Morire di burocrazia

La Sede Inps di Frosinone
La Sede Inps di Frosinone

Un mero errore di compilazione gli impedisce di usufruire della cassa integrazione. È quanto accade a Ceccano dove un dipendente di una coop in liquidazione si è dovuto rivolgere ad un avvocato per ottenere un diritto già ottenuto dai suoi colleghi.


La vicenda nasce proprio a Ceccano dove la società aveva sede operativa (mentre la sede legale è a Roma). L’uomo era stato posto, insieme ad altri lavoratori della stessa Coop, in CIG in deroga da febbraio '13 a giugno  '13.


La Regione Lazio aveva autorizzato la CIG e trasmesso la determina all'Inps per il pagamento. Tutti, eccetto il suo. L'istanza, la regione, l’ha scartata per un errore nella compilazione: anziché indicare il CAP di Ceccano, la coop aveva inserito quello di Roma.


L’ufficio competente della regione ha anche assicurato telefonicamente che stava provvedendo, d’ufficio, a risolvere il "disguido". Passano altre settimane e niente. Ricontatto l’ufficio della regione. Da qui si dice che non si può fare più nulla, a meno che la Coop non rettifichi la domanda e non la trasmetta alla regione Lazio. Questa però, per dare l’ok deve comunque avere il placet dal ministero del lavoro che è quello che materialmente "mette i soldi".


Poi però bisognerà comunque aspettare che il Ministero del lavoro "riapra i termini" di pagamento per le istanze. L’avvocato dell’operaio insiste con telefonate e note sia alla regione, sia al ministero che all’Inps. Esce fuori che vicende simili ce ne sono centinaia se non forse a migliaia in tutta Italia e che il ministero starebbe cercando di trovare una soluzione. (basta andare su internet per verificare). Migliaia le determine delle regioni competenti che hanno autorizzato i pagamenti, anche perché il ministero aveva stanziato i soldi.


Poi però si è poi scoperto che i soldi non bastavano per tutti; allora il Ministero ha "stoppato" i pagamenti previsti e starebbe decidendo appunto se riaprire, oppure no, i termini per il pagamento delle istanze del 2013. L’operaio di Ceccano però è stato "beffato" due volte. Sia perché ad oggi, nonostante i solleciti, la coop non rettifica ancora l'istanza, sia perché la regione Lazio solo ora ha comunicato il motivo del rigetto e non c’è quindi possibilità di correggere la pratica per scadenza termini. Insomma l’operaio, benché ne abbia diritto, rischia di non  ricevere proprio nulla !!!

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Commenti: 2
  • #1

    Ridicoli!!! (giovedì, 19 marzo 2015 12:41)

    ....

  • #2

    un lettore (giovedì, 19 marzo 2015 16:24)

    Intanto la gente muore di fame e loro vanno dietro la BUROCRAZIA " sciacalli "