Tra una trentina di anni la montagna starà sempre al suo posto e alcuni di noi si chiederanno ancora da dove viene sta puzza. E i politici che faranno? Andranno sempre alla Regione a vedere chi gli da i soldi per toglierla. non cambierà nulla, ormai sono film già visti, non ci illudiamo e sopratutto non illudeteci perché non ci crede più nessuno.

  • #8

    Xxx (giovedì, 01 gennaio 2015 23:00)

    Sono anni che in quella zona l'aria è' irrespirabile...quando qualcuno pagherà per questo? La Procura della Repubblica perché non interviene a tutela dei cittadini indagando e condannando i responsabili? Perché il Sindaco non fa una denuncia affinché si trovino e si puniscano i responsabili?
    Ma possibile che nessuno fa gli interessi de cittadini?
    Vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!