Truffatore si finge Carabiniere per adescare le sue vittime

Tutto ha inizio nel mese di gennaio quando un rivenditore di auto pubblicizza on-line la vendita di una macchina di grossa cilindrata. Il commerciante viene contattato da un uomo che per carpire la sua fiducia  si qualifica per un carabiniere.

 

Fissano un appuntamento per il giorno dopo; l’incontro, con auto al seguito, avviene nelle adiacenze dell’ACI di Cassino. Il giovane mostra tutto il suo interesse e dopo aver effettuato dei giri di prova con l’automobile oggetto delle sue losche mire, conclude l’affare-truffa con l’ignaro venditore, al quale consegna come contropartita un assegno circolare di euro 15.000.

 

La realtà dei fatti emerge nel momento in cui il rivenditore porta in banca l’assegno per incassarlo e e viene informato della falsità del titolo di credito. Il commerciante a quel punto decide di rivolgersi alla Polizia di Stato e sporge denuncia presso il Commissariato di Cassino.

 

Partono le indagini che, a seguito dei numerosi riscontri investigativi, conducono la Polizia di Stato ad individuare il responsabile della truffa in un giovane trentenne con numerosi precedenti penali sempre nello stesso ambito criminoso.  Il truffatore “incallito” è stato denunciato mentre per l’auto si è accertato che è stata esportata in un Stato dell’Unione Europea.

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Commenti: 3
  • #1

    un lettore (sabato, 07 febbraio 2015 17:20)

    Pensa che ingegno micidiale quello e' stato denunciato ma mi auguro anche arrestato la macchina gia' si trova all'estero e chi paga Pantalone paga.

  • #2

    Mah!!! (sabato, 07 febbraio 2015 18:35)

    Se ricordo bene, questo giornale ha dato informazione di un analogo fatto, successo non molto tempo fa.
    Il commerciante doveva essere più prudente. Comunque il momento del coglione capita a tutti. Quindi la massima comprensione.
    Quando ho comprato la mia auto, il rivenditore, sicuramente più prudente, ha voluto un assegno circolare, e mi ha consegnato l'auto solo dopo aver fatto le verifiche del caso.

  • #3

    Giustizia (sabato, 07 febbraio 2015 18:45)

    Trentanni e numerosi precedenti per lo stesso reato : credo che la pena inflittagli ogni volta sia stata talmente esigua che non ha sortito l'effetto dissuasivo che avrebbe dovuto avere. Capisco la clemenza quando si sbaglia una due tre volte ma poi, per correggere, bisogna fare sentire la forza della Legge altrimenti...........