Operazione “Banco-Matt”  12 Ordinanze di Custodia e Beni Sequestrati per quasi 100 Milioni di Euro

Anche due commercialisti ciociari nell’operazione della guardia di finanza che di fatto ha “congelato” l’impero economico creato nell’arco di un decennio di attività criminose dall’imprenditore pescarese Mauro Mattucci.


Secondo le Fiamme gialle il “dominus” indiscusso di un sodalizio criminale operante, in Abruzzo e diverse regioni italiane, nel settore dell’edilizia e del recupero di rottami ferrosi.


Mattucci avrebbe utilizzato una fitta rete di società, violando quasi tutte le norme in materia penale-tributaria  e realizzando truffe aggravate in danno di Istituti di Credito, conseguendo un profitto complessivo in danno dell’Erario per un ammontare stimato in circa 100 milioni di euro. 


Questo lo schema fraudolento. A) Creazione o acquisto di una società “pulita”, alimentando e favorendo relazioni con clienti, fornitori ed ambiente economico di riferimento, grazie alle quali ottenere aperture di linee di credito presso Istituti bancari;  B) Ad attività ben avviata, annotazione di fatture false, emesse da società del gruppo Mattucci o sulle quali lo stesso aveva di fatto un’influenza dominante, per azzerare il carico fiscale (Iva, Ires, Irpef, contributi, Irap ecc..);  C) “svuotamento” della società mediante cessioni di rami d’azienda, di quote sociali e/o azioni, scissioni e compravendite immobiliari, in favore di altre società del gruppo create all’occorrenza ovvero già esistenti (c.d. good company). L’operazione vanificava così eventuali iniziative di recupero da parte di creditori, banche e Fisco. Ovviamente il Mattucci, prima di procurare il depauperamento, usciva formalmente dalla compagine societaria;  


D) distribuzione dei proventi a se stesso ed ai sodali, sotto forma di compensi erogati in forza di falsi contratti di lavoro dipendente o di consulenza. Con tale espediente venivano drenate risorse finanziarie al netto delle imposte, in quanto formalmente già tassate in capo alla società che eroga la retribuzione; debito fiscale che tuttavia veniva neutralizzato per effetto delle compensazioni operate grazie a crediti IVA fittizi, costituiti a monte con la registrazione di fatture per operazioni inesistenti;  E) “rottamazione” del soggetto economico ormai in insolvenza (divenuto bad company), spesso affidato ad un prestanome e trasferito all’estero.


Con questo sistema il Mattucci ed i suoi sodali potevano ostentare tranquillamente una elevata capacità contributiva, in quanto per l’Erario avevano regolarmente assolto alle rispettive obbligazioni tributarie, percependo redditi di lavoro dipendente soggetti a ritenuta alla fonte; lo Stato però nulla incassava, in quanto le società che erogavano i compensi non versavano le ritenute, avvalendosi dei crediti creati appositamente con le fatture false; Inoltre le società gestite dall’associazione a delinquere, alimentate e sostenute dall’indebito vantaggio fiscale, continuavano a proliferare inquinando il tessuto economico dei vari contesti ambientali; sempre le società “rottamate” venivano svuotate a grave danno delle banche e dei creditori, sempre a vantaggio del gruppo Mattucci.


Alla fine delle indagini il GIP presso il Tribunale di Pescara ha emesso una Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mattucci Mauro e Gentile Antonio e di arresti domiciliari nei confronti di altri dieci responsabili (Carla Cameli, Capurri Giuliano, Ciferri Paolo, Di Giandomenico Alberto, Di Luca Nando, Gismondi Nazareno, Lighezolo Valletta Valerie Laurence, Martini Lara, Misso Vincenzo e un cittadino straniero). Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità liquide, dei beni mobili ed immobili e delle quote societarie nella disponibilità degli indagati, sino all’ammontare complessivo di euro 97.074.415,88.

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Commenti: 2
  • #1

    gianni (giovedì, 08 ottobre 2015 19:58)

    .......è ora di fare i nomi , basta con questa omertà....

  • #2

    Decima (giovedì, 08 ottobre 2015)

    Sono su tutti i giornali