Le “Fave dei Morti”

Tanta gente stamattina 2 novembre in piazza S. Tommaso per la distribuzione delle “Fave dei morti”.

 

Si tratta della zuppa di fave, accompagnata da una fetta di pane rosso, che da due secoli nel giorno dei morti viene distribuita ai cittadini.

 

Siamo ad Aquino e ad organizzarla è stata la Famiglia Pelagalli.

 

Anticamente l’evento si svolgeva davanti al cancello del Palazzo in via Giovenale al civico n. 11, dove, sin dalle prime ore del mattino la gente più umile, ma non solo, si assiepava con scodelle di varia foggia per assaggiare la minestra di fave. Era un momento di grande aggregazione per la comunità aquinate ed era un vero gesto di devozione in ricordo di coloro che non vi sono più.

 

“Questa antica tradizione, ripresa da 11 anni dall’associazione “La Torre” di Aquino, è ancora ricca di spiritualità e vede la partecipazione di giovani e meno giovani. Ciò molto probabilmente è da ricollegarsi ad antiche consuetudini praticate presso i monasteri cluniacensi diffusi in tutt’Europa ed in Italia. La radicata tradizione verso questi antichi riti ha permesso di conservare nei secoli un legame forte tra le popolazioni e le comunità di monaci, che al giorno d’oggi ci permette di vivere questa cultura di spiritualità, di devozione e di tanta partecipazione”, afferma Alessandra Pelagalli ricercatrice presso l’Università di Napoli, originaria di Aquino ed organizzatrice dell’evento.

 

Quella delle “fave dei morti” è in effetti una delle tradizioni più antiche della nostra terra ed ha fatto bene il comune di Aquino a sostenerla e la presenza del sindaco Mazzaroppi ed alcuni componenti della giunta ne sono stata la dimostrazione più tangibile.

 

                                                                                                                              Davide Della Rosa

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Commenti: 1
  • #1

    bei tempi (giovedì, 03 novembre 2016 17:10)

    Mi chiedevo, la famiglia Pelagalli...
    Questi cognomi, venivano assegnati a caso oppure per il mestiere che svolgevano?
    Nella seconda ipotesi, vi rivelo che mi avvolge un sentimento di nostalgia verso questi antichi tempi nei quali, ci si poteva guadagnare da vivere pelando un gallo.
    Mentre oggi, anche con due lavori si fa fatica ad arrivare alla fine del mese.
    Dove avremo sbagliato...