Bondatti. Preso l'Omicida

La trappola artigianale. La punta veniva conficcata a terra. Uno spago fa scattare l'esplosione. Dalla canna ridimentale partiva il colpo
La trappola artigianale. La punta veniva conficcata a terra. Uno spago fa scattare l'esplosione. Dalla canna ridimentale partiva il colpo

Preso. Non è durata molto la latitanza del responsabile della morte di Luciano Bondatti il 63enne di Ferentino ritrovato morto in località Pareti Cornella il 10 settembre scorso.

 

Ad un primo esame sembrava essere stato aggredito da un cinghiale. Poi il medico legale ha estratto dalla sua gamba i pallettoni sparati da un fucile da caccia, di quelli utilizzati proprio per la caccia al cinghiale.

 

Bondatti quindi è morto si, per dissanguamento     a     causa

Al centro il comandante provinciale. A Sinistra il capitano Meo (Anagni). A destra il capitano Lombardi
Al centro il comandante provinciale. A Sinistra il capitano Meo (Anagni). A destra il capitano Lombardi

della profonda ferita che ha colpito l’arteria femorale, ma la ferita è stata causata da un colpo di fucile. O meglio da una trappola artigianale per cinghiali.

 

Bondatti quindi sarebbe morto per errore. È passato nella zona, la trappola è scattata e lo ha colpito con il suo carico di pallettoni. Il 66enne ha tentato di allontanarsi per cercare aiuto ma si è spostato solo di qualche metro. La mattina dopo è stato ritrovato senza vita.  Di qui sono partite le indagini dei carabinieri.

 

Indagini che si sono svolte attraverso una penetrante attività informativa negli ambienti dei cacciatori del luogo, il sopralluogo e la ricostruzione della scena del crimine che ha fornito ulteriori preziosi elementi conoscitivi, interrogati familiari della vittima e vicini.

 

Alla fine i carabinieri sono arrivati al fermato. Si tratta di Angelo Dell’Omo 66 anni, cacciatore. Quest’ultimo è stato trovato in possesso di tre congegni atti allo sparo artigianali, tra cui quello da cui era partito il colpo che aveva attinto mortalmente il 63enne.  È stato lui a collocare la trappola esplosiva nella serata del 9 settembre sul cosiddetto “passo del cinghiale”, piccolo e stretto sentiero situato a ridosso tra la sua proprietà e quella del terreno ove era stato rinvenuto il cadavere del predetto.

 

L’arrestato, è stato rintracciato dai carabinieri presso la propria abitazione, e solo dopo ore di interrogatorio ha confessato di essere stato lui a mettere la trappola.  Confessione che ha reso in sede di interrogatorio condotto dal magistrato inquirente. Quindi lo stesso Dell’Omo ha collaborato nel rinvenimento delle tre armi rudimentali, occultate in un terreno di sua proprietà a Ferentino.

 

Nel corso della perquisizione eseguita presso la sua abitazione sono stati inoltre rinvenuti e sottoposti a sequestro 3 fucili da caccia regolarmente denunciati, un consistente munizionamento di vario calibro, vari pallettoni sfusi impiegati specificatamente nella caccia al cinghiale nonché stoppacci utilizzati come tappo per la chiusura delle cartucce ricaricate artigianalmente ed un tubo in zinco tagliato ad hoc, utilizzato dai bracconieri come canna (vivo di volata) per realizzare artigianalmente i congegni di sparo.

 

Ora si trova in stato di fermo dovrà rispondere delle pesanti accuse di “omicidio colposo, fabbricazione e detenzione di armi da sparo clandestine e omissione di soccorso”.

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Commenti: 4
  • #1

    Ciccio (sabato, 12 settembre 2015 15:51)

    ai Carabinieri: ottimo lavoro

  • #2

    Piero (domenica, 13 settembre 2015 04:58)

    Cacciatore uguale bracconiere uguale assassino. Come sempre.

  • #3

    italia (domenica, 13 settembre 2015 13:06)

    Questo non si fa nemmeno un giorno di galera. ..è l italia

  • #4

    franco (lunedì, 14 settembre 2015 08:59)

    È' da incoscienti pensare che nei boschi possano passare solo cinghiali. Solo menti "aborigeate", con tutto il rispetto per la cultura aborigena, possono pensare di essere i padroni di quei posti, noncuranti dei diritti degli altri a passeggiare ovunque e conoscere la natura più nascosta. Certi posti sono spesso meta di gruppi di ragazzi che fanno escursioni o passeggiate e questi loschi individui fregandosene metto a repentaglio, e la tolgono pure, la vita a chi inconsapevolmente si addentra in questi luoghi.
    Vergogna!!!!