Camorra. 10 Arresti

10 ordinanze di custodia cautelare tra Caserta e Frosinone.

 

Da questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dia) di Napoli, stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 indagati.

 

Si tratta di affiliati al "clan Belforte", ritenuti responsabili di estorsione ed usura con l'aggravante del metodo mafioso.

 

L'indagine avrebbe consentito, tra l'altro, di accertare come gli indagati procedessero a richieste estorsive anche nei confronti di due truffatori, obbligandoli a versare mensilmente parte dei guadagni illeciti. Per quanto concerne l’operazione in provincia di Frosinone i carabinieri hanno operato un  arresto si tratta di un soggetto nato e residente  a Maddaloni ma che da qualche tempo dimorava ad Ausonia. Questi è stato rintracciato e posto agli arresti domiciliari.


Secondo l’accusa faceva parte insieme agli arrestati oggi di una banda dedita alla tentata estorsione nei confronti di una ditta che opera per conto della Telecom e che si occupa di posizionare la fibra ottica nella zona di Maddaloni. A Tutti gli arrestati è contestato di favoriva l’associazione camorristica del clan Belforte.

L'indagine e' iniziata lo scorso aprile con l'arresto di Giuseppe Lai e Giovanni Guzzo (nella foto a lato) per tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa nei confronti degli operai della ditta Energia e Telecomunicazioni Etl, impegnata per conto di Telecom nella realizzazione di canali per la fibra ottica nel comune di Maddaloni e zone limitrofe.


Grazie anche alla denuncia delle vittime, una decina finora, i militari dell'Arma hanno scoperto una banda radicata sul territorio di Maddaloni che chiedeva il 'pizzo' non solo ai piccoli commercianti, ma anche truffatori e malviventi, soprattutto a chi vendeva assicurazioni false. Nel mirino del gruppo, con al suo interno due affiliati a tutti gli effetti al clan Belforte, tra cui Vittorio Lai, arrestati oggi e fratello di Giuseppe finito in manette lo scorso aprile, anche persone che avevano gravi problemi economici.


La bandaindividuava famiglie che non riuscivano a pagare l'affitto o le bollette, si proponeva per il prestito di piccole somme per poi chiedere tassi di interessi che si aggiravano intorno al 20 e 50 per cento. "Mi devi dare le scarpe senza pagare perche' sai chi sono io", questa una delle minacce ai danni di un piccolo negoziante intercettate dai militari dell'Arma. Nella stessa indagine, e' finito anche il titolare di una rivendita di caffe' diMaddaloni che, nel momento in cui viene a sapere dell'apertura di un altro punto vendita con lo stesso marchio, ha tentato di imporre al concorrente l'esclusivita' della vendita del prodotto sul territorio.

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Commenti: 2
  • #1

    Francesco (mercoledì, 09 dicembre 2015 15:16)

    panettone in galera....

  • #2

    Giudizio (mercoledì, 09 dicembre 2015 17:51)

    Non ci meravigliamo la mafia sta anche a Roma capitale che dopo tanto l'hanno scoperto! È proprio vero Roma ladrona! Solo perché le zone del sud le avete screditate italiani ma non è così! La mafia sta da per tutto! L'Italia va amata in qualsiasi posto senza avere paura!