Il Testamento di Isabella

Razionalizzazione, accorpamento della Asl di Frosinone con quella di Latina. In questi giorni se ne parla spesso sui giornali e tra le associazioni che “vigilano” sulla sanità locale. Sul caso è intervenuta anche la dottoressa Isabella Mastrobuono (manager Asl Frosinone) in procinto di trasferirsi a dirigere lo Spallanzani.

 

“Per quanto riguarda gli accorpamenti delle ASL – dice - si tratta di processi di condivisione  soprattutto da un punto di vista amministrativo,  della gestione dell’acquisto di beni e servizi (ad es. pulizie, vitto, etc.) e  di dispositivi medici.

 

La possibilità per le amministrazioni pubbliche di mettere insieme le forze per gestire in maniera trasparente e con notevoli benefici anche economici queste attività è tendenza mondiale, nazionale e non può che essere anche locale”

 

La Mastrobuono cita la legge che ieri è stata approvata al Senato che, testualmente, riprende quanto deciso dalla Conferenza Stato-Regioni del 02.07.15 sulle misure di razionalizzazione e rinegoziazione dei contratti per l’acquisto di beni e servizi e di dispositivi  medici  “che abbiano l’effetto di ridurre i prezzi unitari di fornitura”.

 

La manager va oltre. “Un altro tema assai importante, sul quale però si nota che sui quotidiani locali ci si sofferma poco, è quello dell’appropriatezza delle prestazioni. Il decreto approvato ieri al Senato introduce il concetto, espresso all’unanimità dalle Regioni, della riduzione delle prestazioni inappropriate di assistenza specialistica ambulatoriale. Una svolta per il Servizio Sanitario Nazionale e per i sistemi regionali e locali! Appropriatezza vuol dire erogare la prestazione giusta per quella patologia nei modi e con i modelli organizzativi  moderni ed efficaci. Ed in questo sì  che la ASL di Frosinone può vantare di avere delle realtà nelle quali ciò è stato garantito”

 

La Mastrobuono  prende poi ad esempio “i percorsi assistenziali per il “Diabete”  che, applicati correttamente, hanno permesso su centinaia e centinaia di pazienti di ridurre prestazioni inutili, non solo perché queste hanno un costo ma perché il paziente non si deve recare più inutilmente  né presso gli ospedali né presso gli ambulatori”.

 

Le novità delle Casa della Salute. A  Pontecorvo “11.000  persone trovano e troveranno sempre un medico di medicina generale pronto a rispondere ai loro bisogni. I medici non saranno più soli ma lavoreranno in equipe con altri specialisti, con gli infermieri, ed è solo con questo intenso lavoro che si garantisce   “l’appropriatezza”  delle prestazioni specialistiche”.

 

Dopo aver citato la chirurgia a “ciclo breve”, (quella che dura un solo giorno o pochi giorni) la manager esorta i medici  ad “essere preparati ad accogliere le innovazioni con spirito di servizio nei confronti dei cittadini che  rimangono gli unici beneficiari dei servizi stessi”.

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