Aprono nuovi padiglioni e la popolazione dei detenuti raddoppia.
Il personale di polizia penitenziaria però resta lo stesso.
Conseguenza: aumenti di carico di lavoro, accorpamenti di posti di servizio.
È quanto accade presso la casa circondariale di Cassino. “La comparazione dei dati della Casa Circondariale di Cassino, in rapporto pianta organica prevista/detenuti, evidenzia una realtà peggiore di quella di altri Istituti della regione”.
La denuncia arriva Massimo Costantino della Cisl sicurezza. Attualmente nel carcere di Cassino i detenuti regolamentari dovrebbero essere 203 ma ce ne sono 283. “È noto – dice Costantino - che Il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti richiede molte unità di supporto per le traduzioni e questo rende la situazione ancor più critica.
Situazione che diventa impossibile con piantonamenti c/o la REMS Pontecorvo!”. Situazione inversa per la pianta organica dove a fronte delle 142 unità previste ci sono solo 129 agenti. La Fns Cisl Lazio ha richiesto un intervento al Prap (il sindacato di polizia penitenziaria) Lazio, Abruzzo e Molise al fine di inviare un congruo numero di personale in questa sede e rivedere una nuova pianta organica con l’incremento di almeno 20 unità.
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Alex (lunedì, 08 agosto 2016 10:06)
Se si rimettesse la pena di morte ,i padiglioni si svuoterebbero......
Enrico (lunedì, 08 agosto 2016 10:19)
LA PENA DI MORTE? Per la pena di morte dovrebbero aver commesso almeno un omicidio. Su 283 detenuti quanti assassini pensi ci siano? Secondo me nemmeno uno. Ergo la pena di morte non risolve un fico secco
Alex (lunedì, 08 agosto 2016 11:13)
Enrico, forse a frosinone non c'è ne starà neanche uno....ma in tutta Italia, si! Questo significherebbe più posti liberi .... esiste una parola che si chiama smistamento! !!!!
Rocco (lunedì, 08 agosto 2016 11:15)
Più pena di morte.....più posti liberi! !!!grande Alex! !!!
Lavori Forzati (lunedì, 08 agosto 2016 13:30)
spaccare pietre per la ghiaia, rifare sentieri di montagna, pulire le latrine comunali ed altro ... vedete che si svuota il carcere e gli passa la voglia di delinquere
mancano spazi? (lunedì, 08 agosto 2016 16:32)
Scusate ma è così semplice. Visto che sono in carcere, tutti a lavorare come muratori. Si autocostruiscono il carcere. Quanti sono 283? Eh... ci sono squadre di operai che in 12 costruiscono ospedali in un anno... Se ne potrebbero fare centinaia.
E' che non si vuole fare. Per poter dire non ci sono spazi. A qualcuno sta bene così...
cittadino (lunedì, 08 agosto 2016 19:17)
certo lavori forzati con la palla al piede vedrete quante strade costruite e pietre spaccate risparmiando. poi prima di tornare in galera ci pensano mille volte no due.
enrico 2 (lunedì, 08 agosto 2016 21:53)
Stiamo in Italia ci si riempie la bocca a dire carceri sovraffollate è emergenza. E per questo motivo molti reati vengono puniti con arresti ai domiciliari ma nessun politico mai penserà di proporre una legge per rendere utili a fare qualcosa per la comunità, questi cane morti di carcerati .
enrico 2 (lunedì, 08 agosto 2016 22:06)
Pongo a tutti una domanda, un essere umano che commette un omicidio ha diritto ad una seconda possibilità.
Per Enrico (martedì, 09 agosto 2016 07:44)
Una seconda possibilità è giusta darla a chi ha commesso reato gravi....a chi ha tolto la vita di una persona non dovrebbe esserci una possibilità. ...ci vorrebbe la pena di morte...
x enrico 2 (martedì, 09 agosto 2016 17:51)
Vuoi dare una seconda possibilità a chi ha ucciso una persona?
Quindi secondo il tuo ragionamento possiamo asserire che ciascuno di noi può ammazzare almeno una persona nella vita. Poi la seconda volta però vai in galera. Considerando che siamo circa 7.000.000.000 vediamo, in un colpo solo diventeremo 3.500.000.000
Niente male. Tu dovresti candidarti per il premio Nobel sai?
enrico2 (martedì, 09 agosto 2016 22:13)
Per 11 io ho posto solo una domanda. Non mi sono meso ha fare tutti questi conti con eventuali probabilità. Anche perché una persona una volta giudicata e ritenuta colpevole dell'omicidio, la dovrebbero rinchiudere a vita dentro una cella grande quanto il loculo dove è stato messo la persona uccisa.