Acqua. Sindaci verso la Rescissione

Secondo l’avvocato incaricato di dare un parre la rescissione del contratto con Acea porterebbe a lunghi ed estenuanti contenziosi con la società.

 

Meglio addivenire ad un accordo.

 

Ma i sindaci proseguono per conto loro e decidono di bocciare la proposta della segreteria tecnica e proseguire verso la rottura. Oggi però non c’era nessuna proposta di rescissione da votare per cui ci sarà bisogno di un’altra assemblea per addivenire a quel risultato.

 

Questo in sintesi la conclusione dei lavori dell’assemblea dei sindaci. I primi cittadini sono tornati questo pomeriggio a riunirsi preso l’amministrazione provinciale. Come al solito, potremmo dire, nessuna decisione è stata presa, almeno nessuna decisione importante. Vedremo alla prossima riunione che cosa accadrà.

 

Per ora è il sindaco Ottaviani ad indicare la rotta gli altri si accodano. Il primo cittadino del capoluogo ha sposato la linea della rottura. “Respingendo l'accettazione delle giustificazioni sugli inadempimenti - ha detto Ottaviani - è stato, di fatto, dichiarato il venir meno dei presupposti per la continuazione del contratto, che sarà definitivamente risolto con una successiva deliberazione che i sindaci hanno chiesto alla Sto di predisporre. Se questo non dovesse avvenire entro i prossimi giorni, i sindaci raccoglieranno le firme per l’autoconvocazione e la formalizzazione dell'atto definitivo”.

 

Al contrario il presidente della provincia si dice “rammaricato perché il territorio aspettava una risposta. Ancora una volta la Conferenza dei Sindaci non ha preso alcuna decisione. È stata bocciata la proposta della Segreteria Tecnico Operativa, senza presentare proposte alternative”.

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Commenti: 3
  • #1

    franco (venerdì, 14 ottobre 2016 08:00)

    Dopo circa un ventennio di vessazioni e disagi per i cittadini ci si ricorda di andare alla guerra contro Acea. Un ventennio di soprusi, vedi i 10 euro per i solleciti di pagamento - le case allagate - le strade sfondate dalle perdite protratte per mesi - le utenze bloccate per i ritardi nelle riparazioni e molte altre situazioni si potrebbero aggiungere a queste. Tutto questo avveniva, e purtroppo avviene ancora, sotto gli occhi di chi doveva tutelarci e difenderci. Oggi, meglio tardi che mai, direte voi sembra che qualcuno voglia lavarsi la coscienza ed ergersi a paladino della giustizia acquarola. Bene, il tempo è galantuomo e si vedrà quello che riusciranno a portare a casa i nostri sindaci per i cittadini, ma tanto già sanno che comunque vada gli italiani "dimenticano".

  • #2

    Un lettore (venerdì, 14 ottobre 2016 11:06)

    Daccordissimo "franco", ma non è che con questa azione si rischia di perdere "la causa" e ACEA ci "inchiappetta" con bollette più salate per recuperare le spese?.
    Acea non è una grande società è una GRANDISSIMA società con avvocati che già paga anche quando non fanno nulla.
    Che Dio ce la mandi buona e un bocca al lupo alla CONSULTA per la rescissione.

  • #3

    ... (venerdì, 14 ottobre 2016 14:22)

    Alla luce degli ultimi eventi può essere giustificata anche la semplice diffidenza, non solo sull'esito ma anche sulla onestà' intellettuale di chi, solo oggi dopo anni di noncuranza, si erge e paladino degli utenti. Non vorrei pensare che tutta questa sia solo una manovra che potrebbe portare, volutamente, a preparare il terreno per emettere negli anni a venire un altro assegno circolare per Acea, tanto paga pantalone (noi).
    A pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il dubbio sta nel fatto che i comuni sanno ben poco delle problematiche che i cittadini hanno ogni giorno con Acea non avendo alcun ufficio (mi sembra) che raccoglie i dati relativi alle segnalazioni e problematiche che i cittadini fanno quotidianamente al gestore.
    Spero si dimostri il contrario di questa diffidenza, sarebbe un bene per tutti.