La Violenza al Telefono

Oltre 3 mila le donne che si sono rivolte al telefono rosa dal 2008 da quando cioè è stato aperto uno sportello in provincia di Frosinone.

 

Tanti i casi risolti e le donne che sono state aiutate ad uscire dalla violenza che erano costrette a subire.

 

Tante le battaglie del telefono Rosa: la campagna contro lo stalking, il riconoscimento della violenza all’interno delle mura domestiche, la salvaguardia dei minori. Spesso sono loro ad assistere a scene di violenza ed un bambino che è vittima o anche solo spettatore diventa un violento egli stesso. “Nella scuola manca l’educazione di genere”.

 

A parlare è Patrizia Palombo (nella foto, al centro) responsabile del Telefono Rosa ciociaro. “Abbiamo lavorato molto in questi anni ma quello che ci preme ora è puntare sull’educazione, sulla formazione dei giovani a partire dall’infanzia. Solo così il seme della violenza può essere estirpato: impedire che cresca”.

 

Che tipo di supporto date alle donne che si rivolgono a voi? “Se il primo contato è telefonico le invitiamo a venire nel nostro centro. Qui la donna viene accolta dalle volontarie e c’è subito una la psicologa che la supporta in ogni fase. Poi, se ci sono i figli, viene interpellata anche la pedagogista. Successivamente, se c’è da affrontare pratiche legali, abbiamo anche la possibilità di accedere al gratuito patrocinio”.

 

Le donne vengono seguite in ogni cosa?  “Certo. Ora ci stiamo occupando anche del reinserimento in società. Abbiamo stilato un protocollo d’intesa con la coldiretti, con le donne di Impresa Lazio, borse lavoro per aiutarle al reinserimento”.

 

C’è qualcosa che si sente di dire agli uomini? “È una questione di educazione e di emulazione. Ai papà quindi, dico di stare attenti al loro comportamento perché come loro si comportano in casa i loro figli lo riporteranno da grandi. Come dicevo è una questione di prevenzione e di formazione”.  

 

Quello che voi fate tutti i giorni? “Si, noi formiamo tutte le nostre volontarie e la cosa bella è che spesso alla fine del percorso sono le stesse vittime di violenza che diventano volontarie per aiutare altre donne che hanno subìto violenza”.

 

Un’ultima domanda. Che ne pensa della festa della donna? “Io mi occupo delle donne 365 giorni all’anno. Il mio telefono è raggiungibile h24. Il rispetto per le donne ci deve essere sempre”.

 

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Commenti: 2
  • #1

    Dall'estero (sabato, 11 marzo 2017 05:01)

    Brave, continuate con l'ottimo lavoro, nessuno deve essere costretto a soffrire e specialmente chi non sa che cosa fare per uscire da brutte situazioni, buona giornata

  • #2

    ciofola (sabato, 11 marzo 2017 16:35)

    triste quella casa dove la gallina canta ed il gallo tace...