Corruzione. 19 Arrestati Tra Imprenditori, Dirigenti E Funzionari Di Anas Spa

Anche un ciociaro è finito nelle maglie dell’inchiesta sugli appalti truccati dell’Anas. Il 55enne era in forze agli uffici di Roma fino a dicembre dell’anno appena trascorso.

 

Per lui il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari. 19 le persone che hanno subìto ordinanze di restrizione della libertà individuale, 36 in tutto gli indagati.

 

L’inchiesta ha fatto emergere tutta una serie di appalti pilotati e di corruzione all’interno e all’esterno dell’Azienza. 50 le perquisizioni eseguite dalla giardia di finanza che ha sequestrato beni e conti correnti per 800 ,mila euro. Secondo quanto emerso dalle indagini imprenditori che di società esterne che lavoravano con l’Anas pagavano tangenti ai funzionari di quest’ultima per aggiudicarsi gli appalti. Non solo, a volte le tangenti erano finalizzate a sbloccare contenziosi o consentire la disapplicazione delle penali.

 

“Il mercimonio della pubblica funzione e la sistematicità dell’asservimento della medesima sono stati i tratti essenziali che hanno caratterizzato, per anni, l’operato dei pubblici funzionari infedeli  arrestati”. Numerosi gli appalti pubblici falsati: dall’itinerario basentano (compreso il raccordo autostradale Sicignano-Potenza) alla SS 117 Centrale Sicula - quest’ultima cofinanziata dalla Regione Sicilia – entrambi aggiudicati nel 2014, alla SS 96 Barese e alla SS 268 del Vesuvio, arterie stradali aggiudicate nel 2012, arrivando sino a turbare la gara per la realizzazione della nuova sede ANAS di Campobasso, opera aggiudicata nel  2011. Coinvolto anche un politico il quale, in virtù del ruolo istituzionale ricoperto, ha garantito al titolare di un’importante impresa la nomina di un presidente di gara “non ostile”, tant’è che - effettivamente - l’imprenditore si è aggiudicato l’importante appalto in Sicilia.

 

Analogo ruolo di intermediazione è stato contestato ad un legale romano, tratto in arresto, quale intermediario, per conto di un’azienda romana, nella corresponsione di una provvista corruttiva pari a 10 mila euro a fronte della facilitazione nell’erogazione di pagamenti, nonché per lo sblocco di contenziosi in essere con l’ANAS SPA. Emblematica la sintesi operata dal G.I.P. nel suo provvedimento: “un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”, reso ancora più “sconvolgente” dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far vincere un appalto ad una società “amica”, a discapito di altre risultate più meritevoli.

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Commenti: 4
  • #1

    indignato (sabato, 12 marzo 2016 10:54)

    Un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”, reso ancora più “sconvolgente” dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far vincere un appalto ad una società “amica”, a discapito di altre risultate più meritevoli.
    Tutti in galera e soprattutto fuori i soldi presi oltre al danno!!!

  • #2

    Dall'estero (sabato, 12 marzo 2016 13:17)

    Ormai e' da molti anni che le istituzioni hanno un tumore difficilmente operabile, i problemi sono diventati talmente grandi che fanno paura, e' difficile, ma non impossibile, una delle prime cose da fare da parte del cittadino (secondo me) e' di denunciare alle autorità e ai giornali le persone che non agiscono in modo onesto, tipo il poliziotto sulle autostrade che quasi pretende la mancia dagli autotrenisti, tutti lo sappiamo, ma nessuno dice niente, il personale degli uffici pubblici che a turno vanno via dall' ufficio un'ora prima e nessuno dice niente, ecc, ecc. E pian piano Se tutti sanno che c'è qualcuno che guarda se si comportano onestamente vedrete come le cose cambiano, perché siamo tutti onesti se qualcuno ci guarda.

  • #3

    PAOLO (domenica, 13 marzo 2016 22:41)

    Onore al lavoro prestato dalla Guardia di Finanza..
    Siete grandi...

  • #4

    decima (giovedì, 17 marzo 2016 06:42)

    Per il commento nr. 2.
    L'autotrasportatore che paga Ě colpevole quanto il pubblico ufficiale che intasca i soldi. Nel nostro paese il problema non è la pubblica amministrazione. Esiste un problema culturale legato alla legalità ed al rispetto delle regole che interessa tutti i cittadini e va oltre la pubblica amministrazione stessa.