Slogan, canzoni rap e coreografie di break dance per dire “ No!” all’illegalità

“Quando vedete un uomo o una donna in divisa, qualunque sia il colore della divisa, chiedete aiuto, consigli, informazioni perché sono vostri amici, lavorano per voi, sono lì per aiutarvi e per farvi sentire più sicuri….”

 

Citando le parole del Capo della Polizia il Questore Santarelli ha aperto questa mattina a Sora, nell’Auditorium Cesare Baronio, alla presenza del Prefetto, del Sindaco e di rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine, l’incontro con gli studenti del primo biennio degli Istituti Superiori della città, ragazzi compresi tra i 14 ed i 16 anni che attraversano uno dei periodi più complicati della vita : l’adolescenza.

 

L’evento di questa mattina – ha sottolineato il Questore – segue quelli tenuti a Fiuggi ed a Cassino dove, sempre parlando agli studenti, si è posto l’accento sul rispetto delle regole e sulla necessità di combattere ogni forma di discriminazione.  A questo – ha detto rivolgendosi ai ragazzi -  “siete chiamati anche voi che sarete gli adulti di domani e per questo vogliamo oggi condividere le vostre esperienze e preoccupazioni ed ascoltare i vostri consigli per poter  fare sicurezza insieme!”

La parola è quindi passata alla dott.ssa Cristina Pagliarosi, psicologa della Polizia di Stato, al Sost. Comm.rio Tiziana Belli, responsabile della Sezione Polizia Postale di Frosinone ed al Sost. Comm.rio Gioia Nanni dell’OSCAD- Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori.

 

L’OSCAD, che è un organismo interforze di cui fanno parte la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, è stato istituito nel 2010 ed è fortemente impegnato sul territorio con progetti mirati rivolti anche agli studenti per promuovere la cultura della legalità ed il contrasto ad ogni forma di discriminazione e di violenza.

 

Tra gli obiettivi prioritari dell’Osservatorio c’è quello di agevolare le denunce di atti discriminatori che costituiscono reato in modo da superare il fenomeno dell’under reporting.

 

Al termine degli interventi sono scesi in campo i ragazzi che hanno assunto il ruolo di protagonisti assoluti mettendo in scena slogan, canzoni rap e coreografie di break dance sui temi del bullismo, cyberbullismo e discriminazione, richiamando l’attenzione di tutti e meritando applausi entusiasti della platea.


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Commenti: 2
  • #1

    Peppa (venerdì, 30 ottobre 2015 16:22)

    “Quando vedete un uomo o una donna in divisa, qualunque sia il colore della divisa, chiedete aiuto, consigli, informazioni perché sono vostri amici, lavorano per voi, sono lì per aiutarvi e per farvi sentire più sicuri….”. Chissà perchè quando mi fermano in auto non mi sento per niente a mio agio anche se sono cosciente di essere in regola. Forse perchè cercano anche il pelo nell'uovo pur di farti una multa!

  • #2

    Cara Peppa (venerdì, 30 ottobre 2015 21:35)

    Gli uomini in divisa quando non hanno un turno di "lavoro" come tutti i lavoratori ma un turno di "servizio" . Questa differenza di terminologia, semmai ti fosse sconosciuta, li differenzia dagli altri lavoratori perché mentre questi ultimi espletano una attività lavorativa gli uomini in divisa espletano un turno di "servizio" perché sono al servizio della collettività, quindi di tutti, anche di te. Quando incontri un manovale e lo saluti con rispetto fai la stessa cosa anche con loro. Rispetta le regole che la legge ti impone di rispettare e che a loro impone di far rispettare, sono lì per quello tra l'altro, e vedrai che ti saranno più vicino e persino "amici" più di quanto tu creda. Non sai quanto fa piacere a questi uomini trovare una persona che risponde al loro buongiorno con il sorriso sulle labbra. Prova a mostrarti cortese è disponibile e vedrai che potrai chiedergli qualsiasi cosa, più di quanto riesci ad immaginare oggi.