Pugile in Manette

È stato arrestato questa mattina all’alba dai carabinieri. Si tratta del pugile professionista Ivan Di Berardino.

 

Il 34enne deve rispondere dell’accusa di tentata estorsione. Insieme a lui sono indagate altre due persone, un 40enne ed una giovane rumena responsabili anche loro del medesimo reato.

 

Di Berardino era stato fermato a luglio scorso dai carabinieri di Pontecorvo insieme ad altre due persone. 

 

I fatti. Il titolare di un locale di Latina (ciociaro) si era invaghito di una delle ragazze che lavorava in un locale notturno ad Avezzano. Questa cosa è stata sfruttata dal pugile (già con notevoli precedenti per reati contro la persona) il quale d’accordo con la rumena hanno studiato un piano ben congeniato.

 

Lei avrebbe frequentato l’uomo e poco dopo gli avrebbe confessato che aveva chiesto un prestito al Pugile che ora la minacciava per riavere i soldi. Il ciociaro innamorato e senza problemi di liquidità ha pensato di garantire lui per la donna. A questo punto però sono cominciate tutta una serie di richieste estorsive.

Prima 3500 euro poi altri 11 mila sempre con minacce anche di morte nel caso l’uomo non avesse pagato. La storia è andata avanti fino a che questi non si è reso conto che non ne sarebbe uscito senza l’aiuto delle forze dell’ordine. Così si è rivolto ai carabinieri ai quali ha raccontato tutto. Sono iniziate le indagini: pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed anche una dazione di danaro. I quest’ultimo caso si sono presentati i carabinieri ed hanno colto in flagrante la banda mentre intascava ulteriori 1500 euro. L’arresto vero e proprio è avvenuto però solo questa mattina non senza momenti di alta tensione.

L'arresto. Questa mattina all’alba un gruppo di carabinieri si sono presentati a casa del pugile (In lizza per il titolo dei pesi massimi italiani). Questi, che era insieme alla sua convivente e alla figlia di cinque anni, ha dato in escandescenza. Prima ha minacciato di buttarsi dalla finestra.

 

Poi ha preso un coltello da cucina puntandolo contro se stesso e poi contro i militari. Attimi di alta tensione che potevano prendere una piega non prevista e molto pericolosa anche per la presenza della bambina che nel frattempo piangeva a dirotto. Solo dopo qualche minuto e grazie alle capacità dei carabinieri del maggiore Imbratta l’uomo è stato riportato alla calma, ammanettato e trasferito presso il carcere di Avezzano.

 

Insieme a lui anche ad altri due soggetti sono state recapitate ordinanze di custodia cautelare. Il 41enne che ha aiutato il pugile nel tentativo di estorsione ed ovviamente la rumena. I due sono per ora ai domiciliari.

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Commenti: 3
  • #1

    basta ... (mercoledì, 23 novembre 2016 15:37)

    guardarlo in faccia per capire che razza di idiota è, roba che nella calotta cranica c'avrà sì e no quattro neuroni.

  • #2

    un nazista (mercoledì, 23 novembre 2016 15:53)

    bruciatelo vivo.

  • #3

    un lettore (mercoledì, 23 novembre 2016 17:56)

    non fa onore allo sport specialmente ai pugili seri.