Edilizia in Rosso. La Ricetta di Confartigianato

I numeri sono impietosi, sia in percentuale che in assoluto.

 

Nel giro di un anno, dal secondo trimestre 2015 al secondo trimestre 2016, in provincia di Frosinone mancano all’appello decine di imprese artigiane che operano nell’edilizia.

 

Un dato che fa precipitare la Ciociaria, in passato terra di imprese edili, agli ultimi posti tra le province italiane. E la perdurante crisi del comparto edile non può che ripercuotersi in maniera devastante sull’intera economia del Frusinate, vista l’incidenza del settore.

E’ quanto emerge dal rapporto Anaepa-Confartigianato Edilizia 2016. «Dal 2008 – evidenzia Giacomo Crescenzi, addetto alle politiche del comparto edilizia - la lunga crisi che ha colpito il settore non concede tregua, specialmente ai piccoli imprenditori.

 

I segnali di uscita dalla recessione, già registrati nel 2015, non hanno trovato il seguito auspicato e il 2016, che doveva essere l’anno della ripartenza e della svolta, in realtà sta diventando l’anno dell’occasione mancata. Anche nella nostra provincia i dati del settore sono sostanzialmente negativi, ma da qui si può ripartire per uscire dalla crisi».

 

Come? Ecco la ricetta dell’associazione di categoria. «Vorremmo riprendere un ragionamento già fatto, ma non particolarmente ascoltato, con le istituzioni locali – spiega Crescenzi nel suo ragionamento condiviso dal segretario Claudio Giorgi – per rimettere al centro delle politiche del territorio alcune iniziative che possano creare condizioni di ripartenza del comparto. Ad esempio, partendo con l’istituzione di un tavolo permanente sui temi legati all’edilizia per incentivare le ristrutturazioni del patrimonio edilizio privato, prevalentemente risalente agli anni ’70».

 

E’ questa la strada giusta, per Confartigianato. «Una delle chiavi per la tenuta del comparto è proprio sotto i nostri occhi: la ristrutturazione e la riqualificazione energetica di tanti immobili vecchi e in cattive condizioni. Questo segmento di mercato – osserva ancora Crescenzi – è infatti l’unico ad aver registrato un incremento nel corso degli anni, soprattutto grazie agli incentivi fiscali che vanno pertanto confermati ai livelli attuali, e corroborati a livello locale con iniziative analoghe supportate dalla fiscalità locale. Sappiamo che, rispetto al passato, il mercato delle costruzioni è profondamente cambiato e che altre sfide ci attendono. Ma siamo convinti che la ripresa del settore passi attraverso un rinnovato impegno di tutti gli operatori con l’indispensabile vicinanza e collaborazione delle istituzioni locali».

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Commenti: 2
  • #1

    ambrogio (lunedì, 10 ottobre 2016 20:41)

    ah un tavolo permanente!!!!!! mannaggia non ci aveva pensato nessuno prima.....speriamo che anche in alto, al governo leggano l'idea di questo professore così risolviamo tutti i ns problemi......ma non vi vergognate..... anche a farvi fotografare....siete inutili ed incapaci......la soluzione non esiste...più....l'italia è finita ed i pochi soldi rimasti se li continueranno a mangiare quelli che mandiamo a governare...di qualsiasi partito siano.....pensate come cambiano i tempi...una volta i politici avevano le amanti che le aspettavano negli hotel o resort.....adesso se le portano al governo a fare i ministre, sottosegretarie o semplici deputate o senatrici......ste quattro zo..le...e ne sappiamo qualcosa anche noi in provincia...mi sembra....rassegnatevi è tutto finito.

  • #2

    Dall'estero (giovedì, 13 ottobre 2016 14:35)

    Purtroppo in Italia si è sempre pensato solo a fare leggi, quindi per ogni settore ci sono quattromila leggi e ogni uno le interpreta come meglio gli fa piacere. Se non si smaltisce o elimina la burocrazia si va sempre al peggio. La semplicità e l'onesta' fa funzionare tutto, buona giornata