FATTURE FALSE, FONDI NERI, CORRUZIONE E RICICLAGGIO

24 arresti tra cui l’ex direttore generale dell’Inps Vittorio Crecco, il figlio Gianluca ed il legale rappresentante del consorzio Postelink Giovanni Alongo di Torrice.

 

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita.

 

Tra gli arrestati anche il parlamentare Ncd Antonio Marotta. Secondo le indagini della guardia di finanza l’organizzazione è riuscita a movimentare oltre dieci milioni di euro grazie a fatture false a scopo di evasione. Il tutto per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere (costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati).

 

Per “ammorbidire” eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, il consulente si avvaleva anche di due dipendenti infedeli dell’Agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso delle operazioni di oggi. Un sistema affaristico-criminale capeggiato da un faccendiere capitolino, originario della Calabria, attivo nel settore delle pubbliche relazioni che, forte di “entrature” politiche e grazie a salde, antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche, costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo un’incessante e prezzolata opera di “intermediazione” nell’interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche.

 

Il faccendiere, sfruttando i legami stabili con la “politica”, si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste. Il faccendiere utilizzava uno studio sito accanto al Parlamento, in una nota via del centro, per ricevere danaro di illecita provenienza, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione di un parlamentare in carica di professione avvocato - attualmente indagato - che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione.

 

Nei confronti degli oltre cinquanta tra arrestati e indagati, organici al sodalizio criminale, sono ancora in corso le perquisizioni finalizzate all’acquisizione di ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini che stanno interessando oltre cento obiettivi tra la Capitale, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria e la Campania. I tre ciociari finiti nella rete sono agli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni saranno ascoltati dal magistrato per fornire la loro versione dei fatti.

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Commenti: 8
  • #1

    Furioso (lunedì, 04 luglio 2016 21:39)

    Non ci sono parole e la colpa è nostra che continuiamo ad andare a votare . Mentre loro rubano noi moriamo di fame. Armiamoci .e cominciamo a combattere è ora

  • #2

    mario (lunedì, 04 luglio 2016 22:02)

    maledetti, che possano essere maledetti....

  • #3

    un lettore (lunedì, 04 luglio 2016 22:14)

    Nella gabbia dei leoni nooooo. " LADRI" L'Italia ormai ve la siete mangiata.

  • #4

    alex (lunedì, 04 luglio 2016 22:57)

    Tagliateli le palle a ste merdeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

  • #5

    gery (martedì, 05 luglio 2016 09:52)

    bravo furioso

  • #6

    colasanti (martedì, 05 luglio 2016 10:30)

    questi sono i veri delinquenti

  • #7

    era ora (martedì, 05 luglio 2016 11:49)

    Finalmente è uscito fuori Crecco!
    Lo sapevano anche in Tunisia... Ora vediamo se escono fuori anche gli "intoccabili" di Frosinone...
    Ma ne dubito...

  • #8

    qwerty (martedì, 05 luglio 2016 15:23)

    All agenzia delle entrate di frosinone si accaniscono con le persone oneste