Estorsioni, 42 arresti. Gli "Stipendi" dei Casalesi

Anche due cittadini ciociari sono finiti nella rete fatta scattare questa mattina dai carabinieri che ha portato all’arresto di 42 persone indiziati di associazione per delinquere  di stampo mafioso, estorsione, detenzione e proto illegale di armi, ricettazione.


Si tratta di un duro colpo inferto al clan camorrista dei casalesi.


Dalle indagini è emerso che il gruppo camorristico capeggiato da Carmine Schiavone, figlio di Francesco, detto Sandokan, aveva costituito «una cassa comune» per il pagamento degli stipendi agli affiliati, sia della propria fazione, sia dei gruppi Zagaria e Iovine del clan dei Casalesi. Ai detenuti veniva versato uno «stipendio mensile» per importi variabili tra 1500 e 2500 euro. Le somme erano provento di estorsioni su attività private e lavori pubblici.


un giro di affari da 200mila euro, tutti provento delle estorsioni, con una spesa corrente relativa al pagamento delle mensilità agli affiliati detenuti per i quali era prevista la somma di circa 60mila euro al mese. Nel corso dell'inchiesta della Dda sono stati sequestrati i libri contabili dell’organizzazione sui quali venivano annotati sia gli affiliati che percepivano gli stipendi, sia le persone sottoposte a estorsione. Il materiale cartaceo è stato sottoposto a perizie grafiche eseguite dagli esperti del Ris ed hanno offerto importanti riscontri alle rivelazioni fatte da collaboratori di giustizia.


I carabinieri hanno anche sequestrato numerose armi, tra cui due kalashnikov, un fucile d'assalto, due fucili a pompa, una mitragliatrice e quattro pistole. Tra gli oggetti sequestrati anche i «pizzini» ritrovati all’interno del manubrio di una bicicletta. La due ruote era custodita nel cortile di casa Raffaele Maiello, a Casal di Principe. All’interno del manubrio gli investigatori hanno rinvenuto un pizzino riportante l’indicazione di diverse ditte da estorcere, consegnatogli dal capoclan Carmine Schiavone.

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