Marco. L'Abbraccio della Ciociaria

“Gesù è con noi ed ha accolto in un grande abbraccio Marco e tutti coloro che sono stati toccati in qualche modo da qual Terremoto terribile”.

Così il vescovo di Frosinone Monsignor Spreafico nell’omelia della messa in ricordo di Marco Santarelli il figlio del questore di Frosinone.

Un grande abbraccio al quale nessuno è voluto mancare. Le istituzioni, col prefetto i carabinieri la guardia di finanza, i sindaci. La protezione civile, i vigili del fuoco, i sindacati, i giornalisti. Tutti hanno voluto testimoniare il loro affetto e la loro solidarietà al capo della questura. Una città colpita al cuore ma che non si arrende.

“Gesù asciughi le lacrime del dolore ed insieme conceda, a chi è sopravvissuto, la speranza di poter ricostruire la sua vita”. Il pensiero del vescovo però è andato anche a chi in qualche modo si è reso responsabile della tragedia: “il signore protegga la nostra madre terra perché non sia più sconvolta dalla violenza della natura. Conceda agli uomini e alle donne di custodirla con cura perché possiamo continuare ad abitarla in pace e tranquillità”.

Un passo importante soprattutto adesso che si è chiusa la prima fase dell’emergenza e si comincia a dare uno sguardo alle possibili responsabilità. Il terremoto ha fatto vittime grazie anche all’imperizia alla superficialità umana. È l’argomento del giorno e Monsignor Spreafico non lo ha certo evitato: “Il signore non permetta mai più che gli interessi e gli egoismi ci rendano la vita impossibile”. Ciao Marco, che la tua morte possa almeno essere frutto di un cambiamento: nessuno pensi più di risparmiare mettendo a rischio la vita delle persone.